Corriere dello Sport (Roma)

Khedira: «Merito mio? No, di tutti»

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Notte di Champions, scatta l'ora di Sami Khedira. Il tedesco sta entrando nel cuore della Juve, sta prendendo in mano le redini del centrocamp­o bianconero rimasto orfano di Pirlo e Vidal con le sue armi, tecnica, qualità ed esperienza. Sono bastate tre partite - con Siviglia, la sua gara d'esordio, Bologna e Inter - per capire quanto l'apporto dell'ex Real Madrid sia mancato nel difficile inizio di stagione della squadra di Allegri. «Non credo che la Juve sia cresciuta dal mio rientro - si schermisce il tedesco -, abbiamo avuto difficoltà all'inizio dovuta alla partenze di giocatori importanti e a qualche infortunio, stiamo cercando di trovare il ritmo, dobbiamo ricalibrar­e il tutto. E' stato difficile anche per l'allenatore, ma stiamo lavorando bene, abbiamo superato le difficoltà. Ora i giocatori sono in forma, abbiamo alternativ­e anche a livello di modulo e avremo diventerem­o sempre più fiduciosi partita dopo partita. Anche io non ho più problemi fisici, sono in forma e qui mi sento a casa».

PRIMO PASSO. Un buon primo passo è stato compiuto contro l'Inter. «La squadra si sta trovando sempre meglio a giocare insieme, cercheremo di trovare il ritmo; se tutti rimarremo in forma ci potremo togliere delle soddisfazi­oni. E occhio al Borussia, una quadra che ha qualità nel gioco e interpreti rapidi».

Intanto c’è suspance per la cerimonia: la sospension­e Fifa di Blatter scade tre giorni prima...

CONSIGLIO. Khedira con la sua esperienza può fare da chioccia a Pogba: «Un consiglio? Paul è un giocatore fantastico, credo che qualunque giocatore vorrebbe avere le sua capacità. E' molto giovane, deve tenere la testa sulle spalle, rimanere com'è, concentrat­o, di non crearsi preoccupaz­ioni. E' un gran giocatore ed è un grande onore per me giocare con lui». e Pirlo, i soli azzurri in lizza. Dovremo accontenta­rci della presenza di Pogba, unico giocatore della serie A rimasto in corsa, insieme a un paio di ex: Arturo Vidal (ora al Bayern) e Alexis Sanchez, già a Udine e adesso in forza all’Arsenal. Niente da fare anche per Morata, Medel, Bacca e Tevez, rimasti fuori dalla votazione finale. Diverso il discorso per quanto riguarda il Pallone d’Oro per il miglior allenatore del 2015. Qui brilla la presenza di Allegri e Ancelotti

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