Corriere dello Sport (Roma)

Spalle alla squadra «Basta distrazion­i»

In 1.500 contestano i giocatori, anche prima del 90’ Pioli non rischia, però a Natale si tireranno le somme

- Di Daniele Rindone ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Niente ritiro. Pioli e la squadra sono stati assolti nonostante la quinta sconfitta nelle ultime sette partite, si sono salvati giocando un secondo tempo arrembante, li ha aiutati e scagionati anche la direzione arbitrale disastrosa. Sino a Natale non ci saranno scossoni in panchina, ma il tecnico e i giocatori devono darsi una mossa.

Non sarà facile contro la Juve venerdì sera, non lo sarà contro Samp e Inter nelle partite finali del 2015, dovranno superarsi per evitare punizioni da parte di Lotito e decisioni drastiche. « Noi non vogliamo punire nessuno. Parliamo di uomini e di profession­isti internazio­nali, de- vono dimostrare di meritare questa maglia e devono dare un segnale importante, l’atteggiame­nto del secondo tempo va elogiato. Ecco perché non si tornerà in ritiro», ha spiegato il diesse Tare. E ha aggiunto: « Dopo Empoli non possiamo dire niente alla squadra, la reazione è stata importante. I due gol annullati ci penalizzan­o, il finale di partita è stato contro di noi».

LA CONTESTAZI­ONE. Niente punizioni da parte della società, ma i tifosi hanno reagito diversamen­te. La contestazi­one verbale è stata durissima, i 1.500 presenti a Empoli hanno gridato di tutto ai giocatori, se la sono presa anche con il presidente Lotito (non era presente allo stadio). Ce l’avevano con tutti, non hanno risparmiat­o nessuno. Hanno definito i calciatori “mercenari”, sono stati questi i cori intonati. Li hanno invitati a tirare fuori gli attributi, hanno fatto capire di essersi stancati, hanno minacciato di «farli uscire a mezzanotte».

Nel primo tempo hanno esposto due striscioni extralarge, contenevan­o accuse chiare: « Attenti a dove andate, sono finite le serate». I messaggi forse erano predefinit­i, qualcosa non era andata giù nei giorni scor- si ed è venuta fuori dopo il vantaggio di Tonelli. C’è un motivo, alcuni biancocele­sti sono andati a cena nel ristorante di Cesar, ex gioca- tore laziale. Lo stesso brasiliano aveva svelato l’episodio. Si è saputo, andare a cena non è reato, a qualcuno non è piaciuto l’atteggiame­nto dei giocatori in un momento così difficile, dopo tante sconfitte e un cammino deludente in serie A.

Tare in tv ha parlato anche di questo, ha provato a spiegare l’accaduto: « Non voglio commentare lo striscione, deriva da un commento di un nostro ex calciatore, che è anche proprietar­io di un ristorante dove sono soliti andare a mangiare i giocatori».

SVOLTA MANCATA. Molti tifosi hanno voltato le spalle alla squadra, altri hanno abbandonat­o gli spalti del “Castellani” attorno al 34' minuto del secondo tempo, erano sbarcati in Toscana sognando una bella domenica. Molti di loro speravano nel successo, nella svolta, sono tornati a casa arrabbiati­ssimi. Tanti altri hanno pensato di recarsi a Formello per attendere la Lazio, chr è rientrata in pullman. Chissà se l’avranno fatto davvero, a tarda sera.

Biancocele­sti sotto accusa anche per una cena: i fan non hanno gradito l’atteggiame­nto Invece la società ha apprezzato la reazione dopo il gol di Tonelli Nessuna punizione

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GETTY IMAGES Una parte dei tifosi della Lazio a Empoli: in 1.500 hanno seguito la squadra

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