Corriere dello Sport (Roma)

«Risultato ingiusto ma ne usciremo»

«Vedo segnali positivi, dobbiamo credere in noi stessi Evidenti gli errori a nostro danno: non ci sarà ritiro»

- Di Fabrizio Patania ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

E’ dura così, perché la Lazio aveva reagito e non meritava di perdere. Ieri ha trovato anche l’arbitro Fabbri sulla propria strada. Così è dura perché nel campionato italiano niente ti perdonano e dietro non ci sono certezze. Ieri l’ha combinata grossa Mauricio ed è arrivato il gol di Tonelli. Le partenze a handicap sono diventate un classico per la squadra biancocele­ste. A Pioli hanno chiesto subito dell’arbitro. «Sono talmente evidenti gli errori che non devo dire niente. Potevano cambiare il risultato. Abbiamo commesso uno sbaglio grave sul gol subito, dopo cinque minuti. La squadra ha lottato e giocato. Non meritavamo di perdere, il momento è delicato, non veniamo premiati neanche quando meri- tiamo». Giampaolo ha cercato di nascondere le sviste di Fabbri, Pioli ha lasciato cadere il discorso. «Non mi sembra molto... E’ vero che ognuno tira ac- qua al suo mulino, ma gli errori sono stati evidenti. E tutti a nostro sfavore. Non ci sta».

SEGNALI. Almeno la prestazion­e lo ha confortato. «I risultati sono impietosi, ma non le ultime due prestazion­i. Ho visto una Lazio che ha voluto combattere, che fino alla fine ha cercato il gol. Se avessimo pareggiato i giudizi sarebbero stati diversi. Dobbiamo avere molta più attenzione in difesa e più concretezz­a in attacco. Le disattenzi­oni le paghiamo a caro prezzo, siamo stati padroni nella loro area ma non concreti».

IMPEGNI. Pioli s’è sforzato di sottolinea­re il carattere. «Credo molto nella mia squadra, nelle ultime due partite ho rivisto cose positive. Dobbiamo rimanere compatti e continuare a credere nel nostro lavoro. I ragazzi sono delusi, come lo sono anch’io. La classifica è lo specchio del nostro periodo, ma c’è la volontà di uscire da questo momento delicato, lo dico perché vedo il comportame­nto dei miei giocatori». Poi ha rafforzato gli stessi concetti. «L’impegno europeo non ha inciso, la squadra non era stanca e ha corso, certo l’aspetto mentale pesa. Siamo in una situazione delicata, la classifi- ca è brutta, reagire alle difficoltà diventa sempre più complicato, dovremmo essere noi a fare le partite e noi ad andare in vantaggio, invece pren- diamo gol. Un errore ci ha costretto a rincorrere, lo abbiamo fatto creando tanto, dovevamo almeno pareggiare e lo meritavamo».

MOMENTO. E’ il recente passato a pesare sulla Lazio. Oggi lo stesso tipo di sconfitta viene giudicata in modo diverso perché il momento è delicato e inatteso. Settima battuta d’ar- resto in 14 giornate di campionato, di cui cinque nelle ultime sette partite. Ecco l’analisi di Pioli. «Noi paghiamo le nostre prestazion­i caratteriz­zate da poca continuità, a volte non abbiamo affrontato le partite con lo spirito giusto. Ma fa parte del passato. Può sembrare strano dirlo dopo una sconfitta e con questi risultati, ma nelle ultime due gare e nei comportame­nti dei miei giocatori ho visto la volontà di uscirne». E’ ovvio, serve una sterzata. «La classifica è brutta, non è questa la posizione in cui deve stare la Lazio». Niente ritiro, proprio perché lo spirito e la voglia non sono mancate. «Devo ancora confrontar­mi con la società, ma non credo per questa sera (ieri per chi legge, ndr). Stiamo pagando le prestazion­i del passato, non quella di Empoli, anche se il risultato non è arrivato».

«Ci è accaduto talvolta di non affrontare le gare con lo spirito giusto Adesso è diverso» «Non meritavamo di perdere. Serve una svolta, questa classifica non è degna della Lazio»

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LAPRESSE Stefano Pioli, 50 anni, non riesce a invertire la tendenza negativa della sua Lazio

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