PJANIC SHOW Ogni punizione diventa gioiello
Ha staccato Lodi nella speciale classifica Dal 2011/2012 ne ha trasformate dieci
Ciccio Lodi, che proprio a Empoli è diventato calciatore, sarà dispiaciuto due volte. Per la sconfitta dei vecchi amici e per l'impresa di Miralem Pjanic, che lo ha appena staccato nella classifica dei tiratori di punizioni: dal 2011/12 sono dieci, una in più del rivale che adesso ha preso casa a Udine e cerca spazio in squadra per recuperare. Soltanto Andrea Pirlo, in questo arco temporale, ha infilato una serie migliore (12 gol) ma calciando più volte. Dunque Pjanic è in questo momento il numero uno di specialità, senza se e senza ma. Lo dicono le percentuali realizzative.
CENTRO. Da risorsa, per la Roma è diventato il risolutore. In otto giornate di campionato ha segnato 3 gol da punizione diretta: il primo ha aperto la scatola Juventus, quando ancora lo stadio era pieno e trascinava la squadra; il se- condo ha contribuito a seppellire il Carpi; il terzo è arrivato ieri, quando la situazione si stava facendo complicata perché il tempo passava e l'Empoli aveva preso coraggio. Curiosità romantica: tutte le punizioni vincenti sono capitate verso il lato della Curva Sud, di nuovo malinconicamente (semi)vuota per la protesta promossa dai gruppi orga- nizzati contro la frammentazione delle curve. Chissà che i suoi gol non servano persino a riportare la gente allo stadio.
LEADER. Ma ridurre alle punizioni l'importanza che ha assunto Pjanic per la Roma non rende onore alla verità. Pjanic ormai è molto di più. E' il nu- cleo di un gruppo che ne riconosce la superiorità tecnica e strategica, a prescindere dal fatto che giochi da regista o da trequartista. Quattro gol e quattro assist (o simil-assist, tipo l'angolo di ieri), al livello del solo Insigne in tutta la Serie A, sono la consacrazione definitiva di un giocatore che a 25 anni ha acquisito piena coscienza di se stesso. Non a caso a Palermo, nella domenica più pericolosa della stagione, ha preso palla a centrocampo e l'ha condotta fino in porta, segnando la rete più veloce del campionato (108 secondi) e allontanando in fretta i guai. E siccome tre dei suoi quattro gol totali hanno sbloccato il risultato (solo con il Carpi la sua punizione ha sancito il 2-0), risulta evidente che fattore Pjanic sia spesso decisivo per spostare gli equilibri. «Ce l'ha nel sangue, ce l'ha nei piedi, con campioni così è tutto più facile» osserva Rudi Garcia, che alle ossessioni tattiche preferisce la motivazione e la valorizzazione dei suoi solisti. CRESCITA. Mai Pjanic era stato così prolifico nelle prime 8 giornate di campionato. Neppure in Francia. Nella scorsa stagione per raggiungere quota 4 aveva dovuto aspettare la vigilia di Pasqua (1-0 contro il Napoli) fermandosi poi a 5 grazie alla rete di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Adesso ha la possibilità di infrangere i propri record realizzativi. Tanto in serie A quanto in Ligue 1 ha segnato al massimo 6 gol (rispettivamente 2013/14 e 2009/10) in uno stesso campionato. E poi spera di migliorare il suo score su scala internazionale: il gol europeo gli manca dal 29 settembre 2010, Hapoel Tel Aviv-Lione 1-3 in un girone di Champions League. Con la Roma ha giocato 7 partite di Champions e 4 in Europa League senza mai festeggiare. Con questa mira su punizione, se le circostanze lo consentiranno, magari il conto può essere azzerato già a Leverkusen.
Può giocare regista o trequartista Quest’anno ha fatto già 4 gol e 4 assist Mai così prolifico