Pescara, Campagnaro leader
L’argentino tra gli artefici del successo di Trapani
All'apparenza sembrano due squadre diverse, ma la parentela è stretta. Il Pescara che ha strapazzato il Trapani a domicilio (anche l'ultimo ko interno dei siciliani fu opera dei biancazzurri) non è poi così differente da quello che aveva fatto la gioia dell'Ascoli una settimana prima.
CONFERME. Nessun mutamento strutturale, stesso atteggiamento propositivo, identica impostazione tattica, semplicemente sono state distribuite meglio le risorse che stavolta hanno prodotto ricchezza, di gol e punti. Ad onor del vero il vizietto (quello di ignorare il compagno meglio piazzato davanti alla porta) c'è sempre, ma almeno stavolta è stato circoscritto ai minuti finali, quando il vantaggio era talmente abbondante da non temerne il prosciugamento. «Abbiamo saputo gestire le nostre energie - spiega un insaziabile Massimo Oddo - ma questo non vuol dire che vada bene così. Dobbiamo migliorare sempre e continueremo a lavorare su questo aspetto. Credo che con i mezzi a nostra disposizione ci siano ampi margini di crescita. L'obiettivo, come dico ai ragazzi, è quello di divertirci e fare divertire i tifosi, così puoi vincere o perdere ma la gente ti seguirà sempre».
DIVERTIMENTO. Forse il primo a divertirsi è stato proprio lui e non fa nulla per nasconderlo. «Abbiamo cambiato diverse posizioni nel corso della gara per adattarci al film della partita. Prima una punta e due trequartisti, poi il contrario, infine quando loro si sono messi a cinque ho chiuso le fasce con il 4-1-4-1. Sul primo gol mi sembra che abbiamo fatto un'azione da cineteca, poi abbiamo saputo interpretare a dovere le varie fasi di gioco, attaccando e difendendoci in base alle necessità. Significa che i ragazzi mi seguono, a volte anche troppo! Scherzi a parte, abbiamo giocato come al solito, però per tutti i 90 minuti e non solo per 60». Insomma, il derby di Ascoli, che è stato molto simile a livello di prestazione tranne che per il risultato finale, forse portava già in sé i prodromi della successiva evoluzione.
ECCOCAMPAGNARO. E, diciamolo, anche un uomo in più, ma di quelli che contano. Al secolo Hugo Campagnaro, due anni fa vicecampione del mondo con l'Argentina, nella passata stagione difensore dell'Inter, sabato alla prima da titolare col Pescara, magari in futuro pronto alla carriera da allenatore, almeno a giudicare da come si esprime. «Abbiamo fatto una grande prestazione, l'organizzazione paga. Quando si ha un'idea di gioco e tutti eseguono il proprio compito gli effetti si vedono. Una grande prova di maturità». E ora serve la controprova. L'appuntamento è per venerdì sera (ore 19) contro la Pro Vercelli rivitalizzata da Foscarini.