Corriere dello Sport (Roma)

Pioli è pronto al decollo «Avanti, siamo la Lazio»

Contro il Sassuolo per vincere. E Felipe ci riprova

- di Fabrizio Patania INVIATO A FORMELLO

Pioli quasi alla Mourinho. Una sana provocazio­ne per svegliare la platea e richiamare l’attenzione sui nomi di chi c’è. Ha iniziato in modo inusuale. Una scossa preparata. Che Lazio sarà, a chi stava aprendo la conferenza con gli infortuni di Biglia, De Vrij, Parolo e Djordjevic, lo ha spiegato subito chiedendo a De Martino, responsabi­le della comunicazi­one, di leggere la lista dei convocati. Ventitre nomi, da Marchetti a Klose passando per Felipe, Candreva, Lulic, Milinkovic e così via, snocciolat­i uno dietro l’altro per ricordare la qualità disponibil­e sul campo. Eccola la Lazio. «Avete ascoltato bene?» ha chiesto Pioli appena è finito l’elenco. Educato ma deciso, energico, pronto ad aggredire (metafora calcistica) come vorrebbe vedere la propria squadra ogni volta. «Sono qui per parlare del gruppo. Certo, vorrei avere tutti in tutte le partite. Ma il calcio è questo e sono un allenatore fortunato. Ho tanti giocatori di qualità. Siamo pronti e anche se veniamo da soli due giorni di allenament­o ho visto benissimo i miei. Con questo specifico il gruppo. Siamo una squadra, lavoriamo insieme da più di un anno, con altri da quattro mesi, ci conosciamo, i giocatori che avete sentito sono di valore, di spessore e fanno parte del gruppo. Ci siamo preparati per dimostrarl­o nonostante le assenze».

BLOCCO. E’ sul pezzo, ben sapendo che si tratterà di un confronto vibrante con il Sassuolo in una domenica forse favorevole per scalare la classifica. «Mi aspetto risposte importanti. Ho sempre creduto e pensato che le prestazion­i siano conseguenz­a del lavoro. Ci aspettiamo tanto, non nascondend­o le difficoltà e le insidie della partita. Il Sassuolo ha mantenuto l’imbattibil­ità sino alla scorsa giornata, in casa non ha mai perso e ha sconfitto il Napoli. Siamo la Lazio, quello che succederà altrove non ci interessa, il destino è nelle nostre mani. La classifica diventerà importante da febbraio in avanti, anche se è chiaro che vogliamo migliorarl­a e rimanere al vertice». Un solo obiettivo, riattaccar­e subito la spina. E allora ha allontanat­o l’incogni- ta rappresent­ata dai nazionali appena rientrati. «Li ho visti bene, motivati, soddisfatt­i. Lulic ha conquistat­o un traguardo difficile, Candreva è andato molto bene in azzurro. Sappiamo quanto è importante cominciare bene questo blocco di partite. Vorrei confermare e se possibile migliorare rispetto al blocco precedente». Per la cronaca da una sosta all’altra 5 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta in 7 partite compresa l’Europa League.

GIOVANI. Pioli punterà sul 4-23-1 e senza Biglia toccherà una responsabi­lità superiore a Cataldi. « Parlo sempre con Danilo. E’ un giovane educato, rispettoso, quindi anche sensibile. Essendo di Roma avverte certe situazioni. Deve giocare con tranquilli­tà mettendo sul campo certe caratteris­tiche. E’ un centrocamp­ista completo: ha dinamismo, visione di gioco, tecnica e tempi di inseriment­i. Non deve preoccupar­si di al- tro, poi dopo si cresce». Milinkovic lo vede e resta trequartis­ta. «Può fare bene, soprattutt­o se c’è una punta alla quale piace venire incontro alla palla. Sergej si sa buttare dentro l’area, è anche interno di centrocamp­o. Lo vedo con più difficoltà nei due mediani, anche lui ne è consapevol­e. Non sono così attento alla posizione iniziale, non credo sia determinan­te per lui o per la squadra. Possiamo giocare con il vertice alto o basso a centrocamp­o, sarà un motivo costante nel nostro cammino».

TRIDENTE. Candreva e Felipe di nuovo insieme, pronti a scambiarsi di posizione, anche se forse tutti e due preferisco­no la fascia destra. Nessun problema, ha spiegato Pioli. «Ho quattro giocatori offensivi, il discorso vale anche per Kishna e Keita, li posso cambiare e variare in partita, significa creare imprevedib­ilità e costringer­e gli avversari a marcature diverse. Candreva ha giocato a sinistra in nazionale, con noi svaria. Quando giocano con il piede invertito gli esterni sono più pericolosi al tiro. Parte tutto dalla disponibil­ità dei giocatori, posso fare qualsiasi scelta. Felipe è rientrato bene dal Brasile, ha giocato poco nella seconda partita per essere stanco. C’è solo Keita con qualche problema (febbre, ndr), ma oggi si è allenato con attenzione e precisione». Davanti riecco Klose. « Non credo possa avere novanta minuti, ma è pronto per giocare. Matri è in crescita, ma anche lui non penso abbia novanta minuti. Conosciamo l’importanza di Miro nel sapersi muovere, dare soluzioni, la parola giusta nei momenti giusti ai compagni». Un campione del mondo, in mezzo a tanti baby, può far comodo.

«Sono fortunato: ho tanti giocatori di qualità, siamo pronti e vogliamo ripartire vincendo»

«Cataldi ha tutto, deve solo restare tranquillo. Le altre non ci interessan­o Il destino è nostro»

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Felipe Anderson, 22 anni, esterno della Lazio
 ?? LAPRESSE ?? Il tecnico Stefano Pioli, 50 anni il 20 ottobre. Lo scorso torneo ha chiuso al 3º posto
LAPRESSE Il tecnico Stefano Pioli, 50 anni il 20 ottobre. Lo scorso torneo ha chiuso al 3º posto

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