Corriere dello Sport (Roma)

Mauricio e difesa l’esame è doppio

Tocca ancora al brasiliano, recordman di cartellini in A

- Di Daniele Rindone ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

E’ colto in fallo, sempre. Non tutti i record sono fatti per essere battuti. Il signor Mauricio ne ha firmato uno che non serve, che fa male a lui e soprattutt­o alla Lazio. Da quando è arrivato nessun altro giocatore di A ha beccato più cartellini di lui. Il conto è fatto: 16. Il signor Mauricio è stato ammonito 12 volte ed è stato espulso 4 volte dal gennaio 2015 ad oggi. Il dato si riferisce al campionato, l’ha peggiorato con le partecipaz­ioni europee registrate in questa stagione. Deve frenare, deve controllar­si, s’è concesso licenze sbagliate. Ha lasciato in dieci la Lazio, ha compromess­o troppe partite, rischia di complicarl­e ogni volta. Mauricio non è una vittima, sa di essere caduto troppe volte in errore. Gli arbitri non gliene perdonano una. All’inizio non lo conoscevan­o, adesso sì. E lo aspettano al varco. Mauricio deve darsi una calmata, non è cattivo, fa il cattivo. Il modo di intendere il ruolo lo porta ad essere scomposto negli interventi o ad arrivare in ritardo sui palloni. Punta la preda e la impallina, deve ragionare di più, deve essere più pulito nei contrasti.

LA CLASSIFICA. Mauricio primo della lista “nera”, quella dei picchiator­i del calcio. Dietro di lui, in quanto a cartellini beccati, su tutti ci sono De Rossi della Roma (13), Juan Jesus dell’Inter (12), Medel, Nainggolan, Pinilla (11), gente non proprio tenera. Mauricio, i famosi 16 cartellini, li ha beccati in 28 partite di A. La media è altissima. C’è da fare più attenzione, così rischia di bruciarsi. Era partito bene un anno fa, non s’è confermato, ha palesato lacune. Pioli non può regalare un uomo in più agli avversari, è successo 4 volte quest’anno (su 4 espulsioni totali, 3 le ha beccate il brasiliano). La difesa in casa bene o male regge, in trasferta no. La presenza di Biglia rende più solida la fase difensiva, rende tutti più sicuri. Non si può dipendere da lui. La difesa attraversa tormenti di ogni tipo dall’inizio della stagione. Ha incassato 13 gol in 8 giornate, è il reparto debole della Lazio. In campionato la squadra di Pioli ha sempre beccato gol tranne in tre occasioni (contro Udinese, Genoa e Frosinone). Il tecnico ha cambiato più volte i centrali e i terzini, ne ha pagato dazio. Il calo di De Vrij e le sue assenze hanno rovinato i piani. Si sono perse certezze.

LE STATISTICH­E. E’ da migliorare tutta la fase di non possesso. La Lazio, dicono le statistich­e, ha subito quattro gol con tiri da fuori area, il record negativo è condiviso con il Milan. I presidi finora non sono bastati, è stato concesso troppo spazio. I biancocele­sti, dopo il Carpi, risultano i più battuti nelle prime frazioni di gioco (otto gol). Pioli spera di confermare la tradizione favorevole in casa, ha sempre vinto quest’anno (scongiuri ammessi). La Lazio, da 20 anni, non permette al Toro di esultare a Roma (l’ultima vittoria dei granata risale al novembre 1993, 1-2 il risultato finale): da allora quattro vittorie dei biancocele­sti e sette pareggi. Il match con il Toro è un nuovo esame. Lo è per Mauricio, lo è per Gentiletti (sono previsti di nuovo in coppia). Lo è per la Lazio. Errori, amnesie, cartellini gialli e rossi, papere, frittate, se ne son viste di tutti i colori. Contro Sassuolo e Rosenborg due episodi si sono verificati ad inizio partita, dopo circa sei minuti dal via. A Reggio Emilia l’erroreerro­re fu degli arbitri (ma Lulic si fece superare da Cannavaro). Col Rosenborg l’erroreorro­re l’ha commesso Mauricio. Impossibil­e assolverlo.

Con 4 rossi e 12 gialli il centrale è primo nella classifica dei più “cattivi” dal gennaio 2015

Il reparto arretrato è il più debole della squadra Occhio alle partenze e ai tiri da fuori...

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