DOMINIO GRANATA
Ventura sorride grazie alle prodezze di Belotti e Vives I rossoblù non effettuano nemmeno un tiro in porta...
30’ st Belotti, 47’ st Vives ARBITRO: Ghersini di Genova 5. Arbitri d’area: Banti e Abbattista. Guardalinee: Cariolato e Valeriani. Quarto uomo: Schenone ASSIST: Moretti AMMONITO: Maietta (B) per gioco scorretto, NOTE: spettatori quindicimila circa, paganti e incasso non comunicati. Angoli 7-2 per il Torino. Rec.: 1’ pt e 4’ st. Dice il saggio: se tu non tiri in porta, non puoi sperare che gol caschi come pero maturo da albero. Il Bologna più rinunciatario della stagione riesce in un’impresa incredibile: non tira mai nello specchio della porta. Mai. Neanche per sbaglio. I guanti di Padelli alla fine resteranno immacolati come gli occhi di un neonato. Rinunciare a giocare - come ha fatto il Bologna all’Olimpico - comporta qualche rischio. Può capitare che gli avversari prima o poi facciano gol e vincano, per esempio. Se hanno la pazienza di aspettare e la lucidità di cogliere l’attimo, la partita va in un’unica direzione:
quella di chi, almeno, si ostina a pensare che il senso del gioco del calcio sia fare un gol in più degli altri. Strano, vero? Quindi il Toro ha vinto meritatamente, la questione non si può nemmeno discutere. I granata hanno segnato due gol (Belotti e Vives), colpito una traversa (Quagliarella) e costretto Mirante a tre parate più che complicate (Baselli due volte, Vives).
GOL CONTESTATO. Il Bologna recrimina per il gol del vantaggio granata. «E’ stato viziato da un evidente fallo di mano», dice Donadoni e di fatto - il fallo verrà confermato anche da Belotti, che ammetterà di «aver toccato il pallone con la mano, ma senza volontarietà». La sensazione è che il pallone sbatta prima sulla faccia di Belotti e poi rimbalzi e venga addomesticato dalle braccia dello stesso, con un movimento sì decisivo, ma forse - appunto - non volontario. In ogni caso: Belotti segna il suo primo gol in granata e lo festeggia da par suo, con una corsa verso Ventura, che con un gesto alza la cresta al «Gallo». Il gol è da centravanti d’altri tempi: sul cross in mezzo di Moretti, Belotti appena fuori area - va in anticipo su Maietta, difende il pallone, si gira con rapidità e calcia un fendente di sinistro, sul palo (teoricamente) coperto da Mirante. E’ la mezzora della ripresa. E la partita finisce qui.
ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO. In partenza Donadoni aveva scelto un modulo che in fase di non possesso era un 3-5-2, perfettamente a specchio con la disposizione granata. L’ordine era: tappate le fasce. Rizzo a destra, Masina a sinistra: operazione riuscita, almeno per un tempo. Agli esterni di Ventura Bruno Peres e Molinaro - veniva tolto campo e respiro. Ne usciva una partita giocata sotto anestesia. Tonnara a centrocampo, tutti stretti in un monolocale. Si entrava in area con cautela, quasi con sussiego. Due tiri in porta per il Toro, entrambi da lontano: bravo Mirante a deviare. All’inizio della partita il Bologna reclamava un calcio di rigore non assegnato, con Molinaro che nel tentativo di recuperare il terreno perduto atterrava Mancosu (il fallo sembrava netto); ma al di là dell’episodio l’impressione era chiara fin dalle prime battute: l’assenza di Destro (squalificato) era penalizzante perché privava la squadra di un punto di riferimento offensivo.
A un primo tempo che si poteva tranquillamente derubricare alla voce «rimedi contro l’insonnia» accanto ai fiori di Bach e al roipnol; seguiva una ripresa più vivace. Il Toro faceva leva sulla dinamicità di Acquah e le geometrie di Vives e spingeva con più convinzione, le fasce si aprivano, Bruno Peres ingranava un paio di marce, il centrocampo del Bologna si abbassava e si consegnava agli avversari, le ripartenze evaporavano, il finale era inevitabile. Traversa di Quagliarella (14’ st, palombella di testa), gol di Belotti (30’ st) e raddoppio di Vives quando si stava già nel recupero: il granata era bravo a sfruttare un errato retropassaggio di Maietta e a superare Mirante in uscita, calciando da posizione angolatissima (tipo Baggio a Usa ‘94 contro la Spagna, o Ravanelli nella finale Champions del ‘96 a Roma contro l’Ajax).
Finisce quindi l’imbattibilità nella gestione Donadoni, che fin qui aveva raccolto 7 punti in 3 partite. Ventura sta replicando (pure in meglio) il percorso dell’anno scorso. Alla fine del girone d’andata i granata avevano 22 punti. Ora sono già 21, e mancano 5 partite al giro di boa.
L’esultanza di Andrea Belotti, 21 anni, dopo aver portato in vantaggio il Torino
con un gol di prepotenza. Prima rete stagionale per l’ex
attaccante del Palermo
Vittoria legittimata dalla traversa di Quagliarella e dalle parate di Mirante