«Grande fisico e fiuto del gol Oggi è al top»
Corvino: «Fa gol allo United In Italia meritava di più...»
Lecce, 1982: Pantaleo Corvino, oggi ds del Bologna, è il primo ad accorgersi del talento di un centrocampista che di lì a pochi anni sarebbe finito alla Juve. Lecce, fine anni Novanta: lo stesso dirigente scopre un giovanissimo attaccante, che entra nel vivaio del Lecce e debutta in prima squadra. Il cerchio si chiude: quel centrocampista era Antonio Conte e quel giovane centravanti era Graziano Pellé. Nel vivaio del Lecce fu protagonista di un ciclo che fruttò sette titoli tra Allievi, Giovanissimi e Primave- ra, e che portò in prima squadra un blocco di giovani fatti in casa: Ledesma, Vucinic, Bojinov, Rosati, Rullo e Konan.
Corvino, quando ha visto per la prima volta Pellé?
«Aveva 11 anni, entrò nel vivaio del Lecce tra i Pulcini e poi seguì un percorso di qualità. Fa riflettere il fatto che uno del suo valore sia dovuto emigrare...».
Perché non lo ha portato con sé in altri club e perché è stato ignorato dagli altri?
«Non ho mai potuto portarlo nelle altre società dove ho lavorato per un conflitto d’interes-
Corvino, 65 anni
se: il suo procuratore è mio figlio, Romualdo.Quanto alle altre società, beh questo fa parte delle stranezze del calcio. Eppure parliamo di un attaccante straordinario».
L’estero lo ha aiutato?
«E’ stato nel Parma, ha vinto il campionato di B con la Sampdoria: in Italia non ha avuto quello che meritava. E ora lo vediamo fare gol al Chelsea, allo United...».
Cosa l’aveva colpita?
« La sua voglia di arrivare in alto. E poi la sua struttura fisica e il senso del gol. E’ sempre