Asta non scopre ancora le carte
LECCE (el.don.) - Prove di mimetizzazione da parte di Asta nel preparare la trasferta di Foggia. Ieri il tecnico ha rinunziato alla settimanale partitella contro gli Allievi, nella quale prova la formazione tipo, a porte chiuse. Stavolta, a Martignano, ha lasciato i cancelli aperti, ma ha mischiato le carte, alternando nelle due formazioni della mini-gara in famiglia titolari e riserve. E' finita infatti 1-1 con reti di De Feudis e Carrozza. Oggi e sabato però scatteranno le azioni “antispionaggio” con i cancelli rigorosamente chiusi. Da definire lo schema: conferma del 4-2-3-1? rientrare il prima possibile? Tanta voglia di tornare a giocare».
Curiale ha disputato tutti e due i tempi di 25' nei quali Asta ha impegnato i suoi uomini, si è mosso in scioltezza e non ha evitato i contrasti. Naturalmente, considerato che per la prima volta ha preso dimestichezza con il pallone solo ieri dopo l'infortunio occorsogli un mese e mezzo fa a Castellamare di Stabia, per domenica è da escludere che sia schierato dall'inizio, mentre sembra certa la presenza in panchina, per una eventuale utilizzazione part time.
In attacco quindi dovrebbe essere confermato il giovane senegalese Diop, supportato da Doumbia.
A queste carenze di organico in attacco, per Asta, si oppone invece l’abbondanza a centrocampo, dove è pronto al rientro capitan Platini e tutti gli altri scalpitano, da Lepore a De Feudis, a Surraco.
A questi si è aggiunto ora anche Sergiu Suciu, dopo l'ottina prestazione fornita domenica scorsa contro il Catania. Venticinque anni,da quando me aveva 13 è in Italia («Sono cittadino italiano, in Romania naturalmente ci torno anche perché ho dei parenti»), è alla sua seconda esperienza in Lega Pro (tre anni fa nel Gubbio). Nelle due stagioni precedenti ha militato in B con Crotone e Juve Stabia. Il vero impatto con la Lega Pro, dove si corre e si lotta, però è avvenuto quest'anno: « Me ne avevano parlato, ma ora ho sperimentato davvero quanto è duro perché bisogna essere bravi non solo ad applicare gli schemi, ma anche ad avere ritmi di gioco ed agonistici per 90' e passa», dice.
E’ cresciuto nel Torino e ha anche giocato con la prima squadra in A e in B, Il fatto che la società granata continui a cederlo in prestito tenendosi stretto il cartellino può fare ipotizzare un suo ritorno alla casa madre? Suciu è invece convinto che «il discorso Torino è chiuso. Sono abituato a guardare in faccia la realtà. Qui a Lecce mi trovo bene e spero di restarci». Il contratto stipulato tra le due società prevede per il Lecce il diritto di riscatto, con una clausola aggiuntiva: obbligo di riscatto nel caso di promozione in serie B. « Bene - osserva Suciu - speriamo di andare in B così avrò la certezza di restare a Lecce. Ma ora prepariamoci alla gara di domenica, sapendo che tra le armi del Foggia vi è l’aggressività e in questo abbiamo dimostrato che non ci tiriamo mai indietro. Siamo più che mai determinati a tornare a Lecce con un risultato utile».