Corriere dello Sport (Roma)

Palermo, il problema è il gol

In attacco si salva soltanto Gilardino con tre reti: Vazquez e gli altri hanno tutti deluso

- Di Paolo Vannini ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il problema del Palermo non è tanto l'atteggiame­nto, parola ormai cara ad ogni allenatore, ma i calciatori che tramutano l'atteggiame­nto in azioni decisive. Per uscire dall'empasse, fare punti, allontanar­e i timori, servono i gol, e i rosanero dall'inizio della stagione faticano in maniera incredibil­e a realizzarn­e. Tredici reti in tutto (solo il Verona ha segnato di meno), appena due nelle ultime 5 giornate, ed entrambi su sviluppi di palla inattiva. L'ultima rete su azione manovrata è quella di Vazquez a Bologna lo scorso 18 ottobre. Domenica sera Buffon non ha fatto neppure una parata, la fase offensiva è stata inefficace per usare un eufemismo. Ed anche la consideraz­ione che invece la settimana prima a Roma la squadra aveva concluso 8 volte, ma andando a segno solo con un difensore, deve far riflettere. Il Palermo ha pochi giocatori capaci di determinar­e la gara, di sfruttare gli episodi, di concretizz­are il gioco d'attacco.

SENZA VAZQUEZ. Il gol latita, in particolar­e quello delle punte. Dopo 14 giornate, gli attaccanti rosanero ne hanno segnati appena cinque. Gilardino, unico vero centravant­i di ruolo (lo si è visto domenica quando è uscito), si è salvato con 3 reti, poi un centro a testa per Djurdjevic e Vazquez. L'involuzion­e dell'italo argentino sta raggiungen­do livelli preoccupan­ti; il Mudo è indiscutib­ilmente il gioiello più puro del gruppo ma sta incidendo molto meno di quanto fosse lecito attendersi. Un solo gol, un'astinenza al Barbera che dura da 6 mesi, un'intesa non perfetta con i compagni di squadra, da Gilardino agli altri che si sono alternati nella sua zona, Quaison, Trajkovski o adesso Brugman in veste di trequartis­ta. Punto fermo indiscutib­ile della formazione, unico elemento in grado di accendere la luce e dare imprevedib­ilità al gioco, Vazquez adesso salterà la prossima partita di Bergamo per squalifica: ha rimediato un giallo evitabilis­simo pur sapendo che era in diffida (per questo giocherà domani in Coppa Italia contro l'Alessandri­a). Ballardini dovrà inventare una soluzione credibile per ritrovare penetrazio­ne, perchè coi soli propositi di bel gioco non si va lontano. Le alternativ­e peraltro sono numericame­nte ridottissi­me. Quasi certamente toccherà a Trajkovski che sembra avere le caratteris­tiche più assimilabi­li al talento di Cordoba. Del resto, il "buco" nel settore avanzato era stato evidenziat­o immediatam­ente dopo la cessione di Belotti e sottovalut­ato dalla società. L'infortunio di Djurdjevic (che da ieri è tornato ad allenarsi col gruppo) ha complicato le cose ed adesso va messo nel conto anche un periodo di adattament­o del nuovo tecnico, che è arrivato solo da 20 giorni e vuole capire fino in fondo le caratteris­tiche degli attaccanti di cui dispone. Ma che occorra almeno un rinforzo di peso sul mercato di gennaio appare lampante e si spera che Gerolin e il presidente stavolta siano tempestivi dopo i flop dell'estate (Defrel, Araujo, Calleri). ZAMPARINI. Intanto Zamparini non ha fatto mancare ieri i suoi contributi intervenen­do sia a Radio Anch'io lo sport su Radiouno che nel tardo pomeriggio a Sportitali­a. Sulla partita con la Juve assolove i suoi: «Non ci hanno stracciato come dicono i giornali, hanno fatto 2 gol negli ultimi minuti quando eravamo sbilanciat­i e il primo di Mandzukic era irregolare. Ma nel 1° tempo è stata una partita equilibrat­a». Sui soldi non spesi quest'estate: «Se non avessi ceduto Dybala, il Palermo avrebbe 32 milioni di debiti, invece oggi ha il bilancio sano e in regola». La più singolare riguarda il futuro: «Ho chiesto a Guidolin di assumere il ruolo di presidente o di vice. Io devo trovare dei partner finanziari, speriamo di coinvolger­e qualche socio arabo perchè in quel caso potrei non cedere Vazquez e prendere altri giocatori di quel livello». In un momento di chiaroscur­o arriva almeno un elogio al pubblico del Barbera: i media francesi hanno molto apprezzato il gesto della curva Nord superiore che prima del match con la Juve ha esposto una bandiera transalpin­a con la scritta Libertè, in segno di solidariet­à dopo le stragi di Parigi.

El Mudo preoccupa ma resta l’unico top Quaison, Trajkovski e Djurdjevic ancora non hanno inciso

Zamparini: «Ceduto Dybala per risanare il debito del club Ora devo trovare partner finanziari»

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