Piano, il gigante che gioca in casa
Stasera l’Italia debutta a Torino: Matteo è di Asti, parenti e amici in tribuna per lui
Torino torna a ospitare gli azzurri. L'Italia stasera alle 21 (diretta su RaiSport 1) esordisce negli Europei, parzialmente casalinghi, contro l'Estonia, squadra sconosciuta ai più, ma formazione da non sottovalutare a quanto dicono gli addetti ai lavori. Primo incontro dei tre che aprono gli Europei italiani, a cui seguiranno quelli con la Croazia (domani ore 20.30) e la Francia (domenica ore 18). Sfide che indicheranno su quale strada andrà il sestetto azzurro.
Giornata importante per il volley di casa nostra che torna in campo poco più di quindici giorni dopo l'impresa in World Cup e che si siede, al tavolo continentale, con l'obiettivo di arrivare tra le quattro semifinaliste, che a Sofia si giocheranno le medaglie.
Sarà una giornata particolare per Matteo Piano, il gigante di Asti che avrà l'occasione di giocare una manifestazione tanto importante da titolare a due passi da casa.
«Sono contentissimo di giocare finalmente in Piemonte una manifestazione così importante. Io Torino la conosco bene, sono nato ad Asti. Meno male che ogni tanto anche la grande pallavolo ci torna. Sugli spalti ci sarà la mia famiglia - ci ha raccontato il popolare Teuzzo - Mio padre e mia madre sono sempre restii a venirmi a vedere, ma li ho convinti. Logicamente ci sarà mia sorella, che è la più irriducibile di tutti, e sicuramente non si perderà una partita. E poi tutti i miei migliori amici: loro mi seguono dappertutto».
L'Italia ricomincia dal grande risultato della World Cup e soprattutto da quello che ha detto l'avventura giapponese
«Uno dei nostri segreti è stato il gruppo - ha sottolineato Matteo - un gruppo che si è ritrovato, che è stato compatto e che ha saputo soffrire insieme. Ha ragione anche chi dice che il gruppo è più facile farlo quando si vin- ce, ma io voglio sottolineare che noi siamo stati un buon gruppo durante tutto il torneo. E quando ci siamo rivisti avevamo la stessa convinzione mostrata in Giappone. Ci siamo allenati con la “tigna” giusta e questa è la cosa più bella. Vuol dire che ci siamo e siamo pronti ad affrontare un torneo che si presenta impegnativo con tante squadre forti che vogliono arrivare sul podio».
Il Giappone e quel lungo estenuante e positivo torneo è ancora nella testa di Matteo.
«Quando siamo tornati eravamo un po' stanchi. È stata una esperienza veramente tosta, impegnativa. L'ho detto e lo ripeterò sempre fare un torneo così e poi rimanere a mani vuote è duro. La nostra medaglia, la qualificazione ci ripagano di tanti sforzi . Non so se il nostro secondo posto in World Cup ci ha dato una immagine diversa per gli avversari. Quello che so è che a noi ha dimostrato, che se lavoriamo seriamente, come abbiamo fatto lì, possiamo fare bene. La qualificazione ce la siamo meritata tanto. Non era facile contro avversarie da valore che hanno giocato alla mor- te. E che continueranno a farlo anche in questa occasione, particolarmente contro di noi, perchè veniamo da un gran risultato e vorranno prendersi la rivincita. Noi lo sappiamo... e siamo pronti a rispondere».
«Città che conosco bene, ma che fatica convincere i miei genitori a essere qui da spettatori!»