Corriere dello Sport (Roma)

«GUARDIOLA FA IL CALCIO CHE MI PIACE»

Motivazion­i forti e metodo di lavoro: ecco come allena il tecnico della Lazio «Libertà ai talenti, niente schemi, ma tutti attaccano e tutti difendono. Ai miei faccio studiare davanti al video Robben e Ribery»

- Dagli inviati Fabrizio Patania e Daniele Rindone LAPRESSE

molto passionale. Quando hai molta passione è difficile avere equilibrio. Credo che le dimostrazi­oni di passione, di sostegno, di entusiamo vissuti nella stagione passataass­ata sono state fantastich­e e siano quelle da ricreare quest’anno».st’anno».

Per fare una battuta: uta: è stato un vantaggio per Pioli avere Lotito impegnato ato l’estate scorsa in questioni ni federali? Ha avuto meno o pressione sulla Lazio o lei non ha problemi con nessunessu­n tipo di presidente?

« Ho avuto tantissimi­simi presidenti. Ognuno con n le sue caratteris­tiche. Tuttii vogliono la stessa cosa, i risultati,sultati, un determinat­o lavoro,oro, determinat­a profession­alità. nalità. Lotito è molto impegnato, gnato, si informa ed è informato, mato, vuole conoscere le situazioni, zioni, chiede spiegazion­i come me è giusto che sia. Sono per il confronto, per il dialogo, per er il rispetrisp­ettto dei ruoli. Questoto alla Lazio non è mai venutonuto meno ed è la cosa più importante». portante».

Da allenatore ha mai avuto un modello di riferiment­o?erimento?

«Allenatori di riferiment­o imento no. Se mi chiedete quello ello che mi piace di più, per come ome fa giocare la squadra, e per quello che rappresent­a, dico Guardiola. Il suo calcio io mi piace tantissimo. Lo conosco. Grande persona,, grande allenatore. In Italiaia ce ne sono tanti bravi, non ho un nome solo. La scuola di Coverciano è ottima, ti dà tanto, siamo mo molto preparati, a voltelte pensiamo di esserlo anche he troppo».

Perché Guardiola? a?

losofia, adra. po eve orchestra, ndividuale. are lapartica anti, a esso me. ta no tà o e ocare mpagnare ltato. a. a rei Müller del Bayern Monaco. Ha tutto: intensità, sacrificio, generosità. Dal punto di vista tecnico non è neppure un campione, ma si muove continuame­nte, può giocare in qualsiasi ruolo. Per quanto riguarda Guardiola ci sono due giocatori che ho fatto studiare anche ai nostri: Robben e Ribery. Prima di arrivare al Bayern li considerav­o grandi, ma non continui. Entravano e uscivano dalla partita. Ora sono di- ventati completi con il lavoro di Guardiola. Attaccano e difendono senza nessun problema. Non chiedono all’allenatore sino a dove devono rientrare, giocano con e per la squadra. Il sogno dell’allenatore è questo. Avere giocatori che mettono le proprie qualità a disposizio­ne della squadra. E’ quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Tutti si sono messi a disposizio­ne e

han-

L’allenatore della Lazio Stefano Pioli: compirà 50 anni il 20 ottobre

no rinunciato a qualcosa di proprio, di individual­e. Tutti abbiamo ambizioni, ma possono essere concretizz­ate solo se rinunciamo a qualcosa. L’anno scorso è stato fatto, quest’anno è mancato un attimino all’inizio, ora ètè tornata questa voglia e siamo pronti a fare qualcosa di im importante».

Pa Parliamo di Felipe Anderso son: fuoriclass­e, grande gio giocatore, ottimo giocatore re?

«Quello«Q che diventerà Felipe è difficile prevederlo, vale perpe tutti i giovani. Ha qualità tecnichete­c e fisiche. Continuo a ad dire che è un ragazzo volenteros­o,len lui lo sa, lavoriamo in campo e davanti ai video,de nelle scelte di gioco può migliorare.mi Quando parlo conco il mio ds, non mi interessar­es se un giocatore è destro,str mancino, alto o basso. GliGl chiedo se è un giocatore intelligen­te. Servono giocatoric­a intelligen­ti. Il calcio è ès semplice, ma le situazioni in campo cambiano velocement­e.loc Sei in possesso, nonno lo sei, sei in inferiorit­à numericanu e così via. Chi legge più velocement­e, ha dei vantaggi.va Felipe è un giocatoret­or intelligen­te per capire quandoqu deve puntare l’uomo o scaricare la palla, deve migliorare­mi nel gioco senza palla.pa Questo vale per Candreva,dre per Kishna, per Keita, tuttitut dotati di grande velocità. Se sapranno andare senza palla diventeran­no ancora più forti».

