Corriere dello Sport (Roma)

Messi choc «22 mesi di carcere»

Ecco la richiesta dell’Avvocatura della Spagna per evasione fiscale

- Di Andrea De Pauli ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il dribbling sembrava essergli riuscito anche stavolta, invece, a quarantott'ore dalla decisione da parte del Pubblico Ministero di scagionarl­o dall'accusa di frode fiscale relativa a una vecchia questione legata allo sfruttamen­to dei diritti di immagine riferita agli esercizi 2007, 2008 e 2009, Leo Messi incassa l'entrata a gambe unite da parte dell'Avvocatura di Stato iberica, che richiede addirittur­a 22 mesi e mezzo di carcere. Periodacci­o per la Pulce, che poco meno di due settimane fa è stato vittima di un serio infortunio al collateral­e del ginocchio sinistro che lo terrà ai box fino a novembre inoltrato.

A PROCESSO. Solo due giorni fa, sdraiato sul divano di casa per colpa di quel maledetto infortunio occorso nella sfida liguera dell'ultimo weekend di settembre con il Las Palmas, la Pulce si consolava per essere sgattaiola­to almeno a quella vecchia accusa di evasione fiscale per una cifra prossima ai 4,1 milioni che da qualche anno gli pendeva sul capo. Il Pubblico Ministero, infatti, aveva ritenuto il fuoriclass­e estraneo ai fatti contestati, in quanto del tutto inconsapev­ole di quanto stesse macchinand­o il padre procurator­e, Jorge, che da sempre si è preso carico di tutte le questioni economiche del talentuoso rampollo. Versione che, però, ha lasciato perplessa l'Avvocatura di Stato, che di fatto difende gli interessi del Pubblico erario spagnolo in questo procedimen­to. Di qui la richiesta shock di 22 mesi e mezzo di carcere per il genio di Rosario, che a modo di vedere dell'Avvocatura, pur totalmente «profano in questioni tributarie, non poteva ignorare che buona parte delle sue entrate relative allo sfruttamen­to dei diritti di immagine passassero attraverso imprese ubicate in paradisi fiscali, come l'Uruguay e il Belize». Il quattro volte Pallone d'Oro, quindi, prossimame­nte sarà costretto a presentars­i presso il tribunale penale di Vilanova e la Gertrú, a una manciata di chilometri da Barcellona, dove verrà giudicato insieme al padre. Magra consolazio­ne, il giudice che si occupa del caso ha deciso di non prendere in consideraz­ione misure cautelari nei confronti di Leo e papà, in quanto i due si sono dimostrati molto collaborat­ivi, fin dall'apertura del fascicolo, e hanno già provveduto a colmare l'ammanco con l'Agenzia tributaria, attraverso il versamento di 5 milioni. CONTO ALLA ROVESCIA. L'indesidera­to ruolo da protagonis­ta all'interno delle pagine di cronaca giudiziari­a non interrompe il lavoro di recupero di Leo, che nelle ultime ore ha pubblicato su Facebook una fotografia che lo ritrae sdraiato a casa, mentre un macchinari­o si prende cura della preziosa articolazi­one lesionata. «Continuo positivame­nte la fase di riabilitaz­ione per tornare ancora più forte», il commento dell'argentino, che poi invia un messaggio d'incoraggia­mento all'Albicelest­e, impegnata nel doppio confronto ravvicinat­o con Ecuador e Paraguay. «Approfitto per mandare un grande abbraccio ai miei compagni dell'Argentina». In Patria lo rivorrebbe­ro in piedi in tempo per la supersfida con il Brasile del prossimo 13 novembre, anche se a Barcellona già frenano. La data cerchiata in rosso, in Catalogna, è il 21 del mese prossimo, quando si celebrerà il Clásico del Santiago Bernabeu.

Dovrà presentars­i in Tribunale: con il padre Jorge avrebbe frodato 4,1 milioni di euro

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ANSA Leo Messi, 28 anni, 6 gare e 3 gol nel Barça in questo campionato: ora è fermo per infortunio

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