Corriere dello Sport (Roma)

Pioli: Le grandi squadre chiudono le partite

«Lazio incapace di gestire l’1-0 e di cercare il secondo gol, e così...»

- Di Fabrizio Patania ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un conto è provare a vincere, un altro buttare via e regalare le partite come ha fatto la Lazio ieri sera a Bergamo, dove sinora nessuno è riuscito a vincere. Rabbia e rimpianti. L’incapacità di trovare il raddoppio, il calo fisico nella ripresa di diversi giocatori, le mosse di Reja, il ritardo e l’attesa di Pioli, una squadra troppo sbilanciat­a nel finale, quando è arrivato il raddoppio di Gomez che aveva costruito anche l’autogol di Basta. Gli episodi di solito assecondan­o l’inerzia della partita. E’ scivolata lentamente e in modo inesorabil­e dalla parte dell’Atalanta senza che il tecnico emiliano intervenis­se. Ecco la sua analisi. « Non siamo stati capaci di gestire una partita sotto controllo e non abbiamo avuto la cattiveria di cercare il secondo gol. L’Atalanta è stata più aggressiva nella ripresa, qualche errore non ci ha permesso di centrare il risultato. Non conta in casa o in trasferta, dobbiamo essere più cattivi» è stata la prima risposta di Pioli. La differenza di rendimento tra l’Olimpico e le partite fuori casa è però evidente. «Se i numeri sono grandi, bisognerà valutare ma non penso siano le prestazion­i. Fanno la differenza le piccole cose. Dobbiamo e possiamo fare meglio».

CAMBI. Ha lasciato perplessa la gestione della ripresa, Pioli ha finito con il 4-2-4, ma ha difeso le proprie scelte. Le rifarebbe? «Certo. Ho fatto dei cambi per migliorare la squadra, ci sono state le occasioni per segnare: vede- vo ancora gli spazi per vincere. Una squadra di valore come la Lazio deve evitare certi errori se vuole essere ambiziosi». Alla radio ufficiale del club, ha ammesso: « Faccio fatica a parlare, era troppo importante per noi centrare un risultato positivo. Tutti noi possiamo e dobbiamo fare mea culpa». E’ tornato in sala stampa sul cambio Klose-Onazi, aveva già messo Djordjevic. Il si era messa la partita. Non esserci riusciti ci deve dare ancora più carica agonistica per la prossima partita con il Milan. Il rimpianto è di non aver portato a casa un risultato quando la squadra ha dimostrato di poterlo ottenere. E’ vero, i nostri numeri così, non c’è differenza a giocare in casa o fuori, l’avevamo indirizzat­a bene, ci sta di subire un gol su questo campo. E’ il calcio, ma avremmo dovuto terminare e riprendere la partita in un altro modo».

Brucia il ko nel percorso di crescita. « Deve pesare se vogliamo diventare grandi, bisogna portare a casa certi risultati. Se vogliamo diventare grandi, le partite vanno gestite diversamen­te. Per questo motivo non mi va di parlare di prestazion­i in casa e fuori. Dobbiamo fare meglio. Il primo gol eravamo in superiorit­à numerica e lo abbiamo preso. Sul secondo è stata persa una palla banale e abbiamo subìto il contropied­e. Cinque o sei ripartenze non sono state sfruttate come dovevamo. Le grandi chiudono le partite. E io sono convinto che la Lazio possa diventare grandi».

«Dopo il pareggio ci siamo intimoriti Ora mi auguro che la squadra sia arrabbiata»

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Stefano Pioli, 50 anni. La sua Lazio ha perso ieri la sua quarta partita fuori casa

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