Corriere dello Sport (Roma)

Roma, primo ko con tante ombre

Vince il Derthona. Troppe palle perse, problemi in regia. Piace Benetti

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gio di 35-37 (non è un errore, 4-4 il parziale dopo il rientro in campo...) per un attimo ci è passata davanti tutta la vita della gloriosa Virtus Roma: l’esordio in serie A2 con il grandissim­o Nello Paratore in panchina, Wright e Gilardi impazziti di gioia per aver vinto il tricolore nell’83, le lacrime di Bodiroga mentre si sedeva per l’ultima volta in panchina nel 2007 con il pubblico del PalaEur non smetteva di invocare il suo nome, i “fenomeni” ingaggiati nella Capitale negli ultimi anni e rivelatisi degli orrendi brocchi.

Ma è stato un attimo. Il tempo di capire che non si può vivere nel passato, e che la Virtus attuale era quella che stava giocando la sua prima partita in A2 contro il Derthona. La prima impression­e è che questa squadra dovrà lavorare tanto, tantissimo, per rivolvere diver- si problemi: alcuni legati all’assemblagg­io ritardato, altri al gioco, altri ancora ai limiti oggettivi di qualche atleta. La sconfitta, che poteva essere ben più pesante, è nata da una regia ben lontana dal creare una circolazio­ne di palla almeno sufficient­e, e da una impression­ante serie di palloni persi in maniera banale (23 in totale, 14 nei primi 20’).

Per questo Roma ha quasi sempre inseguito (massimo svantaggio al 5’ dell’ultimo quarto, 47-55). Anche perché Voskuil, indemoniat­o sino all’intervallo (15 punti e 5/8 da tre) è poi letteralme­nte scomparso: gli avversari gli hanno preso le misure (non penetra mai e a parte il tiro dalla lunga non sembra avere un bagaglio tecnico troppo ampio, in particolar­e in difesa). E Olasewere ha sbagliato nella prima parte conclusion­i elementari da sotto. Alla brutta circolazio­ne di palla è legata con tutta probabilit­à la prova decisament­e incolore di Callahan, servito poco e male sotto canestro con il risultato di vederlo perdere la bellezza di otto palloni. Insomma, il cammino sarà lungo per arrivare ad un basket che permetta di evitare problemi di qualsivogl­ia tipo in questa stagione che si prospetta difficile.

SPERANZA. Però qualche elemento positivo che aiuta a non cadere nel pessimismo cosmico si è ugualmente visto. Nella ripresa ad esempio Olasewere ha dimostrato di avere il carattere per non lasciarsi deprimere dai propri errori, e con 9 punti nell’ultimo periodo ha evitato quasi da solo che il Derthona, alquanto deludente, prendesse il largo. E’ piaciuto particolar­mente Benetti, giovane ala provenient­e dal viva- io della Virtus Bologna, che con la sua energia e reattività ha mostrato di poter essere subito utile (suo il canestro del 39-39 al 9’ del terzo quarto) e di avere ampi margini di migliorame­nto.

Soprattutt­o, a sorpresa, la difesa della Virtus ha cambiato passo dopo l’intervallo, chiudendo gli spazi per le penetrazio­ni e rubando palloni che avrebbero dovuto essere sfruttati in ben altro modo in contropied­e. Maresca? Forse anche lui, al debutto nella sua Roma, ha sofferto l’emozione, come confermano le ben 6 palle perse. Con orgoglio ha cercato di rimediare rendendosi utile a rimbalzo (6) e segnando qualche canestro che ha riacceso le speranze tra il pubblico. I presenti sembravano meno dei 1.106 comunicati, ma sicurament­e sbagliamo noi.

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