Saibene è fuori avanti un altro
La Virtus cambia coach: tocca a Calvani?
Tanto tuonò che piovve. Dopo il balbettante (a dir poco) avvio di campionato e i quattro schiaffi collezionati in altrettante uscite, la Virtus Roma ha ormai deciso per il cambio della guida tecnica. L'idea è maturata nella testa del presidente Toti subito dopo la sconfitta interna con Agrigento ma il gentlemen's agreement fra club e coach, dettato anche dall'impossibilità di trovare un'alternativa in poche ore, ha consentito a Guido Saibene di sedere in panchina nell'anticipo di ieri a Rieti; nella giornata di oggi il tecnico milanese, già virtualmente esonerato, verrà sollevato dall'incarico.
Fatale la striscia negativa inanellata in questo avvio di stagione, quattro gare senza sorrisi per la Virtus ma soprattutto la mancanza totale di un'identità offensiva e di gerarchie ben precise. Ad aumentare i malumori scaturiti dall'assenza di gioco e risultati è arrivato l'increscioso episodio che ha visto protagonista il cinquantacinquenne allenatore e il giovane Ennio Leonzio nella mattinata di giovedì. L'aggressivo rimprovero, con tanto di manata ai danni dell'ex guardia della Stella Azzurra, non è passato inosservato e, complice anche l'ovvio risalto mediatico avuto dall'accaduto, il club giallorosso, dotatosi da qualche anno di un rigoroso codice etico, non poteva far finta di nulla. Abbastanza netta anche la posizione della squadra, compatta nello schierarsi dalla parte del giocatore teatino, reo di non aver eseguito correttamente uno schema durante l'allenamento.
E’ possibile un clamoroso ritorno sulla panchina di Calvani: dopo aver rifiutato l’ingaggio in estate, il tecnico sembrerebbe ora disposto ad accettare di prendere il posto di Saibene ma solo a fronte di un contratto pluriennale e dell’ingaggio di un lungo (Radic) e di un’ala.
Quattro schiaffi subiti in quattro partite e uno (vero) dato a un giocatore: allenatore all’angolo