MANDZUKIC E’ TORNATA L’EUROJUVE
Il croato segna ancora, la rimonta continua Allegri è quinto. Sturaro e Zaza fanno 3-0
Quarta vittoria consecutiva, il campionato è avvertito: la Juve è tornata. Ieri sera ha stentato nel primo tempo ed è dilagata nella ripresa, quando il Palermo ha mostrato tutte le sue debolezze, quando si è rivelato inferiore per tecnica, rabbia e temperamento. Tre gol, ancora Mandzukic, poi il gran finale con Sturaro e Zaza, colpi micidiali inferti non solo al Palermo, ma anche alla Roma, ora a -3, al Milan di nuovo scavalcato, e oggi anche il Napoli o l’Inter penseranno alla Juve. Se pareggiano, fanno risalire ancora più su i bianconeri. Allegri aveva detto che a Natale avremmo rivisto la Juve nelle prime posizioni. Intanto da ieri è in zona-Europa League e poi Natale sta davvero arrivando per una squadra che dentro ha una forza mostruosa, la forza che l’ha portata per quattro volte a vincere lo scudetto.
AVVIO FATICOSO. La lentezza che nel primo tempo ha accompagnato l’azione della Juve favoriva la fase difensiva del Palermo che solo nel finale ha ballato un pochino e si è salvato, proprio all’ultimo minuto, con un “muro” di Brugman su conclusione di Sturaro, a due metri dalla porta siciliana. Senza ritmo, senza intensità e con scarsa qualità (nonostante la presenza di un’ala pura e tecnica come Cuadrado), per 45 minuti la Juve non ha trovato il modo di far saltare l’assetto preparato da Ballardini. La pressione di Brugman su Marchisio ostacolava la buona partenza del gioco bianconero. Gioco che Pogba avrebbe dovuto arricchire se, a sua volta, non avesse deciso di infilarsi in una partita tutta sua, con la testardaggine che lo frena in serate come questa. L’unica zona che funzionava nell’attacco della Juve era la fascia Evra. Su quella corsia, il Palermo era in sofferenza perché Struna aspettava l’esterno francese quasi sulla linea della difesa, troppo dietro insomma, mentre Hiljmark, già occupato dalla presenza di Pogba, non garantiva la copertura necessaria. Evra prendeva il tempo (all’interno svedese) e lo spazio (al terzino sloveno) creando più di un pericolo.
Quarta vittoria consecutiva: il tris nella ripresa dopo aver stentato nel primo tempo
Dybala-Mandzukic si confermano micidiali insieme: uno inventa l’assist l’altro cambia la gara
IL RITORNO DEL PICCOLINO. Un capitolo a parte per Dybala che stava giocando sì per la sua nuova squadra, ma anche per mostrarsi agli occhi dei suoi vecchi tifosi. Era ben animato, ma mai troppo incisivo. Rientrava, come fa sempre, sul-