Il ritiro cancellato con la condizionale
Dopo il successo sul Dnipro giocatori a casa ma serve la conferma a Empoli, altrimenti torneranno a Formello
A casa con la condizionale. Il successo sul Dnipro ha consegnato ai giocatori della Lazio il primo posto nel girone di Europa League e la possibilità di tornare a dormire a casa, ma l’incubo del ritiro non è ancora cancellato. Lotito è stato chiaro e il retroscena risale alla nottata di giovedì all’Olimpico. La società e Pioli hanno chiesto alla Lazio un altro sforzo e una conferma, non si può considerare superata la crisi, serve un risultato positivo in campionato. In caso di sconfitta a Empoli, la squadra biancoceleste da lunedì si ritroverebbe di nuovo in ritiro a Formello e dovrebbe attendere la sfida con la Juventus, in calendario venerdì prossimo, per tornare dalle proprie famiglie. La tensione resta alta all’interno della Lazio, nessuno si è rilassato, anche se il successo sul Dnipro ha riportato qualche sorriso e un minimo di fiducia.
MOTIVAZIONI. Oggi, dunque, la Lazio giocherà per tornare al successo dopo un mese di delusioni (l’ultima vittoria risale al 25 ottobre con il Torino all’Olimpico), per migliorare i numeri in trasferta (5 sconfitte in 6 partite esterne di campionato) e anche per preservare il proprio tempo libero. La linea dura di Lotito si è abbattuta sui giocatori e il presidente non ha alcuna intenzione di recedere. Il primo ritiro, dopo la batosta di Napoli, aveva consentito alla Lazio di rialzarsi e di infilare quattro vittorie consecutive (Genoa, Verona, Saint Etienne e Frosinone) tra campionato ed Europa League. Il secondo ritiro punitivo, ordinato lunedì scorso, ha prodotto la scossa tradotta sul prato dell’Olimpico di fronte agli ucraini del Dnipro. Se avesse potuto, li avrebbe spedito nell’eremo di Norcia, che tante volte in passato ha portato bene. Ma era inevitabile restare a Formello, perchè ci sono tanti impegni ravvicinati, si gioca ogni tre o quattro giorni, e sottoporre la squadra ad un ritiro in trasferta non sarebbe stato agevole dal punto di vista logistico. Ora si tratta di proseguire, trovando continuità di risultati e di prestazioni. Nei pensieri di Lotito il ritiro equivale ad uno stimolo, ad una minaccia che induce e “costringe” i giocatori a dare il massimo, a correre, a centrare il risultato positivo con l’obiettivo di evitare il peggio. Ovviamente contano anche le prestazioni: si può perdere, ma dipende dal modo, da come si sta in campo e si lotta su ogni pallone. La Lazio delle ultime settimane era stata inguardabile sotto il profilo dell’atteggiamento e dello spirito. Onorare la maglia, combattere e dimostrare un altro orgoglio, questo chiedono la società e Pioli prima ancora dei risultati per migliorare la classifica.
DIVORZIO. Dopo i segnali confortanti con il Dnipro, ci vuole la controprova e la partita di Empoli può rappresentare una possibile svolta se la Lazio riuscirà a esprimersi come sinora è sempre riuscita a fare in Europa League. Alcuni segnali, anche se non proprio edificanti, sono arrivati dal campo di allenamento. A distanza di qualche giorno, emergono altri retroscena. Martedì, durante la partitella, la tensione tra Braafheid e Morrison è sfociata in una rissa. L’olandese ha rimproverato l’inglese. Ravel ha risposto in modo duro e i due sono venuti a contatto prima di essere separati dai compagni. Pare che Morrison abbia avuto la peggio. L’episodio non è collegato alla fuga del giorno successivo. L’ex fantasista del West Ham aveva chiesto un permesso per motivi di famiglia, non gli è stato concesso dalla società, dopo cena è salito in macchina e se n’è andato, forzando il blocco trovato alla portineria di Formello: le guardie inizialmente non volevano aprirgli il cancello. Morrison si è imposto, verrà multato dalla Lazio e il suo divorzio, tutto da scrivere, a gennaio non potrà essere indolore in termini economici. Gratis non lo faranno andare via.
Lotito ha ritirato il provvedimento ma a patto che siano centrati altri risultati positivi
Una sconfitta oggi contro l’Empoli farebbe scattare un nuovo ritiro nel centro sportivo
Fuga di Morrison, altri retroscena: ha forzato il blocco delle guardie per uscire da Formello