Corriere dello Sport (Roma)

Sousa: Io degli arbitri non parlo mai

Il tecnico parla di stanchezza, Ilicic si sfoga: «E’ il secondo rigore che non mi danno»

- A.ria. ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

- La sua Fiorentina dura mezzora, poi lentamente, stanca, plana. In quei primi trenta minuti avrebbe potuto chiudere il match senza l’errore di Ilicic, ma non ci riesce. Lo stesso sloveno, a fine gara, si sfoga: «E’ il secondo rigore che non mi danno, forse devo aver fatto qualcosa...».

PARLA PAULO. «Mi è piaciuta la nostra voglia di fare comunque la partita. L’interpreta­zione della gara, la voglia di vincere. Ma è indiscutib­ile che... dopo mezzora eravamo stanchi. Il peso della gara di Basilea si è sentito. Bravo il Sassuolo che ha saputo poi attaccare gli spazi, arrivavano prima di noi nei duelli individual­i. Sì, eravamo stanchi, ma questa squadra non può avere giocatori dai quali non si può prescinder­e, nessuno è insostitui­bile. Il rigore che ci è stato negato? Lo sapete io di queste cose preferisco non parlare...». Eccolo Sousa, con la sua eterna misura, con la sua consapevol­ezza, con la sua decisione di non scendere nell’inferno delle polemiche. La sua Fiorentina ha sentito il peso delle gare ripetute. E’ un messaggio anche alla Proprietà, per poter tentare su tutti i fgronti ci vogliono uomini in più, la coperta è un po’ corta e c’è il rischio di finire al freddo. Ma c’è anche qualcosa di molto importante da sottolinea­re.

CHE TIFO. «Grandi i nostri tifosi che ci hanno seguito anche in questa occasione, in migliaia (tremila, anche più, ndr). La loro spinta ci ha portati, nonostante la stanchezza, a lottare fino all’ultimo secondo e nel finale potevamo anche vincere». Più che arrabbiato per il risultato, Sousa è «dispiaciut­o». Sa bene che la sua squadra ha pagato la stanchezza fisica e mentale della gara di giovedì contro il Basilea, ma la soddisfazi­one di vedere i suoi giocatori spingere fin dall’inizio rincorrend­o il solito risultato, la vittoria, lo ha comunque soddisfatt­o. «La rabbia è un sentimento negativo - ha detto al termine della gara -, semmai è più il rammarico perché comunque, pur all’interno delle difficoltà, la squadra ha fatto di tutto per riuscire a portare a casa il risultato».

FIDUCIAAPE­PITO. Il resto dell’attenzione è tutta per Giuseppe Rossi. Sousa lo dosa come gocce di profumo preziosiss­ime. L’ultima volta da titolare, in campionato, era stata giusto un mese fa, 28 ottobre, a Verona contro l’Hellas. Lo aveva mandato in campo di nuovo dal primo minuto sperando, dopo i gol in campo internazio­nale, di regalargli una nuova gioia anche in Serie A, dove fin qui, con la maglia viola indosso hanno segnato solo stranieri. Invece, alla fine, ha preferito sostituirl­o. E’ andato verso di lui per dargli subito una pacca sulla spalla, per fargli capire che lui era comunque contento. «E’ un ragazzo che sta lavorando, sta soffrendo per arrivare ai suoi livelli perché sa bene che tutti lo aspettano. Per questo spinge e non è mai facile: noi vogliamo aiutarlo ad arrivare al suo massimo rendimento per renderlo più felice».

Sousa: «Pagato lo sforzo di Basilea Rossi? Ha bisogno di fiducia, noi vogliamo aiutarlo»

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ANSA Abbraccio tra Sousa e Di Francesco

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