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Il bosniaco verso il ritorno in campo dal primo minuto E i 2.000 biglietti del settore ospiti sono quasi esauriti
Il problema di trovarsi due partite fondanti della stagione a distanza di cinque giorni l’una dall’altra è che non hai abbastanza spaziotempo per afferrarle saldamente entrambe. Dovresti affrontarle tutt’e due con quella che ritirni la formazione migliore, ma ovviamente non è sempre possibile. Ti rotolano tra i piedi affaticamento, infortuni, semplice malasorte. Ieri sera Rudi Garcia ha fatto quel che ha fatto con il Bayer Leverkusen e adesso deve inventarsi rapidamente tutta un’altra vita. Domenica la Roma va a Firenze e dopo essersi giocata un bel pezzo di qualificazione agli ottavi della Champions League mette sul piatto anche una fetta della credibilità e della classifica in campionato.
CENTRAVANTI. Intanto potrà farlo con Edin Dzeko in versione quasi integrale, dopo essere stata costretta ad assistere alla marcia forzata del recupero allestita dalla Bosnia. La Nazionale ha voluto il suo capitano come totem da panchina e aveva persino minacciato, del tutto bonariamente, di utilizzarlo nelle qualificazioni europee. Non ce n’è stato bisogno e la Roma ha potuto portare Dzeko sano e salvo a Leverkusen. «Gli serve qualche altro allenamento», aveva predetto il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini. Ne ha avuti. Probabilmente non sarà in grado di resistere novanta minuti mantenendo un’intensità costante, ma come ha insegnato la Bosnia averlo vicino è meglio che non averlo.
Tanto più che Garcia continuerà a gestire la propria quotidianità priva di altri centravanti attendibili. Francesco profondamente come invece ha fatto nella scorsa stagione, alla ricerca vana di una formula alchemica che funzionasse.
SODDISFAZIONI. Questo Garcia ricorda un ribelle senza causa che invecchiando riscopre gli antichi valori. Se ha lasciato qualche rancore tra i giocatori che aveva a Lilla è proprio tra coloro che si sentivano esclusi dal cerchio magico e di conseguenza male utilizzati. In realtà ala Roma sono ben pochi gli uomini che si possono lamentare dell’attenzione ricevuta in questa prima parte della stagione. Persino Emerson Palmieri e Salih Uçan hanno avuto alcuni minuti di soddisfazione.
Ma per cominciare le partite Garcia ha individuato un gruppo di titolari scelti attorno ai quali indurire lo schieramento e impastare un gioco che scivoli fluido. De Rossi si è risparmiato il cartellino giallo fatale e semmai potrà spendere la squalifica contro l’Udinese. Florenzi si è piantato in formazione come un chiodo nel muro. Gervinho e Salah, quest’ultimo ancora al centro di un’indagine della Fifa che si concluderà a dicembre e quindi pomo della discordia tra Roma e Fiorentina, sono diventati punte di lancia, anzi di freccia.
Cambia poco la squadra e cambia pochissimo il seguito. Tremila tifosi tra romanisti di Roma e non di Roma. I duemila biglietti del settore ospiti sono già vicinissimi ad andare esauriti. E’ una partita tra la prima e la seconda in classifica, vale il viaggio che peraltro è breve come una passeggiata nel parco.
PRESENZE DALL’INIZIO
Edin Dzeko con la Roma è stato schierato titolare in 6 occasioni: 5 in campionato, 1 in Champions League. Poi ha subito una distrazione al ginocchio destro.
E’ un problema per Garcia gestire due partite-chiave a distanza di soli cinque giorni
Il tecnico non vuole cambiare troppo ma non sottovaluta la fatica di questo vero tour de force
De Rossi sarà ancora il perno del centrocampo Potrà riposare nel turno successivo