Corriere dello Sport (Roma)

Così Pioli spinse oltre il Sassuolo

Nel 2009-10 in B conquistò i play off: fu il primo passo

- Di Furio Zara ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La prima metà della coppia d’attacco - in quel Sassuolo 2009-10 guidato da Stefano Pioli nel campionato cadetto - si componeva del re delle rovesciate operaie, uno del popolo, pane e salame, un bomber che partecipa(va) alla manifestaz­ione delle tute grigie delle Acciaierie di Terni, un tipo selvaggio e sentimenta­le che oggi - dopo aver aperto una tabaccheri­a per il più straordina­rio dei motivi («Sono uno che fuma, così ho risolto il problema delle sigarette: risparmio») - è diventato allenatore dell’Assisi 1924, che San Francesco vigili sulla sua panchina. La seconda metà di quella coppia riconduce al nome di Alessandro Noselli, un giocatore di categoria (tanta B e C, mai la soddisfazi­one di una briciola di A), protagonis­ta di una dignitosa carriera prima che il colpo d’ali quando già era over 30 lasciasse di stucco tutti, lui si facesse scoprire dall’America e conquistas­se titoli di giornali e homepage pallonari. Ricordate? Noselli al Cosmos sembrava una battuta, e invece no, tutto vero e certificat­o, il buon Noselli finì nella squadra che fu di Pelè e Chinaglia e Beckenbaue­r; che è un po’ come dire che Barbara Bouchet ha recitato in un film di Scorsese (occhio, è successo davvero: Gangs of New York, 2002).

UN PICCOLO PASSO. Con queste premesse, quell’anno a Sassuolo, poteva succedere di tutto. Successe che l’allora 44enne Stefano Pioli - reduce dalle solide esperienze in B con Grosseto e Piacenza dopo essersi bruciato al debutto in A col Parma - costruì una squadra tosta assai, che giocava un calcio pulito (4-42 all’inizio, poi 4-3-3) ed efficace, centrò il 4° posto che valeva i play off chiudendo con la 3ª difesa e il 4° attacco del campionato. Fu quello il miglior risultato personale raggiunto da Pioli. E fu anche il miglior risultato mai raggiunto - fino ad allora - dal piccolo Sassuolo (che giocava al Braglia di Modena): la semifinale play off persa con il Torino si configura nelle pagine di storia neroverde come il primo tassello di un mosaico che qualche anno dopo è andato a comporsi completame­nte, come dimostra l’attuale spessore del club. Non dimentichi­amo che all’epoca il Sassuolo disputava il 2° campionato di B nella sua storia, per questo il lavoro di Pioli (che quell’anno aveva preso il posto di Mandorlini) e del suo staff (c’era il vice Murelli) - venne particolar­mente apprezzato dal patron Squinzi. Va detto che quell’anno fu il trampolino di lancio anche per Pioli, che in estate tornò in A (sedendo sulla panchina del Choevo). Se si pensa che la vittoria è una somma di tentativi più o meno riusciti, allora - oggi possiamo dirlo - Pioli ha avuto un grande merito: portare il Sassuolo a fare il primo passo verso quella serie A che i neroverdi conquistar­ono qualche anno dopo.

Quell’anno fu il trampolino di lancio per il ritorno in serie A del tecnico (che finì al Chievo)

 ?? VIGNOLI ?? Estate 2009: Stefano Pioli con il presidente del Sassuolo Carlo Rossi
VIGNOLI Estate 2009: Stefano Pioli con il presidente del Sassuolo Carlo Rossi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy