Juve da scudetto? Ricetta Champions
«Crescere a livello europeo, solo così entreremo nell’élite E in campionato le motivazioni devono essere le stesse»
Una Juve europea per superare i confini italiani. E' ciò che vuole Massimiliano Allegri che punta a cambiare definitivamente la dimensione dei bianconeri. «Voglio che la Juve arrivi ad essere una squadra importante a livello europeo: rimanere nel ristretto del campionato italiano a me non piace» dice il tecnico, che alza l'asticella delle ambizioni e dei traguardi da raggiungere. La rampa di lancio deve essere la qualificazione gli ottavi di finale di Champions League appena conquistata con la vittoria sul Manchester City. «Abbiamo ottenuto un grande risultato contro una squadra piena di campioni - sottolinea Max -. Ma bisogna migliorare molto se vogliamo arrivare ad affrontare squadre contro cui è quasi impossibile giocare come Barcellona, Bayern e Real Madrid, che sono le favorite per la vittoria della coppa». La ricetta? «Bisogna giocare bene tecnicamente, aumentare la velocità di passaggio e sbagliare meno di quanto fatto contro il City nel quarto d'ora finale. E questo discorso non c'entra niente con i moduli: quando si ha la palla, bisogna giocare meglio. E per migliorare conosco solo un metodo, lavorare. Perché credo che un giocatore possa sempre migliorare, dai 18 anni finché non smette».
QUALITA'. Il ragionamento di Allegri parte dal quesito se il 3-5-2 è il vestito più adatto per i bianconeri e si allarga. «Questa squadra va in campo a seconda delle caratteristiche dei giocatori a disposizione - dice -, perché se volessi giocare con il trequartista o con il terzo uomo d'attacco dovremmo giocare in dieci in quanto Pereyra e Hernanes sono infortunati. E' l'atteggiamento che fa la differenza, non è una questione di moduli, altrimenti rimaniamo molto limitati. Se si guardano le squadre europee, più che i moduli hanno grandi giocatori con grande qualità tecnica e questo fa la differenza. L'obiettivo che mi sono posto quando sono arrivato l'anno scorso è che la Juventus deve crescere sul piano europeo. E credo che un filino la squadra e la società siano cresciute. L'obiettivo deve essere sempre massimo ma l'obiettivo massimo non deve essere solo vincere il campionato o stare ai primi tre posti. Credo sia un obiettivo grande ma, rispetto al calcio europeo, piccolo, limitato. La squadra, la società, i tifosi devono avere questo traguardo e per questo migliorare tutti i giorni».
DIFFERENZE. I risultati dicono che la Juve è andata meglio in Europa che in campionato: perchè in coppa è più concentrata? «Direi di no - risponde Allegri -. La differenza è che abbiamo avuto un po' di infortuni, soprattutto a centrocampo. Ora sono rientrati dei giocatori importanti, da Marchisio a Khedira; in attacco siamo migliorati, siamo cresciuti fisicamente, come condizione atletica, e singolarmente a livello tecnico e di conseguenza la squadra è cresciuta. Poi alla fine quello che conta sono i risultati che aiutano a lavorare meglio, accrescono l'autostima. Ma in campionato le motivazioni non sono diverse dalla Champions: semplicemente abbiamo avuto delle difficoltà. Ora veniamo da tre vittorie consecutive, si vede che la squadra sta meglio e gioca meglio, ha un'attenzione diversa. E questa credo sia una crescita importante da parte di tutti». Da confermare questa sera a Palermo: «Sarà una partita molto, molto, molto difficile avverte l'allenatore bianconero -, una partita che va aggredita, con cattiveria agonistica e buona tecnica. Non possiamo abbassare la tensione, siamo indietro in classifica e bisogna dare continuità ai risultati per poterci ritrovare in posizione migliore alla sosta natalizia. Altrimenti resteremmo nel limbo del 5°-6° posto e non va bene».
«La partita contro il Palermo sarà molto, molto dura Siamo in crescita serve la conferma»
«L’obiettivo sarà arrivare a Natale in una posizione migliore del limbo del sesto posto»