Assalto Juve verso gli ottavi
Morata cerca un gol storico può superare Del Piero Allegri suona la carica «Il momento di spingere»
Il gioiellino diventato campione può conquistare stasera il primo record bianconero, strapparlo ad Alessandro Del Piero che della Juventus è un’icona senza tempo. Alvaro Morata ha segnato in Champions per cinque partite di fila, come il capitano nel 1995-‘96 quando alzò la coppa nel cielo di Roma: l’ha agguantato venti giorni fa contro il Siviglia, un gol al Borussia Mönchengladbach gli permetterebbe adesso di scavalcarlo.
ORGOGLIO. Bella collana, quella dell’attaccante spagnolo, infilata in sfide intense e con club prestigiosi, a cominciare dal Real Madrid che è stato la sua culla: una rete allo Stadium e una al Bernabeu nelle semifinali della passata edizione, poi una a Berlino nella finale amara con il Barça, quest’anno una in casa del City e l’ultima ai Rojiblancos di Emery. «Mi riempe d’orgoglio essere riuscito a fare ciò che ha fatto in passato una leggenda del calcio come Del Piero» la confidenza di Alvaro appena eguagliato il primato, mentre il mondo Juve s’interrogava sulla metamorfosi d’una squadra cinica in Europa e tremebonda in campionato. Non è cambiato molto, a guardare la classifica, anche se il pari di San Siro ha restituito solidità e convinzione, comunque ogni partita fa storia a sè e i pensieri, di nuovo, sono rivolti alla Champions.
INTERPRETAZIONE. Per Morata, sempre più punto fermo, in realtà cambia davvero pochissimo: il gol è sempre il suo pane e il record, per quanto gratificante, è uno sfondo. Resta fermo che l‘Europa gli offre un’ispirazione speciale, roba da riciclare il Bello di notte che l’Avvocato coniò per Zibì Boniek, come dimostra la straordinaria media in bianconero: 7 volte a segno in 14 partite, 5 appunto nelle ultime 5. E i primi due gol, quelli estranei alla collana, possono prestarsi a un’interpetazione beneaugurante: arrivarono infatti contro l’altro Borussia, il Dortmund, nella vittoria casalinga per 2-1 e poi nel 3-0 conquistato al Westfalenstadion che incoronò la Juve tra le grandi d’Europa.
GIGANTI. Sette gol in tutto nella coppa più bella, che sono tanti per un ventiduenne ma anche in assoluto: nell’intera storia della Juve, tra i cannonieri di Champions, Morata ha davanti solo 6 giocatori, 8 aggiungendo al conto la vecchia Coppa dei Campioni. Sono tutti giganti - Del Piero, Trezeguet, Inzaghi, Platini, Paolo Rossi... - e altri giganti - Sivori, Zidane - sono già dietro, oppure allineati come Bettega. Se Alvaro rimarrà a lungo, come il mondo Juve si augura, potrà sognare perfino d’arrampicarsi fino ai 42 gol di Del Piero, record quello ben più prezioso e a prima vista inattaccabile. Il problema è il Real Madrid che lo rimpiange e che s’è riservato un’opcion de recompra, ma il cuore del ragazzo, al momento, dice Juve e difficilmente Florentino Perez eserciterà il diritto contro la sua volontà.
È già entrato fra i grandi bianconeri: nelle reti europee eguagliato Bettega già superato Zidane
Il Real Madrid vuole riprenderlo ma il suo cuore adesso è diventato tutto juventino
SOGNO. Discorsi lontani, oggi più che mai. Oggi c’è il Borussia Mönchengladbach, c’è il primo record da strappare all’icona, c’è un successo da inseguire per garantirsi (quasi) il passaggio di turno e per convogliare, senza distrazioni, energie fisiche e nervose alla rimonta in campionato. Speravano, i bianconeri, di avviare in realtà la scalata a San Siro, ma il pari rimane comunque un punto di svolta: Alvaro ci teneva a dare una mano fino all’ultimo istante per cercare di vincere, e per questo, uscendo, è apparso imbronciato. In realtà, dopo la grande paura, la contusione e il recupero, preservarlo un poco in vista di stasera era ovvio. «Manana partido de#UCL#FinoAllaFine» ha twittato ieri sera, dal ritiro di Leinì. A seguire pallone, cuore e pollice in alto: il linguaggio dei giovani per riassumere feeling e fiducia.