Corriere dello Sport (Roma)

Qui casa Paganini si danza con il gol

Luca racconta la sua prima rete in A davanti ai genitori E papà Raffaele: «Segnare e ballare, sempre talento è»

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«Non me la ridà mai, papà!» gridava Luca rincorrend­o trafelato e disperato il pallone e Alessandro, il fratello più grande di quasi sette anni, nel giardino di casa. «E tu levagliela!» rideva Raffaele. Roma Nord, casa Paganini: Raffaele è ... Raffaele, il ballerino e attore teatrale, l’etoile dell’Opera di Roma, passato per il London Festival Ballet (oggi English National Ballet) fino alla Scala di Milano. Una vita sulle punte, da protagonis­ta. Luca allora, fine Anni Novanta, era un bimbetto, oggi è Luca Paganini, centrocamp­ista esterno del Frosinone, tra i fautori della scalata dalla Lega Pro alla A. E se da anni sulla sua pagina wikipedia è scritto “è il figlio di Raffaele Paganini”, da un po’ anche Raffaele sulla sua pagina wikipedia ha la specifica “è il papà di Luca Paganini”. «A Frosinone io sono per tutti il papà di Luca e basta» se la ride Raffaele Paganini «beh, questa cosa mi diverte e mi rende tanto orgoglioso». Si respira aria di famiglia a casa Paganini. E questa famiglia ha altri due protagonis­ti: «Alessandro, nostro figlio più grande, che lavora nel financial consulting e ora si è stabilito in Messico. Lo dico scherzando ma non troppo, è stato il primo allenatore di Luca, lo faceva impazzire». E poic’èmammaDebo­ra,Debora Morini, una vita nella danza e per la danza anche lei. «A Frosinone viene sempre a vedermi - racconta Luca - e si fa anche molte trasferte. Dopo il gol non gli ho chiesto piatti speciali da mangiare, ma solo di rassettarm­i casa che era un casino».

IL PRIMO GOL TRA I GRANDI. E’ uno a cui piace segnare, Luca Paganini, di secondo nome Rudolf in omaggio a Nureyev: la prima rete in serie A, però è un’altra cosa. «Una gioia incredibil­e, poi nel mio stadio, perché io il Frosinone me lo sento sulla pelle. Questo è un gruppo che salendo le categorie ha mantenutol­esueradici­migliorand­osi. Difenderem­o la A con i denti, ce la siamo sudata. E ci mancano almeno un paio di punti con Torino e Lazio». «Io non ci volevo credere quando ho visto la palla in rete, Debora mi ha dato due schiaffett­i e mi ha detto: “Raffaele, è tutto vero!”. Come è vero che per Luca sono una sorta di amuleto». Luca è cresciuto a pane e pallone, partendo dal Tor di Quinto, una delle grandi scuole romane di calcio. Poi le giovanili della Roma dove lo prese Bruno Conti, fino agli Allievi con Politano, Caprari, quella nidiata lì. Quindi sei mesi alla Lazio e il Frosinone, con cui è arrivato nel calcio che conta. Adora la Premier: «Ho fatto una scuola inglese e i miei compagni di classe mi hanno trasferito questa passione. Ora con Gucher tifiamo Manchester United». Anche se a casa si tifa Roma. «Ma ora, più della Roma, il Frosinone - racconta Raffaele - Io da ragazzo giocavo al calcio nel Bettini Quadraro, a Cinecittà, dove abitavo: mi mettevano in porta, bontà loro. Non avevo molto talento. Così come con Debora, pur augurandoc­i da genitori che uno dei figli si avviasse alla danza, non li abbiamo mai condiziona­ti. Alessandro ci ha anche provato e ha mollato dopo un paio d’anni. Luca mai».

L’ESTRO NEI PIEDI. In fondo tra il calcio e la danza c’è il talento che in maniera diversa scorre sui piedi. «E’ così - sorride Luca - e comunque io la disciplina della danza che ho respirato a casa me la sono portata nel calcio a livello di concentraz­ione, attenzione, allenament­o. Difficoltà a vivere la popolarità di papà? Zero, solo gioia». E se Luca dovesse ricordarsi seduto ad ammirare il talento di papà? «Dico “Sette spose per sette fratelli”, lo ho rivisto una decina di volte di fila, mi aveva stregato». Come Luca stregò Raffaele... «il 24 maggio 2014 e quel gol nel recupero di Pisa-Frosinone che diede alla squadra il visto per giocarsi la B con il Lecce. Lì mi dissi: mamma mia che ha fatto!». Oggi il figlio di Raffaele e il papà di Luca danzano idealmente insieme a Debora e ad Alessandro che li segue via skype: il primo gol in A, per un giorno, li ha messi tutti e quattro più che sulle punte, a due palmi da terra. Con l’orgoglio che a casa Paganini si respira uno per tutti e tutti per uno.

Il racconto di Luca «Ho messo nel calcio la concentraz­ione che è nella disciplina praticata dai miei»

«Papà a teatro? Che brividi “7 spose per 7 fratelli“: lo vidi una decina di volte Il Frosinone si salva» La gioia di Raffaele «Sapete chi è stato il primo allenatore di Luca? Il fratello E io il suo amuleto»

«Il gol al Pisa mi fece dire: che impresa! E quello alla Samp me lo ha spiegato mia moglie...»

 ?? LAPRESSE ?? Luca Paganini , 22 anni, al Frosinone dal 2002: alla Samp il suo primo gol in serie A
LAPRESSE Luca Paganini , 22 anni, al Frosinone dal 2002: alla Samp il suo primo gol in serie A
 ??  ?? Luca Paganini con il padre Raffaele, ballerino e attore teatrale di fama internazio­nale
Luca Paganini con il padre Raffaele, ballerino e attore teatrale di fama internazio­nale
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Luca festeggia il gol al Pisa che vale la finale dei play off di Lega Pro: il Frosinone salirà in B

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