Voglia di tornare la Roma ci pensa
Già un contatto in estate, a gennaio se ne riparlerà Operazione difficile, ma tra club e giocatore c’è stima
Adesso sta fuori da un po’,perché non è che cosce e fasce muscolari simili si guastino solo a Trigoria. In attesa che le Nazionali recitino la liturgia di questi dieci giorni e si torni a pensare ai vari campionati, Medhi Benatia si allena con notevole impegno, rilascia qualche dichiarazione, aspetta. Il Bayern Monaco aspetta a sua volta che il difensore rientri, ma nel frattempo campa benissimo anche senza di lui. In Bundesliga ha già allargato la falcata, in Champions League ha segnato otto gol senza prenderne uno.
IL MURO. Non si può dire si viva male nel campionato tedesco e di sicuro non lo dirà Benatia, che ha rapidamente spianato tutte le esitazioni iniziali di Pep Guardiola, ha spianato anche la Roma quando se l’è trovata davanti e ha persino vinto qualcosina in Germania. Tutto nel volgere breve di una stagione. La Roma nel frattempo ha versato cemento di vario tipo nelle crepe della difesa senza riuscire a riparare del tutto il muro. Tolto Benatia e tolto Castan non è lo stesso muro.
Che la Roma abbia pensato di ripristinare il rapporto con il marocchino, consumato e infine infranto due estati fa nello sfibrante confronto tra direttori sportivi, procuratori e menestrelli, è un dato di fatto. Ci sta pensando ancora. Senza lanciarsi a perdifiato in inseguimenti tipo quello di Dzeko. Però la riflessione su una difesa che in campionato ha incassato 5 gol più della Fiorentina e in Champions League si è lacerata tre volte contro il Bate Borisov è sbocciata.
L’idea di riportare Benatia a Roma è assai meno pazze- sca di quanto possa apparire al primo pensarci. Molto più proponibile e popolare, per esempio, della tentazione pur circolante di riprendersi Seydou Doumbia. La distanza tra le due situazioni sta nel fatto che Doumbia a tornare a Roma sotto una cascata di fischi non pensa affatto mentre Benatia sa perfettamente che gran parte dei tifosi non desiderano altro e molti tra i compagni di squadra del 2013-14 ci sono ancora e non hanno nulla in contrario, anzi.
LUSSO. Quanto a lui, semplicemente l’Italia gli fa nostalgia. Come si diceva, sentirsi a disagio al Bayern sarebbe irrazionale. Al marocchino l’irrazionalità fa orrore. Eppure Benatia in Italia si trovava bene, a Udine come a Roma, e ci si trovava bene anche la sua famiglia. Più a loro agio di quanto siano in Germania.
In effetti intermediari in estate hanno accostato la Juventus, l’Inter e anche la Roma. Il mercato principale ha chiuso senza che nulla accadesse. Quello di gennaio è abbastanza lontano da consentire a Walter Sabatini di valutare i pro e i contro dell’operazione con la calma dei forti e anche di dormirci sopra senza cadere in preda a incubi.
Indicazioni e controindicazioni. Le prime sono ovvie. Benatia impedisce agli avversari di segnare, segna in proprio, strangola con uno sguardo chi batte la fiacca. Le controindicazioni d’altra parte sono numerose. La più ovvia è il prezzo del pacchetto, lussuoso e carissimo. La Roma per Benatia ha preso dal Bayern 28 milioni sull’unghia e altri 4 può ancora ottenerne. I tedeschi, come ha avuto modo di scoprire più di un club italiano in diverse circostanze, non perdono mai d’occhio gli orli di una trattativa e di rado lascino che qualcosa sgoccioli via. Aggiungiamo che Benatia potrebbe sì scendere con lo stipendio (4 milioni allo stato dell’arte) ma di certo non in misura umiliante.
La Roma a gennaio non deve appesantire ulteriormente un bilancio che già si fatica a riportare nei limiti chiesti dall’Uefa (c’è un rosso di 41,2 milioni, al netto di tutti i distinguo). E poi: Rüdiger non starà sempre male, Manolas regge, Castan rinascerà, De Rossi non dice mai di no, c’è sempre Gyomber. Tutto vero. Eppure la Roma e Benatia continuano ad avvertire magnetismo reciproco e in questi casi non bisogna escludere che di colpo il mondo cambi.
Al difensore e alla sua famiglia l’Italia è rimasta nel cuore Si è parlato anche di Inter e Juve
In questo avvio di stagione è stata la retroguardia a causare problemi ai giallorossi
Però il bilancio da tenere d’occhio e la rosa già folta sono ostacoli duri da superare