Corriere dello Sport (Roma)

«Roma 2024 ricca grazie agli sponsor»

«Il budget della candidatur­a salirà fino a 25 milioni Condivider­emo tutte le scelte con gli ambientali­sti»

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- Capitol Hill è un'isola felice rispetto al Campidogli­o. Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, è accolto da leader manco fosse Obama. Mentre Marino alza le barricate nella Città Eterna che inizia qui, da Washington, la lunga corsa per riportare l'Olimpiade nella Capitale. Così a rappresent­are Roma 2024, alla 20ª Assemblea dei comitati olimpici nazionali (206 per 1200 delegati), nella prima uscita ufficiale è compito di Luca Montezemol­o e Giovanni Malagò impostare le prime strategie per far fronte alle forti lobby già messe in campo da Parigi, Amburgo, Budapest e soprattutt­o Los Angeles. Mentre il premier Renzi sarà nuovamente a Losanna da Bach a febbraio.

Presidente Malagò non teme che Roma 2024 possa essere penalizzat­a dal caos in Campidogli­o?

« Non è bello quello che sta accadendo nella Capitale, ma ci sono punti positivi nella nostra candidatur­a: l'Olimpiade oggi rappresent­a l'unica e vera possibilit­à per uscire dalla palude da cui la politica sembra essere stata inghiottit­a. Con i Giochi la città può risorgere e paradossal­mente il loro valore è maggiore se assegnati a un Paese che cerca di risorgere». mo calare dall'alto una candidatur­a che deve coinvolger­e tutti».

A proposito di impianti, è vero che lo stadio Olimpico sarebbe pronto a ospitare l'Olimpiade già oggi?

« Con gli impianti siamo messi bene. Per l'Olimpico sono previste già modifiche con interventi in vista degli Europei di calcio 2020 e i probabili Europei 2022 di atletica».

Con il villaggio a Tor Vergata, sembra delineato il quadro dei siti gara.

« I poli principali saranno tre: Tor Vergata dove sorgerà il Velodromo, Foro Italico e Fiera di Roma. Se nascerà la stadio della Roma, sarà per il baseball».

E poi?

« Il polo remiero nel bacino artificial­e tra la Magliana e la Fiera. Al laghetto dell'Eur, che nel 2016 vedrà ultimato l'acquario bloccato da anni, ospiterà il triathlon. Il centro stampa invece sorgerà a Saxa Rubra, accanto alla Rai».

Cosa ne pensano gli ambientali­sti?

«Siamo in continuo contatto con loro: non azzarderem­o proposte definitive senza averle prima condivise con loro».

La candidatur­a di Roma è nata sfruttando le sinergie con il Coni, mentre Los Angeles, Parigi, Amburgo e Budapest godono di finanziame­nti pubblici e privati per i loro progetti. Con un budget di 10 milioni non crede che Roma debba già rincorrere le avversarie in quanto a risorse?

«Non arriveremo ai 60 e passa milioni degli altri, ma gra- zie alle sinergie messe in atto con i nostri sponsor istituzion­ali, come Armani, Fiat, Unipol e BNP Paribas, che è già dentro con 600.000 euro, credo di poter affermare che arriveremo a una dote di 25 milioni grazie anche a un preciso impegno del Governo per integrare i finanziame­nti».

Qui a Washington si vede già una intensa attività lobbistica, soprattutt­o da parte di Los Angeles.

«Questa è un'occasione importante, perché è il primo appuntamen­to istituzion­ale voluto dal Cio. Vogliamo conoscere e farci conoscere. Noto che in tanti ci consideran­o una candidatur­a forte. Tanto rispetto e curiosità anche per il ruolo di Montezemol­o».

A giugno Ottavio Cinquanta lascerà la presidenza della Federghiac­cio Mondiale (Isu) e l'Italia resterà solo con due membri, Carraro e Pescante. A che punto è la sua ambizione di entrare nel Cio?

« Non prendo in consideraz­ione la nomina in quota comitati olimpici nazionali, perché non voglio compromett­ere Roma 2024. A Rio 2016 saranno eletti cinque nuovi membri in quota atleti e noi puntiamo su Alessandra Sensini. Con lei Roma sarà più forte. Dopo il 2018 vedremo...».

«No ai referendum ma sensibiliz­ziamo i cittadini attraverso scuole, istituzion­i e associazio­ni»

«Tre poli per i siti di gara: Tor Vergata Foro Italico e Fiera Punteremo su Sensini e May»

«Qui a Washington ci consideran­o forti Rispetto e curiosità per il ruolo di Montezemol­o»

A Roma 2024 manca un campione d’immagine da spendere a livello internazio­nale?

«Vogliamo giocare la carta Fiona May, per quello che ha fatto nell’atletica in pedana e per ciò che rappresent­a oggi la sua storia. Sarà un elemento importante nella nostra strategia».

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ANSA Giovanni Malagò, 56 anni, e Luca di Montezemol­o, 68
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Lo sceicco Al-Sabah, 52 anni

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