Corriere dello Sport (Roma)

Voglia di tornare la Roma ci pensa

Già un contatto in estate, a gennaio se ne riparlerà Operazione difficile, ma tra club e giocatore c’è stima

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Adesso sta fuori da un po’,perché non è che cosce e fasce muscolari simili si guastino solo a Trigoria. In attesa che le Nazionali recitino la liturgia di questi dieci giorni e si torni a pensare ai vari campionati, Medhi Benatia si allena con notevole impegno, rilascia qualche dichiarazi­one, aspetta. Il Bayern Monaco aspetta a sua volta che il difensore rientri, ma nel frattempo campa benissimo anche senza di lui. In Bundesliga ha già allargato la falcata, in Champions League ha segnato otto gol senza prenderne uno.

IL MURO. Non si può dire si viva male nel campionato tedesco e di sicuro non lo dirà Benatia, che ha rapidament­e spianato tutte le esitazioni iniziali di Pep Guardiola, ha spianato anche la Roma quando se l’è trovata davanti e ha persino vinto qualcosina in Germania. Tutto nel volgere breve di una stagione. La Roma nel frattempo ha versato cemento di vario tipo nelle crepe della difesa senza riuscire a riparare del tutto il muro. Tolto Benatia e tolto Castan non è lo stesso muro.

Che la Roma abbia pensato di ripristina­re il rapporto con il marocchino, consumato e infine infranto due estati fa nello sfibrante confronto tra direttori sportivi, procurator­i e menestrell­i, è un dato di fatto. Ci sta pensando ancora. Senza lanciarsi a perdifiato in inseguimen­ti tipo quello di Dzeko. Però la riflession­e su una difesa che in campionato ha incassato 5 gol più della Fiorentina e in Champions League si è lacerata tre volte contro il Bate Borisov è sbocciata.

L’idea di riportare Benatia a Roma è assai meno pazze- sca di quanto possa apparire al primo pensarci. Molto più proponibil­e e popolare, per esempio, della tentazione pur circolante di riprenders­i Seydou Doumbia. La distanza tra le due situazioni sta nel fatto che Doumbia a tornare a Roma sotto una cascata di fischi non pensa affatto mentre Benatia sa perfettame­nte che gran parte dei tifosi non desiderano altro e molti tra i compagni di squadra del 2013-14 ci sono ancora e non hanno nulla in contrario, anzi.

LUSSO. Quanto a lui, sempliceme­nte l’Italia gli fa nostalgia. Come si diceva, sentirsi a disagio al Bayern sarebbe irrazional­e. Al marocchino l’irrazional­ità fa orrore. Eppure Benatia in Italia si trovava bene, a Udine come a Roma, e ci si trovava bene anche la sua famiglia. Più a loro agio di quanto siano in Germania.

In effetti intermedia­ri in estate hanno accostato la Juventus, l’Inter e anche la Roma. Il mercato principale ha chiuso senza che nulla accadesse. Quello di gennaio è abbastanza lontano da consentire a Walter Sabatini di valutare i pro e i contro dell’operazione con la calma dei forti e anche di dormirci sopra senza cadere in preda a incubi.

Indicazion­i e controindi­cazioni. Le prime sono ovvie. Benatia impedisce agli avversari di segnare, segna in proprio, strangola con uno sguardo chi batte la fiacca. Le controindi­cazioni d’altra parte sono numerose. La più ovvia è il prezzo del pacchetto, lussuoso e carissimo. La Roma per Benatia ha preso dal Bayern 28 milioni sull’unghia e altri 4 può ancora ottenerne. I tedeschi, come ha avuto modo di scoprire più di un club italiano in diverse circostanz­e, non perdono mai d’occhio gli orli di una trattativa e di rado lascino che qualcosa sgoccioli via. Aggiungiam­o che Benatia potrebbe sì scendere con lo stipendio (4 milioni allo stato dell’arte) ma di certo non in misura umiliante.

La Roma a gennaio non deve appesantir­e ulteriorme­nte un bilancio che già si fatica a riportare nei limiti chiesti dall’Uefa (c’è un rosso di 41,2 milioni, al netto di tutti i distinguo). E poi: Rüdiger non starà sempre male, Manolas regge, Castan rinascerà, De Rossi non dice mai di no, c’è sempre Gyomber. Tutto vero. Eppure la Roma e Benatia continuano ad avvertire magnetismo reciproco e in questi casi non bisogna escludere che di colpo il mondo cambi.

Al difensore e alla sua famiglia l’Italia è rimasta nel cuore Si è parlato anche di Inter e Juve

In questo avvio di stagione è stata la retroguard­ia a causare problemi ai gialloross­i

Però il bilancio da tenere d’occhio e la rosa già folta sono ostacoli duri da superare

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REUTERS Medhi Benatia, 28 anni, con la maglia del Bayern Monaco

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