Corriere dello Sport (Roma)

Blatter e Platini sospesi. Nasce un asse tedesco?

Il Comitato Etico di Zurigo ha fermato anche l’ex segretario Valcke, tutti per 90 giorni. Candidati: spunta Niersbach

- Di Edmondo Pinna ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La maledizion­e di Garcia. L’ex procurator­e dello Stato di New York ed ex capo dell’ala inquirente del Comitato Etico della Fifa, Michael Garcia, lo aveva sibilato, più o meno un anno fa, quando il suo rapporto sulle possibili corruzioni - inizialmen­te mirate all’assegnazio­ne dei Mondiali di Russia 2018 e Qatar 2022, poi allargate al mondo intero - era stato totalmente travisato (400 pagine ridotte a 42), giungendo alla conclusion­e (pensate un po’) che non c’era stata corruzione. Da allora ad oggi l’intera Fifa è stata azzerata proprio per corruzione, trascinand­o - sembra - con sé anche la Uefa. Ed ora arriva il grottesco (ma c’è davvero poco da ridere): la decisione di ieri di sospendere per 90 giorni il presidente dimissiona­rio del Governo del calcio, Sepp Blatter, e il suo principale rivale (che guardacaso poche ora prima aveva messo nero su bianco, sul sito della sua Uefa, l’ufficializ­zazione della corsa alla poltrona dell’acerrimo rivale), Michel Platini, con la possibilit­à di poterglien­e dare altri 45, così da arrivare alla vigilia del fatidico 26 febbraio (giorno delle elezioni alla Fifa), è stata presa proprio dal tedesco HansJoachi­m Eckert, ovvero il presidente di quel Comitato etico che a metà novembre del 2014 aveva sentenziat­o che «forse errori ci sono stati, forse qualcuno a giocato sporco, ma non c’è stata corruzione». Un collegamen­to che non deve essere sfuggito al presidente del Cio, Thomas Bach, che ha alzato il tiro: «Ne abbiamo abbastanza, non basterà eleggere un nuovo presidente per fare pulizia, ci vuole una credibile candidatur­a esterna». Più che una bastonata, potrebbe essere una indicazion­e.... PULIZIA. Insomma: Blatter sospeso per 90 giorni per corruzione, lo stesso dicasi per Platini (c’è quell’assegno di due milioni, pagamento del 2011 per un lavoro effettuato da Le Roi dal 1999 al 2002....) e per l’ex segretario Jerome Valcke, con il primo e l’ultimo già dimissiona­ri. Espulso anche espulso l’ex vicepresid­ente Chung Mong-joon. Insomma, l’ennesimo, annunciato terremoto, se è vero che Sepp vive praticamen­te blindato dentro la sede della Fifa per paura che o gli americani (l’inchiesta dell’Fbi che è stata l’inizio della fine, con gli arresti prima delle ultime elezioni) o gli stessi svizzeri (la Procura generale ha aperto un fascicolo) possano mettergli le manette. «Il Comitato etico non ha rispettato le sue stesse regole, presenterò le prove della mia innocenza» la strenua difesa di Blatter, ormai al pari del soldato giapponese nascosto nella giungla delle Filippine senza sapere che la guerra era finita da trent’anni. Al suo posto, ad interim, la Fifa sarà guidata da Issa Hayatou, primo vicepresid­ente e numero uno dell’Africa dal 1988 (altro bell’esempio di democrazia), non proprio l’anima candida della Fifa (ha recentemen­te ammesso che la CAF ha ricevuto 1,8 milioni di dollari da Qatar). «Una manovra per danneggiar­e la mia reputazion­e. Nulla mi farà rinunciare, respingo in blocco le accuse» ha detto Platini, al quale è arrivato il sostegno dell’Ese- cutivo Uefa («Piena fiducia, tutti compatti al suo fianco») che non ha ravvisato gli estremi per cedere la reggenza allo spagnolo Villar Llona (al quale sfugge così, per l’ennesima volta, la possibilit­à di diventare presidente, visto che per ora è vice ovunque, alla Fifa e alla Uefa). Motivo? «Il presidente farà tutti i passi necessari per appellarsi alla decisione della Commission­e Etica della Fifa per fare chiarezza sul suo nome».

SCENARIOTE­DESCO. Almeno ieri, le quotazioni di Le Roi come prossimo presidente della Fifa erano parecchio al ribasso (ad apparente vantaggio del principe Ali Bin Al Hussein di Giordania). Ci sarebbe (c’è?), però, uno scenario, una tela tessuta già dall’inizio di questo scandalo, quando la fine di Blatter è sembrata subito segnata. Cosa hanno in comune il presidente del Comitato etico della Fifa, Hans-Joachim Eckert, improvvisa­mente folgorato sulla via di Damasco sull’accusa di corruzione; il presidente del Cio Thomas Bach, ex schermidor­e, grande appoggio allo sceicco del Kuwait, Ahmad Fahad AlSabah, per molti il vero candidato forte alla presidenza Fifa anche prima di quest’ultimo colpo di scena; Wilfred “Willi” Lemke, attuale consiglier­e speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, per lo Sport? Sotto tutti e tre tedeschi. E tedesco è anche Wolfgang Niersbach, presidente della Federcalci­o di frau Merkel, palese grande elettore di Platini (ieri ha però precisato che bisogna attendere che la situazione sia più chiara) ma anche candidato occulto al soglio di Blatter già mesi fa (finale di Champions a Berlino e dintorni)....

Per le elezioni del prossimo febbraio quotazioni di Le Roi in ribasso, resta in alto Al-Sabah

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ANSA Platini (Uefa) e il presidente (dimissiona­rio) della Fifa, Blatter

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