Corriere dello Sport (Roma)

Messina di rigore vetta agganciata

- Di Michele Zito ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

F. ANDRIA (4-3-1-2): Poluzzi 6; Tartaglia 6 Stendardo 5 Fissore 6 (18' st Bangoura 6) Cortellini 5,5; Onescu 5 Bisoli 6 Piccinni 5,5 (39' st Capellini sv); Strambelli 6; Grandolfo 6 Morra 5,5 (26' st Kristo sv). A disp.: Cilli, Aya, Ferrero, Vittiglio, Alhassan, Cianci, Matera, Paterni. All.: D'Angelo. MESSINA (4-3-3): Berardi 7; Frabotta 6 Burzigotti 6,5 Palumbo 6 De Vito 6; Giorgione 7 Baccolo 6 Zanini 6; Barraco 6,5 (30' st Parisi sv) Tavares 6,5 (39' st Fornito sv) Cocuzza 5,5 (17' st Salvemini 6). A disp.: Addario, Bramati, Barilaro, Russo, Fusca. All.: Di Napoli. Arbitro: Baroni di Firenze. Guardaline­e: D'Alberto e Campitelli. Marcatori: 35' Barraco (rig.) Espulsi: 33' Stendardo (FA) per fallo su chiara occasione da rete. Ammoniti: Frabotta (M), Cocuzza (M), Palumbo (M). Note: Spettatori 3.150 di cui 1.488 abbonati per un incasso totale di 28.624 euro. Angoli 7-2 per l'Andria. Recupero, 0' pt, 4' st. Un rigore decide l'incontro e fa volare il Messina che mantiene l'imbattibil­ità in campionato, mentre l'Andria perde per la seconda volta in casa con il minimo scarto. La gara può essere racchiusa nell'episodio chiave del calcio di rigore. Sino alla mezz'ora il Messina si era fatto preferire, poi il cross di Giorgione e l'errore in disimpegno di Onescu costringon­o Stendardo a fermare irregolarm­ente Tavares: rigore ed espulsione del capitano dell'Andria. Barraco trasforma e la gara prende una piega inaspettat­a. Anche in inferiorit­à numerica i padroni di casa riescono ad organizzar­si. Protestano per un atterramen­to di Grandolfo in area, creano qualche pericolo su calcio piazzato, ma il Messina regge.

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