Bacca illude il Milan solo pari per Sinisa
Entra il colombiano e il Milan passa, poi è lo scatenato gioiello granata che impone il primo pari a Mihajlovic
Nulla da fare. Il Milan che in questo campionato nelle 3 volte in cui era riuscito ad andare in vantaggio aveva poi vinto più o meno nettamente la partita, è riuscito a farsi rimontare qui all’Olimpico di Torino. Il primo pareggio di Mihajlovic sulla panchina del Milan è amaro, sa di beffa, a maggior ragione perché propiziato da un grave errore di Diego Lopez che si è...coricato sul pallone calciato da Baselli. Interrotta l’emorragia di sconfitte (due consecutive contro Genoa e Napoli) resta l’amarezza
per una media punti e una media gol subiti che lasciano poche speranze in una rimonta verso il terzo posto. Anche perché non c’è stata partita, nelle 8 finora disputate, in cui la squadra di Mihajlovic non abbia subito almeno una rete. Il più delle volte evitabile, sicuramente non irresistibile. Ad Arcore non l’hanno presa bene perché il cambiamento tattico c’è stato ma i risultati sono stati risibili. Il Milan, finalmente in vantaggio, avrebbe dovuto chiudere la partita. Invece, oltre a farsi rimontare, ha rischiato anche di incassare un’altra mortificante sconfitta. Carattere e mentalità, quindi, sono ancora pericolosamente insufficienti.
AVVISO. I quasi 2.000 tifosi milanisti che hanno seguito la loro squadra all’Olimpico hanno voluto subito mettere le cose in chiaro, ancora prima che iniziasse la partita con un mega-striscione che non faceva presagire nulla di buono in caso di terza sconfitta consecutiva: «17-10-2015: Società, Mister e Giocatori per questa Curva che da sempre vi incoraggia siete già all’ultima spiaggia». Almeno dal punto di vista dell’approccio i rossoneri hanno cercato di partire con il piede giusto in un primo tempo dove il Toro non ha mai inciso in area di rigore rossonera con Diego Lopez praticamente inoperoso. Invece Montolivo (rasoterra sventato da Padelli) e Bonaventura (punizione che ha gonfiato la rete esterna) hanno messo in apprensione Ventura per nulla soddisfatto della sua squadra reduce da 5 vittorie consecutive (2 nel passato campionato) qui all’Olimpico.
NOVITÀ. Il tecnico granata (che ha dovuto fare a meno di di Bruno Peres e Avelar) non si è fidato dello stato di crisi del Milan optando per un 5-3-2 con gli esterni spesso e volentieri ancorati più sulla linea dei difensori rispetto a quella dei centrocampisti. Mihajlovic ha coraggiosamente collocato Bonaventura nei tre attaccanti con Luiz Adriano e il fischiatissimo «ex» Cerci intenzionati ad aprire eventuali varchi per le incursioni di Bertolacci e Montolivo. In realtà il Torino è mancato nella fase di sfondamento dove Maxi Lopez (tenuto e controllato a stento dall’impacciato Alex) ha cercato di far avanzare la sua squadra proteggendo il pallone sulle ripartenze. Ma è apparsa più che mai ingiustificata l’assenza di Quagliarella, mai entrato nel vivo delle rare azioni offensive offerte nel primo tempo.
CONFUSIONE. A creare confusione e malcontento ci ha pensato Gervasoni che spesso ha fatto di testa sua distribuendo «gialli» un po’ sbiaditi senza tenere conto di ben altri falli più evidenti offerti su entrambi i fronti. L’intervallo ha portato consiglio a Ventura che ha lasciato negli spogliatoi Gazzi (infortunatosi già a metà tempo alla caviglia) per proporre al suo posto Vives. Il gol del Milan (18'st) è giunto quasi inaspettato per un errore di Moretti che si è disinteressato del «cecchino» Bacca, entrato al posto di Luis Adriano. Una mossa giusta e giustificata (10'st) da parte di Mihajlovic considerato il fatto che il brasiliano ha latitato per tutto il primo tempo costantemente avulso dalla manovra. Deve recriminare con se stesso anche Ventura sul ritardato inserimento di Belotti (27'st) che quando è subentrato ha spaccato in due il Milan che ha smesso di giocare. Il Toro ha attaccato a testa bassa con il Milan arroccato a difendere un pareggio che fa anche poca classifica, considerato il fatto che quest’oggi i rossoneri potrebbero scivolare in una zona ancora più paludosa della graduatoria alla luce degli altri risultati delle partite in programma nell’ambito dell’ottava giornata.