Roma, non mollare arrivano i nostri
Nel momento difficile Garcia cerca maggiore solidità Mette fretta a capitan Totti e... aspetta Strootman
Questa squadra ha personalità, scandisce Rudi Garcia rivendicando a un tempo la propria presa psicologica sui giocatori e l’attenzione ai dettagli che mette nel lavoro. Così, per evitare che qualcuno lo ritenga pleonastico. Può darsi abbia ragione, anche se di fronte alla sua richiesta retorica di elencare partite nelle quali si possa rintracciare una carenza di determinazione e di corretta analisi delle situazioni basta dare un’occhiata nei ricordi per rispondere: a Verona, con il Sassuolo, a Bologna, a Borisov, a Leverkusen, ovviamente a Barcellona. E persino in avventure a lieto fine come quella di Palermo e come la convulsa vittoria con il Bayer all’Olimpico.
MEMORIA. Conosce talmente bene anche lui i possibili controesempi alla sua tesi che si sta dando da fare per recuperare il più rapidamente possibile, forse già oggi con l’Atalanta, Leandro Castan. E certamente oggi Daniele De Rossi, la mancanza del quale si è pesantemente avvertita contro l’Inter, contro il Bologna e nella disgraziatissima serata di martedì scorso. Esiste del resto in certe squadre la memoria atavica che rende un cuore selvaggio qualsiasi nuovo arrivato, per quanto giovane e tenero. La Juventus è una di queste. C’è una ragione comprovata dagli studi psicologici: in un team che ha vinto molto l’esigenza di continuare a farlo è avvertita con minore urgenza e ogni singolo giocatore può gestire con una certa calma le proprie responsabilità. Nella Roma tale sconto interiore non può esserci, per ragioni storiche, e anzi raramente come quest’anno la squadra sente come un peso nello stomaco l’occasione di raccogliere successi. Servono singoli combattenti in grado di trasmettere energia nervosa a tutti gli altri. Garcia ritiene di averne molti. Probabilmente è troppo ottimista, ma che la Roma disponga di una buona riserva di furore e saggezza è senz’altro vero.
CAPITANI. Riserva ovviamente non nel senso di chi se ne sta in panchina. In senso militare: forze fresche pronte a intervenire. Maicon e Seydou Keita hanno entrambi gli occhi di brace e la consapevolezza di ciò che va fatto. Non attraversano il momento migliore della loro carriera, ma in cambio i suddetti Castan e De Rossi devono ancora estrarre molti trucchi dalle loro borse.
Francesco Totti, suggerito ieri da Simone Perrotta come il migliore appoggio possibile per Dzeko, è uno che solo a vederselo intorno fa stare tranquilli i compagni di squadra. Sperano di chiamarlo per la partita del 9 dicembre contro il Bate Borisov, mal che vada per quella successiva contro il Napoli. Sinora ha disputato appena 159 minuti: oltre alla peresonalità ha forze da sprecare. Tra gennaio e febbraio Garcia riavrà anche Kevin Strootman. Tutti capitani per le rotte perigliose del girone di ritorno.
In organico ci sono personalità forti che non hanno ancora inciso in questa stagione
L’eterno numero 10 e l’olandese sono assi nella manica da poter sfruttare nel girone di ritorno