La Pennetta cerca un posto da maestra
Oggi debutto a Mosca, a caccia dei punti per il suo primo Masters
Incredibile ma vero, da principio le avevano detto: «Ci spiace, ma niente wild card». Mica un bel comportamento, parlando di una fresca vincitrice di Slam. Poi a Mosca hanno forse realizzato che neppure una delle prime cinque giocatrici del mondo (Serena Williams, Simona Halep, Maria Sharapova,GarbineMuguruza e Petra Kvitova) avrebbe partecipato al loro torneo, la Kremlin Cup, pur essendo un Premier da 700.000 dollari e rotti. E allora ecco il ripensamento, con Flavia Pennetta testa di serie numero 3 per wild card ricevuta, con telefonata alle 5 di mattina mentre era ormai tornata a Barcellona, per la rinuncia di Caroline Wozniacki, alla dei risultati suoi e delle altre. Ovvero va a Singapore se a Mosca: va in finale, come già detto; va in semifinale e Safarova non ci va; va nei quarti e Safarova non ci va; Suarez Navarro non va in finale e Pliskova non vince il torneo. L’unica certezza è che oggi l’azzurra, gratificata di un bye, debutterà direttamente negli ottavi contro Daria Gavrilova, 36 del mondo, mai affrontata prima, ieri vincitrice di Alize Cornet, e che Safarova affronterà Anastasia Pavlyuchenkova, con cui è 2-2. La Pliskova ha faticato di brutto per battere Alexandra Dulgheru e oggi incrocerà Anastasija Sevastova, la Suarez Navarro è già approdata ai quartisuperandolasua(aquesto punto ex) bestia nera Dominika Cibulkova.
Lunedì, intanto, Flavia a Mosca ha parlato alla stampa. «Dopo l’US Open, tutto è andatodiversamente.Mièpiaciuto dedicarmi più a lungo a cose e persone, perché certi momenti non tornano più. È successo così che non sia riuscita a prepararmi al meglio per il torneo di Wuhan, al quale ho dovuto rinunciare andando direttamente a Pechino, per poi giocare di nuovo a Tianjin dove ho perso subito. Sono stanca come tutte le giocatrici in questo momento dell’anno, siamo tutte morte, ma cercherò di dare il meglio qui a Mosca (dove però ha fatto al massimo quarti nel 2008 ndr) e qualificarmi per il Masters». Le è stato chiesto anche del ritiro agonistico e del futuro da... pensionata. «La decisione è sempre quella che ho preso prima dell’US Open, non l’ho cambiata (almeno in Russia, nessun riferimento all’1-2% di possibilità di ripensamento e allungamento della carriera fino a Rio - ndr)». E ancora sull’eventualità di stravolgere la formula di Coppa Davis e Fed Cup, con un unico appuntamento annuale in sede unica. «Capisco la volontà dell’Itf, perché in questo modo sarebbe più facile avere a disposizione i migliori giocatori. Ma non mi pare la scelta giusta: snaturerebbe la particolarità di giocare davanti al proprio pubblico, anche se ogni volta mi sento sfinita».