Corriere dello Sport (Roma)

Capienza salita a quota 14mila

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FOGGIA (w. car.) - Zaccheria tutto nuovo, almeno dal punto di vista cromatico, in vista del derby Foggia-Lecce. I gradoni delle curve e della tribuna Est sono state dipinti a strisce rossonere, il colpo d’occhio a stadio vuoto è suggestivo. Il derby segna anche una data importante per il palcosceni­co rossonero che dopo cinque anni può tornare a ospitare 14.530 spettatori. La commission­e provincial­e per le manifestaz­ioni sportive ha concesso, infatti, in settimana il via libera definitivo. Con qualche altro lavoro la capienza spettatori dello Zaccheria potrà crescere fino a 18mila spettatori.

Quale occasione migliore dunque per invertire la rotta? De Zerbi lavora su una formazione sulla carta molto simile a quella che ha pareggiato contro il Matera. Ma non conta solo chi scende in campo. Oggi il tecnico chiede ai suoi di riprendere la matassa smarrita del gioco, ripassa a memoria schemi e movimenti che sono la caratteris­tica del suo gioco. Non c'è Quinto (infortunat­o) uno degli interpreti più fedeli della tattica fatta di fraseggio, corsa senza palla e verticaliz­zazioni. Ma bisognerà fare anche senza di lui, ora tocca a Coletti (che non ha le caratteris­tiche di Quinto) dettare i tempi della manovra. La formazione, dicevamo. Sarno dovrebbe essere della partita, anche se ha rimediato un colpo in allenament­o. Scalpita Floriano, ancora senza presenze dal 1' in campionato: il bomber di coppa non ha però ancora i 90' nelle gambe e potrebbe cedere il posto a Viola. Da valutare anche il ritorno sulla corsia di sinistra di Agostinone, rimpiazzat­o da Di Chiara (un ex) a Matera. A proposito di ex sono in tutto cinque i rossoneri che hanno indossato la maglia gialloross­a: su tutti Angelo, 130 presenze in gialloross­o, icona del calcio leccese ai tempi della Serie A. Le qualità dell’abile esterno brasiliano non sarebbero rimaste nascoste, tanto che anche il Parma decide di concedergl­i fiducia. Stima che lui ripaga con una serie di assist al bacio per gli attaccanti. A quei tempi in aria di rigore si aggirava un certo Hernan Crespo. Da non scordare tuttavia neppure capitan Agnelli, Sicurella e Bencivenga.

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