«L’abbandono di Marino non ci frena»
Montezemolo: «Istituzioni e politica, piani separati»
Ignazio Marino è caduto. Il sindaco di Roma si è dimesso ieri sera, verso le 19.30. L’epilogo di una lenta agonia politica. Determinanti le polemiche legate all’utilizzo della carta di credito comunale per spese di rappresentanza che non sarebbero state tali. La Capitale si ritrova così senza governo a due mesi dal Giubileo e nel pieno della corsa all’organizzazione dell’Olimpiade del 2024. Sempre ammesso che Marino non revochi le proprie dimissioni: ha venti giorni per farlo. Trascorso questo lasso di tempo, scatterà la procedura di scioglimento del Consiglio comunale, con la sospensione di tutte le cariche istituzionali. La palla passerà nelle mani del prefetto Franco Gabrielli, che dovrà nominare un commissario con l’incarico di condurre l’ordinaria amministrazione e portare la città alle elezioni. Il voto si terrebbe in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016 e slitterebbe solo nell’ipotesi, nel caso attuale molto remota, che lo scioglimento del Consiglio comunale avvenga dopo il 24 febbraio. A Roma ci sono due precedenti recenti di sindaci dimissionari: Francesco Rutelli (2001) e Walter Veltroni (2008), in entrambi i casi per candidarsi quali premier alle elezioni politiche.
Voto in primavera, timori per i 5 Stelle «Nessuna Giunta tanto masochistica da dire no ai Giochi»
SCENARIO. Il terremoto politico non lascia indifferenti i promotori della candidatura romana ai Giochi 2024, ma la parola d’ordine è non drammatizzare. «Se al Comune si insedierà un commissario, non ci saranno problemi per Roma 2024 - il commento di Montezemolo - Sinora abbiamo tenuto ben separati i due piani, quello politico e quello istituzionale. Il mondo dei partiti è rimasto fuori dalla candidatura, quello istituzionale l’ha sostenuta. Il Presidente della Repubblica ha incontrato Thomas Bach, così come il premier Renzi, che ci ha sempre dato il proprio sostegno, e il ministro degli Esteri. Continuerei a tenere separate le due cose».
In realtà lo scenario non è privo di incognite. Il 16 ottobre il Coni e il Comune do- sultazione. E un successo del Movimento 5 Stelle potrebbe segnare un cambio di rotta olimpico dell’Amministrazione. I grillini, infatti, furono i soli a votare compatti contro la candidatura in Assemblea comunale nel giorno del via libera a Roma 2024.
Montezemolo, però, non teme un eventuale cambio della Giunta: «Grandi città come Parigi, Los Angeles, Amburgo e Budapest vogliono cogliere un’opportunità come quella olimpica e noi no? Decideremmo di rinunciarvi perché vale l’equazione inaccettabile “grande evento uguale ruberia”? Se la pensiamo così, tiriamo giù la saracinesca. Parigi va avanti, Londra va avanti, Milano va avanti e noi a Roma ci godremo il Colosseo. Fino a quando sta in piedi. Io credo che nessuna Giunta sarà così masochistica».