PeròPe se non si fosse fatto male Candreva, l’anno scorsosco non sarebbe esploso Felipe.

«Credo«C che sia sbagliato, troppetro volte all’esterno, giocatori,ca procurator­i, media pensano:pe se un allenatore nonno sceglie Tizio significa che nonno ha fiducia in quel giocatore.tor L’allenatore fa le scelte perpe il bene della squadra. Felipe,lip anche quando non giocava,cav aveva la mia completa fiducia, lavorava per cresceresc­e e migliorare tutti i giorni, dal ritiro di Auronzo. E’ chiaro,ch ha approfitta­to anche dell’infortunio­de di Candreva, ma lo spazio lo avrebbe trovatova ugualmente».

Chi è il giocatore più decisivo del campionato itali liano?

«In« questo momento dico Higuain. Può fare la differenza, la squadra che ce l l’ha a disposizio­ne, parte quasi con un gol in più».

L’8 novembre c’è il derby, tre giorni prima giocherete in Norvegia. Non si può chiedere il rinvio a causa della sosta.

«So« che la risposta non vi piacerà.p Prima del derby e del Rosenborg ci sono cinque partite. Noi volevamo tornare in Europa,

ora ci siamo e non ci lamenterem­o mai di giocare partite così importanti e ravvicinat­e. Il derby lo preparerem­o al meglio, non ci sono dubbi. L’orario? Credo proprio che lo giocheremo alle 15».

Mai stato vicino alla Roma prima di andare al Palermo?

«Ho incontrato il ds Sabatini un paio di volte prima di andare al Palermo».

Non le ha detto come Lotito: “Stia tranquillo, sarà l’allenatore della Roma”?

«No, ma è stata una persona corretta. Presero Luis Enrique. Al secondo incontro mi disse che la cosa non sarebbe andata in porto».

Le diede una motivazion­e?

«Sì, ma resta tra di noi».

Tra qualche giorno Pioli compirà cinquant’anni. Che regalo vorrebbe?

«Vorrei che io e i miei giocatori, l’ambiente della Lazio, a fine stagione fossimo tutti soddisfatt­i. E’ la cosa che mi interessa di più, alla quale tengo tanto».

Chi vincerà la Champions?

«Il Bayern Monaco».

Parlava del movimento senza palla. Morrison a che punto è? Quando metterà a frutto il suo talento?

«Lo vedremo, credo che stia lavorando, anche se in questi giorni non c’è, ha avuto un problema e ha chiesto un permesso, ci sarà da domani. Ha qualità tecniche importante, sta cercando di capire come ci si muove insieme con noi e come si possa giocare. Troverà lo spazio che meriterà, non dimentichi­amoci che siamo in trenta. Siamo in tanti, ci sarà spazio per tutti, Ravel ha buone qualità».

Il movimento «Voglio giocatori con iniziativa, ma la giocata di qualità va fatta nell’altra metà del campo»

I suoi preferiti «Thomas Müller ha tutto, può fare qualsiasi ruolo Higuain in Italia è il più decisivo»

Maestrelli «Come Tommaso? Un onore essere accostato dal figlio ma devo arrivare a quel livello»

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Uno per tutti «L’anno passato ognuno rinunciò a qualcosa, ora è tornata questa voglia di aiutarsi»

Lotito «Si informa, vuole spiegazion­i, chiede risultati come ogni presidente. Ma c’è rispetto dei ruoli»

La Roma «Incontrai Sabatini prese Luis Enrique Il derby? Pronti anche alle 15 dopo il Rosenborg»

Cosa ha preso dai campioni con cui ha giocato?

«Ho avuto la fortuna di giocare e parlare con grandi giocatori. Ricordo l’esperienza alla Juve, mi è rimasta la mentalità. Dipende sì dall’allenatore, ma anche molto dall’ambiente. Erano campioni del mondo e dicevano a un ragazzo giovane come me allenati sempre come se fosse l’ultima volta, gioca come se fosse l’ultima volta che giocherai. Me lo dicevano per farmi capire come nel lavoro servisse continuità di sacrificio per arrivare a livelli importanti».

Da calciatore ha avuto ciò che si aspettava o meno?

« Ho avuto meno per colpa degli infortuni. Non ero un campione, ma un buon giocatore. La Fiorentina ha rappresent­ato il mio habitat giusto. Avevo ambizioni, ma non troppe. Gli infortuni sono capitati sempre nei momen-

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Tommaso Maestrelli

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