«Con quel gol sfidai Clay...»
Giordano ricorda l’esordio: «Mi candidarono personaggio della settimana alla DS con Alì»
«Ho ancora nella testa le parole di Barbaresco che arbitrava quella partita: “su che vi è andata bene”. Ero in prossimità del limite dell’area ad aspettare un fallo laterale per noi. Barbaresco voleva dire che stavamo pareggiando una partita in cui la Sampdoria ci aveva creato più di una difficoltà e Pulici aveva parato tutto. Giorgio tirò, la palla mi schizzò davanti, vidi Cacciatori, calciai di destro e chiusi gli occhi...». Gol, il primo di Bruno Giordano che ce lo racconta così 40 anni dopo. Giorgio era Chinaglia. Esordio e gol, quello che sognano tutti. Era il 5 ottobre 1975, lunedì scorso, 5 ottobre 2015, è stata una ricorrenza speciale per Giordano che ricorda. «Sentivo che stava arrivando il mio momento, a Corsini piacevo, avevo fatto tutto il precampionato». A vent’anni, fu un pomeriggio speciale quello di Genova: «E ho un ricordo incredibile, la Domenica Sportiva alla sera: si votava per il personaggio della settimana e con quel gol me la giocai in sfida con Cassius Clay che il 1° ottobre a Manila aveva battuto Joe Frazier mantenendo la corona mondiale. Io amavo la boxe e impazzivo per Alì. Mi sembrava di sognare».
DA TRASTEVERE A TOR DI QUINTO. Come è stato un sogno la Lazio. Toto, don Pizzi e Flaco Flamini i protagonisti di questa favola diventata realtà: «Giocavo nella parrocchia di Don Pizzi e Toto, soprannome di Temistocle Forti, che era alla Lazio, portò me e altre due o tre a Tor di Quinto. Si giocava con i sei tacchetti e io, abituato alla terra della parrocchia, avevo le scarpe di pezza. Trovai in chiesa gli scarpini giusti, ma molto vecchi: iniziai a fare belle cose in campo, poi salta un tacchetto, ne salta un altro, li persi tutti. Scivolavo, Flamini mi fece uscire e pensai “è andata male”.Invece mi convocarono con mio padre a via Col di Lana: 100.000 lire alla parrocchia e altre 20.000 lire di materiale. Don Pizzi ne diede 20.000 a mio padre».
MAESTRELLI. « Ho vissuto la sua malattia. Grande persona e grande tecnico: la Lazio dello scudetto era straordinaria nel gioco. Quando mi diede la 9 di Giorgio, che pesava, capì che doveva farlo sdrammatizzando». La Juve due volte a un passo, ma niente. «Già. Con Chinaglia presidente, Vio- 5 ottobre 1975: quarant’anni fa Sampdoria-Lazio 0-1 il gol lo segna l’esordiente Bruno Giordano
«Amavo la box e il mio idolo era lui Chinaglia tirò la palla arrivò a me chiusi gli occhi e...»