Tocca a Dzeko, la Roma resta col fiato sospeso
Il ct Bazdarevic non ha sciolto il dubbio ma sembra orientato a schierarlo nonostante il problema al ginocchio
A Sarajevo i bambini, ma anche gli adulti, si stanno abituando a passeggiare e a dormire con la maglia della Roma addosso. Naturalmente con il numero 9. Non se la prenderà Pjanic, altro idolo nazionale, ma Edin Dzeko per la Bosnia è qualcosa di più intenso, non foss’altro che per la fascia di capitano o per il ruolo di uomo dei gol. Dzeko è la speranza orgogliosa di un popolo concentrata in 193 centimetri di calciatore.
Non può sorprendere perciò che il suo commissario tecnico, Mehmed Bazdarevic, abbia intenzione di farlo giocare contro il Galles, ultimissima possibilità di recupero nel girone di qualificazione all’Europeo. E non deve nemmeno indignare che lo stesso Dzeko stia facendo il massimo per essere in campo. Al di là del generico senso di appartenenza e di lealtà alla patria, sente anche la responsabilità di non deludere la gente. Un dolore al ginocchio vale meno del resto. LA SITUAZIONE. Dzeko, che incidentalmente è pure il capitano della nazionale bosniaca, dovrà guidare i suoi fratelli verso un’impresa complicata: anche se la Bosnia dovesse battere il Galles di Gareth Bale, dovrebbe sperare in una combinazione di risultati favorevoli per conquistare il terzo posto che offre il salvavita dei playoff. Lo stesso Galles e il Belgio sono irraggiungibili: l’avversario diretto è Israele che ha due punti in più e lo scontro diretto favorevole. La Bosnia deve vincere sia con il Galles che a Cipro e sperare che Israele non faccia più di tre punti tra Cipro (oggi) e Belgio (che sarà già qualificato, dopo Andorra).
LE ULTIME. Stasera sapremo se gli sforzi, indirizzati verso una soluzione apparentemente inevitabile, cioè il rientro di Dzeko, saranno serviti. «Aspetterò fino all’ultimo, devo parlare con Edin - ha detto Bazdarevic per il momento ha fatto allenamenti leggeri. Se sarà pronto, giocheranno Dzeko e Ibisevic in attacco». Zenica, la roccaforte delle partite della nazionale bosniaca, è già in fibrillazione. Dall’altra parte dell’Adriatico invece si augurano che Dzeko preferisca evitare rischi. La Roma è evidentemente preoccupata e per questo aveva fissato una prognosi di 20 giorni per la «distrazione» al ginocchio rimediata contro il Carpi. Ne sono passati solo 14, oggi. E Dzeko, che ha saltato le trasferte di Borisov e Palermo, non ha ancora potuto giocare con il suo club. I fisioterapisti e i preparatori della Roma lo hanno accompagnato con cautela, nel lavoro quotidiano a Trigoria durato fino a martedì, proprio per minimizzare la possibilità di complicazioni. Sarebbe una beffa se un arruolamento affrettato ne compromettesse la tabella di recupero.
E’ lo stesso Edin a voler dare una mano alla patria nella corsa all’Europeo
FRENESIA. C’è anche una prospettiva ottimistica però, dando per scontato che nessuno voglia danneggiare nessuno. Testando il ginocchio in Bosnia, senza perdere il ritmo partita, Dzeko potrebbe ripresentarsi in Italia in condizioni di efficienza maggiore. «Se non ha dolore e gioca, gli farà bene» ha detto Rudi Garcia, incrociando le dita. Con il centravanti atteso per due anni, anche la Roma è più forte.
La sua generosità potrebbe però essere inutile perché la Bosnia ha poche speranze