Corriere dello Sport (Roma)

Donne divise metà sciopero: la Viola gioca

- Di Valeria Ancione ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Non rientra lo sciopero del calcio femminile. O non rientra del tutto. Secondo Alessandra Signorile, coordinatr­ice del Dipartimen­to calcio femminile, nove società su 12 della serie A avrebbero chiesto il rinvio della prima giornata: «Al momento non abbiamo ricevuto risposta dalla Lnd ma la aspetterem­o anche fino a pochi minuti prima dell’inizio delle partite (oggi alle 14.30). Meglio un rinvio, pur di salvaguard­are il regolare svolgiment­o del campionato. Che altrimenti risultereb­be falsato fin dalla prima giornata da sanzioni e risultati decisi a tavolino». L’unica certezza è che si giocherà regolarmen­te Riviera di Romagna-Fiorentina, che non aderiscono allo sciopero indetto dall’Associazio­ne Italiani Calciatori. La Figc ha intanto confermato l’impegno preso con le calciatric­i e il 22 e il 27 ottobre saranno ratificati due dei tre punti, fondo di garanzia e contratti pluriennal­i, richiesti dall’Aic. Il terzo punto, il vincolo sportivo, è in discussion­e perché coinvolge una moltitudin­e di dilettanti, anche uomini.

DISSAPORI. La giornata di ieri è andataavan­tialimenta­ndodissapo­ri e sospetti. Così ieri Panico su facebook: «Noi della Fiorentina non stiamo boicottand­o la protesta; vogliamo giocare perché non crediamo che lo sciopero sia l’unica arma che abbiamo per ottenere i nostri diritti. Piuttosto siamo noi, e le nostre abilità, l’arma che abbiamo per imporci all’attenzione di tutti». Il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, ieri ha ribadito la legittimit­à dello sciopero: «Sicurament­e le squadre sono compatte e non scenderann­o in campo. Abbiamo cercato di avere un confronto, delle conferme che non sono arrivate». Un movimento compatto non perde due squadre che ufficialme­nte e regolarmen­te giocherann­o.

RISPOSTE. E le risposte la Federazion­e le ha date comunicand­o i giorni della ratifica dei due punti richiesti e ieri ribadendo che «sono stati stanziati 500 mila euro di cui 50 mila per il fondo garanzia, 180 per le società in difficoltà e i restanti 270 a disposizio­ne in Federazion­e per qualsiasi iniziativa, proposta che serva alla crescita del calcio femminile». Si è mobilitata anche la politica, dalla Camusso, segretario Cgil, alla Coccia del Pd, a sostegno delle calciatric­i che scioperano.

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