Hamsik ci crede e mette nel mirino lo scudetto
«Continuità e un grande gruppo: noi li abbiamo. Se alla trentesima saremo ancora lì, allora potremo parlarne»
La March Madness di Marek Hamsik. E poco importa se la follia in questione non c’entri un fico con gli universitari del basket americano che fanno impazzire la gente: il fatto è che il capitano ha individuato marzo come mese chiave per carezzare, eventualmente e anche finalmente, il sogno che Napoli aspetta di coronare da 25 anni. «Siamo soltanto alla decima giornata: se alla trentesima saremo ancora così allora potremo parlarne».
IL DESTINO. E allora, la legge del capitano: testa bassa e tutti zitti fino a marzo. Fino alla giornata numero trenta in calendario, per l’appunto, il 20 marzo: guarda caso, il ritorno della sfida con il Genoa in programma domenica a Marassi e soprattutto il primo giorno di primavera. Sì, anche quest’anno l’equinozio cadrà il 20 e non il 21: segni vari di un destino rivoluzionario? Arrivati a questo punto, con gli azzurri volanti che fanno faville, non è vero ma ci credono. Tutti, Hamsik compreso: «Per vincere lo scudetto ci vuole continuità e in questo momento la stiamo avendo. Anche in Europa League: la sconfitta in semifinale fa ancora male, vogliamo riprovarci». Ma la storia della bestemmia tricolore è verosimile? «Non lo so, per ora ci godiamo il momento: l’importante è non perdere contatto con la vetta».
ROMASUPER. Beh, la missione procede per il meglio e senza pause: il Napoli è a due punti dalla Roma capolista, insieme con Inter e Fiorentina. «La Roma ha una grandissima squadra: anzi, ormai ce l’ha da tre anni, punta sicuramente allo scudetto ed è tra le favorite. Tra l’altro, non credo che la Juve possa considerarsi fuori dalla lotta: insomma, si vedrà. Per quanto ci riguarda, ripeto, alla decima giornata va bene così: se anche alla trentesima le cose andranno allo stesso modo, allora ne potremo parlare». Appuntamento al 20 marzo: evviva la primavera.
GRUPPO E SQUADRA. In attesa del nuovo anno, e delle prossime venti partite, il capitano pone l’accento su un altro elemento fondamentale per chi aspira a grandi cose. «Per vincere serve un grande gruppo e noi quest’anno lo abbiamo». Vicende Insigne e Mertens in archivio? «Siamo molto uniti in campo e anche fuori, e questo è solo un bene». Come la collezione di risultati utili, giunta a quota dodici: «Ultimamente stiamo facendo grandi partite e vinciamo con merito: proprio come con il Palermo. La squadra gira alla grande, giochiamo a memoria e con semplicità, e anche i compagni meno impiegati riescono a dare un ottimo contributo. In campo ci divertiamo: vedere un Napoli così deve essere divertente anche per i tifosi. Il lavoro di Sarri sta pagando».
RE PIPITA. Il prossimo capitolo della saga, dicevamo, andrà in scena domenica a Marassi con il Genoa. «Sì, la testa è a questa partita: hanno segnato tre gol a Torino e sono duri da affrontare. Con tanti impegni ravvicinati, sappiamo che non sarà facile». Anche a Genova, però, l’idea di sfidare il Napoli non farà dormire proprio tranquilli: «Siamo una squadra molto equilibrata in tutti i reparti. In attacco abbiamo grandi giocatori che risolvono le partite da soli e in difesa si vede il lavoro del nostro allenatore. Subiamo poco e segniamo tanto». A proposito: «In questo momento Higuain è il più forte attaccante del mondo: lo dicono i numeri. Vive la tranquillità e tutto gli viene bene. E’ un fuoriclasse». Anche lei vive sereno una nuova vita da grande centrocampista: «E’ il mio ruolo e me lo godo: sono nel vivo del gioco e mi diverto. Sono felice». Finalmente. In attesa della March Madness.