Messina di rigore vetta agganciata
F. ANDRIA (4-3-1-2): Poluzzi 6; Tartaglia 6 Stendardo 5 Fissore 6 (18' st Bangoura 6) Cortellini 5,5; Onescu 5 Bisoli 6 Piccinni 5,5 (39' st Capellini sv); Strambelli 6; Grandolfo 6 Morra 5,5 (26' st Kristo sv). A disp.: Cilli, Aya, Ferrero, Vittiglio, Alhassan, Cianci, Matera, Paterni. All.: D'Angelo. MESSINA (4-3-3): Berardi 7; Frabotta 6 Burzigotti 6,5 Palumbo 6 De Vito 6; Giorgione 7 Baccolo 6 Zanini 6; Barraco 6,5 (30' st Parisi sv) Tavares 6,5 (39' st Fornito sv) Cocuzza 5,5 (17' st Salvemini 6). A disp.: Addario, Bramati, Barilaro, Russo, Fusca. All.: Di Napoli. Arbitro: Baroni di Firenze. Guardalinee: D'Alberto e Campitelli. Marcatori: 35' Barraco (rig.) Espulsi: 33' Stendardo (FA) per fallo su chiara occasione da rete. Ammoniti: Frabotta (M), Cocuzza (M), Palumbo (M). Note: Spettatori 3.150 di cui 1.488 abbonati per un incasso totale di 28.624 euro. Angoli 7-2 per l'Andria. Recupero, 0' pt, 4' st. Un rigore decide l'incontro e fa volare il Messina che mantiene l'imbattibilità in campionato, mentre l'Andria perde per la seconda volta in casa con il minimo scarto. La gara può essere racchiusa nell'episodio chiave del calcio di rigore. Sino alla mezz'ora il Messina si era fatto preferire, poi il cross di Giorgione e l'errore in disimpegno di Onescu costringono Stendardo a fermare irregolarmente Tavares: rigore ed espulsione del capitano dell'Andria. Barraco trasforma e la gara prende una piega inaspettata. Anche in inferiorità numerica i padroni di casa riescono ad organizzarsi. Protestano per un atterramento di Grandolfo in area, creano qualche pericolo su calcio piazzato, ma il Messina regge.