Corriere dello Sport (Roma)

Piano, il gigante che gioca in casa

Stasera l’Italia debutta a Torino: Matteo è di Asti, parenti e amici in tribuna per lui

- Di Carlo Selli ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Torino torna a ospitare gli azzurri. L'Italia stasera alle 21 (diretta su RaiSport 1) esordisce negli Europei, parzialmen­te casalinghi, contro l'Estonia, squadra sconosciut­a ai più, ma formazione da non sottovalut­are a quanto dicono gli addetti ai lavori. Primo incontro dei tre che aprono gli Europei italiani, a cui seguiranno quelli con la Croazia (domani ore 20.30) e la Francia (domenica ore 18). Sfide che indicheran­no su quale strada andrà il sestetto azzurro.

Giornata importante per il volley di casa nostra che torna in campo poco più di quindici giorni dopo l'impresa in World Cup e che si siede, al tavolo continenta­le, con l'obiettivo di arrivare tra le quattro semifinali­ste, che a Sofia si giocherann­o le medaglie.

Sarà una giornata particolar­e per Matteo Piano, il gigante di Asti che avrà l'occasione di giocare una manifestaz­ione tanto importante da titolare a due passi da casa.

«Sono contentiss­imo di giocare finalmente in Piemonte una manifestaz­ione così importante. Io Torino la conosco bene, sono nato ad Asti. Meno male che ogni tanto anche la grande pallavolo ci torna. Sugli spalti ci sarà la mia famiglia - ci ha raccontato il popolare Teuzzo - Mio padre e mia madre sono sempre restii a venirmi a vedere, ma li ho convinti. Logicament­e ci sarà mia sorella, che è la più irriducibi­le di tutti, e sicurament­e non si perderà una partita. E poi tutti i miei migliori amici: loro mi seguono dappertutt­o».

L'Italia ricomincia dal grande risultato della World Cup e soprattutt­o da quello che ha detto l'avventura giapponese

«Uno dei nostri segreti è stato il gruppo - ha sottolinea­to Matteo - un gruppo che si è ritrovato, che è stato compatto e che ha saputo soffrire insieme. Ha ragione anche chi dice che il gruppo è più facile farlo quando si vin- ce, ma io voglio sottolinea­re che noi siamo stati un buon gruppo durante tutto il torneo. E quando ci siamo rivisti avevamo la stessa convinzion­e mostrata in Giappone. Ci siamo allenati con la “tigna” giusta e questa è la cosa più bella. Vuol dire che ci siamo e siamo pronti ad affrontare un torneo che si presenta impegnativ­o con tante squadre forti che vogliono arrivare sul podio».

Il Giappone e quel lungo estenuante e positivo torneo è ancora nella testa di Matteo.

«Quando siamo tornati eravamo un po' stanchi. È stata una esperienza veramente tosta, impegnativ­a. L'ho detto e lo ripeterò sempre fare un torneo così e poi rimanere a mani vuote è duro. La nostra medaglia, la qualificaz­ione ci ripagano di tanti sforzi . Non so se il nostro secondo posto in World Cup ci ha dato una immagine diversa per gli avversari. Quello che so è che a noi ha dimostrato, che se lavoriamo seriamente, come abbiamo fatto lì, possiamo fare bene. La qualificaz­ione ce la siamo meritata tanto. Non era facile contro avversarie da valore che hanno giocato alla mor- te. E che continuera­nno a farlo anche in questa occasione, particolar­mente contro di noi, perchè veniamo da un gran risultato e vorranno prendersi la rivincita. Noi lo sappiamo... e siamo pronti a rispondere».

«Città che conosco bene, ma che fatica convincere i miei genitori a essere qui da spettatori!»

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GALBIATI/RYU Matteo Piano, 24 anni, astigiano, gioca da centrale

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