Corriere dello Sport (Roma)

«ROMA, TI BATTO MA CHE BRIVIDI!»

Dalla sfida-scudetto con la sua ex squadra alla voglia di diventare una pedina decisiva nei piani di Mancini: il serbo si racconta «Contento di aver scelto l’Inter, però ho ricordi splendidi Non siamo inferiori ai gialloross­i. Totti? Speciale in tutto»

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«In questo momento lui è il migliore di tutti, un vero fenomeno».

Come sono stati i suoi anni a Roma?

«Due stagioni bellissime che non dimentiche­rò mai. Mi sono trovato bene con tutti i miei ex compagni e sono nate amicizie che dureranno tutta la vita. Lasciare Roma è stato difficile, ma ora sono contento all’Inter».

C’èunricordo­particolar­eche si porta dentro di lei con la maglia gialloross­a?

«Il gol nel derby contro la Lazio, su rigore. Segnare in quell’incontro ha un sapore magico».

Ha rimpianti?

«Siamo andati vicini a vincere, ma non ci siamo riusciti. Avevamo un’ottima squadra e siamo arrivati due volte secondi perché la Juventus era devastante, più forte di tutti».

Tra i bei ricordi anche l’aver avuto come compagno Totti.

«Ci lega un grande rapporto perché Francesco è prima di tutto una persona fantastica. Sono felice di aver giocato con lui: come calciatore non si può discutere perché è il più forte italiano che ho visto».

Nell’Inter invece c’è un certo Jovetic...

«Stevan è stato mio compagno a Firenze tre anni e mezzo ed è uno dei leader di questa squadra. Ha una testa da vero profession­ista e pensa sempre a come può migliorare. Ho tanto da imparare da lui».

Finora in campo insieme siete stati poco.

«Spero che un giorno avremo spazio insieme, che ci divertirem­o e che faremo divertire i tifosi dell’Inter».

Perché a Milano il vero Ljajic non si è ancora visto?

«Sono arrivato non al top e in nazionale ho avuto un fastidio muscolare. A Bologna ho avuto la possibilit­à di giocare e ho dato tutto».

E ha servito l’assist che ha permesso a Icardi di sbloccarsi. Maurito le ha già fatto un regalo?

(Ride) «No, ancora no».

Con Delio Rossi si è incrociato prima o dopo il match?

«Dopo quello che è successo (riferiment­o ai fatti di Firenze, ndr) non l’ho più visto o sentito».

Qual è l’obiettivo stagionale dell’Inter?

«Non parliamo di scudetto o altro. Puntiamo a migliorare partita dopo partita, allenament­o dopo allenament­o. Ogni gara per noi deve essere una finale».

Quindi adesso non firmerebbe per il terzo posto?

«Io non firmo mai per nulla».

A giugno spera di essere riscattato dall’Inter?

«Non penso tanto al futuro. Sono qua perché mi volevano Mancini e l’Inter, una delle squadre più forti al mondo. Al termine del campionato vedremo quello che succederà».

Comevailra­pportoconM­ancini?

«E’ stato un campione e da noi attaccanti si aspetta che facciamo la differenza come faceva lui. Spero di accontenta­rlo».

Dove poteva andare la scorsa estate, prima di firmare per l’Inter?

«Mi hanno cercato diverse formazioni, ma un giorno ho parlato con Sabatini e gli ho detto che se avessi lasciato Roma, avrei voluto restare in Italia».

Si è innamorato del nostro Paese?

«Ho imparato in fretta la vostra lingua, mi trovavo bene a Roma e sto bene adesso a Milano, ma sono anche vicino alla mia Serbia».

Ricorda ancora i bombardame­nti del 1999?

«Impossibil­e dimenticar­li... Avevo 7 anni e alla fine della giornata, quando tornavo dall’allenament­o, si sentivano fortissime le sirene che ci avvertivan­o dell’arrivo degli aerei americani. Li vedevo lassù in cielo, piccoli piccoli, poi le esplosioni... Mi ricordo che scappavamo a casa per non prendere una bomba in testa. E’ stato un periodo difficile per la Serbia, ma per fortuna è passato».

Le stesse emozioni le hanno vissute Mihajlovic e Stankovic, ora a Milano con lei.

«Sono contento che Mihajlovic abbia vinto le ultime due partite perché con lui, alla Fiorentina e in Nazionale, ho avuto un bel rapporto. Gli auguro il meglio. Stankovic aiuta tutti, non solo noi slavi, in maniera incredibil­e. E’ stato un campione e sa come si vince».

Il passato «Ho trascorso due anni bellissimi nella Capitale ma ora punto a fare grandi cose qui»

Il futuro «Mi concentro sui gol e sugli assist Toccherà all’Inter decidere più avanti se riscattarm­i»

La crisi della Juve «Ha perso tanti giocatori che erano in grado di spostare gli equilibri: ecco perché sbanda»

La corsa al titolo «Il nostro segreto deve essere quello di affrontare ogni partita come se fosse una finale»

La nutella «Adesso ne mangio di meno. Jovetic? Divertente giocare con lui. E a Garcia toglierei Pjanic»

Mihajlovic la accusava di mangiare troppa Nutella. Come va adesso?

«Ne mangio meno».

Si aspettava questa crisi della Juventus?

«No, ma la Juve è sempre la Juve, anche se ha perso campioni che facevano la differenza».

Quale squadra finora l’ha impression­ata?

«Non mi aspettavo che la Fiorentina giocasse così bene».

Quanti gol sogna di realizzare Ljajic?

«Io voglio essere utile alla squadra. Con le reti o con gli assist per me è lo stesso».

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AdemLjajic,24anni,5presenzen­ell’Inter:Thohirloha­presodalla­Romainpres­titocondir­ittodirisc­attoGETTY

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