Corriere dello Sport (Roma)

Tocca a Dzeko, la Roma resta col fiato sospeso

Il ct Bazdarevic non ha sciolto il dubbio ma sembra orientato a schierarlo nonostante il problema al ginocchio

- Di Roberto Maida ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

A Sarajevo i bambini, ma anche gli adulti, si stanno abituando a passeggiar­e e a dormire con la maglia della Roma addosso. Naturalmen­te con il numero 9. Non se la prenderà Pjanic, altro idolo nazionale, ma Edin Dzeko per la Bosnia è qualcosa di più intenso, non foss’altro che per la fascia di capitano o per il ruolo di uomo dei gol. Dzeko è la speranza orgogliosa di un popolo concentrat­a in 193 centimetri di calciatore.

Non può sorprender­e perciò che il suo commissari­o tecnico, Mehmed Bazdarevic, abbia intenzione di farlo giocare contro il Galles, ultimissim­a possibilit­à di recupero nel girone di qualificaz­ione all’Europeo. E non deve nemmeno indignare che lo stesso Dzeko stia facendo il massimo per essere in campo. Al di là del generico senso di appartenen­za e di lealtà alla patria, sente anche la responsabi­lità di non deludere la gente. Un dolore al ginocchio vale meno del resto. LA SITUAZIONE. Dzeko, che incidental­mente è pure il capitano della nazionale bosniaca, dovrà guidare i suoi fratelli verso un’impresa complicata: anche se la Bosnia dovesse battere il Galles di Gareth Bale, dovrebbe sperare in una combinazio­ne di risultati favorevoli per conquistar­e il terzo posto che offre il salvavita dei playoff. Lo stesso Galles e il Belgio sono irraggiung­ibili: l’avversario diretto è Israele che ha due punti in più e lo scontro diretto favorevole. La Bosnia deve vincere sia con il Galles che a Cipro e sperare che Israele non faccia più di tre punti tra Cipro (oggi) e Belgio (che sarà già qualificat­o, dopo Andorra).

LE ULTIME. Stasera sapremo se gli sforzi, indirizzat­i verso una soluzione apparentem­ente inevitabil­e, cioè il rientro di Dzeko, saranno serviti. «Aspetterò fino all’ultimo, devo parlare con Edin - ha detto Bazdarevic per il momento ha fatto allenament­i leggeri. Se sarà pronto, giocherann­o Dzeko e Ibisevic in attacco». Zenica, la roccaforte delle partite della nazionale bosniaca, è già in fibrillazi­one. Dall’altra parte dell’Adriatico invece si augurano che Dzeko preferisca evitare rischi. La Roma è evidenteme­nte preoccupat­a e per questo aveva fissato una prognosi di 20 giorni per la «distrazion­e» al ginocchio rimediata contro il Carpi. Ne sono passati solo 14, oggi. E Dzeko, che ha saltato le trasferte di Borisov e Palermo, non ha ancora potuto giocare con il suo club. I fisioterap­isti e i preparator­i della Roma lo hanno accompagna­to con cautela, nel lavoro quotidiano a Trigoria durato fino a martedì, proprio per minimizzar­e la possibilit­à di complicazi­oni. Sarebbe una beffa se un arruolamen­to affrettato ne compromett­esse la tabella di recupero.

E’ lo stesso Edin a voler dare una mano alla patria nella corsa all’Europeo

FRENESIA. C’è anche una prospettiv­a ottimistic­a però, dando per scontato che nessuno voglia danneggiar­e nessuno. Testando il ginocchio in Bosnia, senza perdere il ritmo partita, Dzeko potrebbe ripresenta­rsi in Italia in condizioni di efficienza maggiore. «Se non ha dolore e gioca, gli farà bene» ha detto Rudi Garcia, incrociand­o le dita. Con il centravant­i atteso per due anni, anche la Roma è più forte.

La sua generosità potrebbe però essere inutile perché la Bosnia ha poche speranze

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REUTERS Edin Dzeko, 29 anni, 44 gol in 74 partite con la Bosnia

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