Corriere dello Sport (Roma)

-4 ROMA E’ la Capitale della Nazionale

Ha giocato qui 57 gare: è la prima città d’Italia

- Di Edmondo Pinna ARCHIVIO

Nessuno come Roma. La Nazionale ha trovato, nella Storia, la sua casa ideale. In nessun’altra città del Mondo ha giocato così tante partite. Quella contro la Norvegia, martedì sera, sarà la n. 58 nella Capitale. Dal 1928 fino ai giorni nostri. Anzi, fino

Facchetti alza la coppa vinta nell’Europeo del 1968 all’agosto del 2013, amichevole contro l’Argentina, in onore di Papa Francesco. Dopo due anni, gli azzurri tornano nella Capitale azzurra. Cinquantas­ette gare, 33 vittorie, 17 pareggi e 7 ko (gli ultimi due di fila, entrambi con formazioni sudamerica­ne, Uruguay nel 2011, Argentina appunto nel 2013). Ottantaset­te anni di storia e di storie passati per un Mondiale (1934) e un Europeo (1968) vinti.

NEL SEGNO DI... CONTI. Ci è arrivata relativame­nte tardi, la Nazionale, a Roma. L’esordio “romano” è, in realtà, la 68ª partita della sua storia (la prima a Milano, all’Arena Civica, il 15 maggio 1910, Italia-Fran- cia 6-2). Succede nel marzo del 1928, il protagonis­ta di cognome fa Conti (un altro Conti, molti anni dopo, farà felice una parte della città e l’Italia Mundial nel 1982) e di nome Leopoldo. E’ di Milano, gioca in attacco e il gol sembra averlo nel sangue, viene addirittur­a rapito per evitare che finisca altrove ed invece doveva finire all’Inter. Il “ratto” lo organizza addirittur­a Leone Boccali, in seguito maestro di giornalism­o, direttore de Il Calcio Illustrato e fondatore del mitico Almanacco Illustrato del Calcio, che guida un gruppo di tifosi nerazzurri. L’Enotria aveva appena speso 50 lire per strapparlo all’altro club di Milano, l’Ardita, l’Inter di lire ne sborsò addirittur­a 100. Conti fu assoluto protagonis­ta della vittoria (la prima a Roma, ovvio) contro l’Ungheria: doppietta. Non l’unica, in azzurro e nella Capitale, che evidenteme­nte gli portava bene: l’altra è del novembre 1928, 2-2 contro l’Austria.

RICORSO. Le prime undici partite a Roma l’Italia le gioca allo stadio Nazionale (7 vittorie e 4 pareggi, 31 gol fatti e 16 subiti), che dopo varie peripezie (e vari nomi) verrà abbattuto per costruire l’attuale Flaminio. Ma già dal 1953, gli azzurri si spostano nel moderno (per l’epoca) e bellissimo stadio Olimpico (bilancio finale: 26 vittorie, 13 pareggi e 7 sconfitte, 72 reti segnate e 30 subite). Corsi e ricorsi: la prima gara nel nuovo impianto (190ª della storia della Nazionale) non è un’amichevole, come era successo nel 1928, l’incontro fa parte della Coppa Internazio­nale (progenitri­ce dei moderni Eu-

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