FORMULA 1 Red Bull e Renault agli stracci
Lite sui soldi, mentre la McLaren e Alonso rilanciano con la Honda
concorrenza. Oggi la situazione è questa: la McLaren non rompe il contratto con Honda, ma pur in presenza di dissidi fa quadrato attorno al suo motorista.
I giapponesi dal canto loro cercano di rimediare ai gravi errori di progettazione. A Sochi arriva una power unit evoluta con gli ultimi quattro gettoni di sviluppo a disposizione, con modifiche a camera di combustione e sistema di scarico, probabilmente disponibile solo per Alonso. E’ il decimo motore dell’anno (per la Honda il limite stagionale è cinque) e costerà altre penalizzazioni sulla griglia di partenza.
Fernando c’è: « L’importante è ciò che ho visto nella fabbrica della Honda. Abbiamo affrontato i problemi, cercato soluzioni, parlato di piani per il futuro a cominciare dal 2016. Sappiamo perché siamo indietro e qual è la strada per venirne fuori». Sbaglia solo nel momento in cui torna sulla malandrina comunicazione via radio di Suzuka: « I messaggi dovrebbero restare privati. Solo in questo sport abbiamo un microfono nel casco e va tutto in Tv». Invece l’ascolto delle radio è spesso il sale, per il telespettatore, in corse altrimenti insipide come rischia di essere domenica il GP di Russia.
SCARICATI. Diverso il comportamento della Red Bull, che ha rotto il contratto con Renault prima di aver intavolato una seria trattativa con Mercedes e Ferrari, evidentemente illudendosi di poter essere il boccone prelibato in un’asta selvaggia. E da ieri volano stracci: Milton Keynes ha fatto sapere di aver sborsato l’anno scorso 54 milioni per la fornitura mentre Alain Prost, ambasciatore della casa francese,