Il ct Butini: «Confermiamo il trend delle medaglie»
INVIATO A NETANYA - Tel Aviv accoglie la nazionale di nuoto con un traffico degno del miglior raccordo anulare. L'Europeo di vasca corta (domani l'inizio, chiusura domenica 6) in terra israeliana non è diverso dagli altri, neanche dal punto di vista dei controlli che scorrono via lisci e anche sorprendentemente veloci. L'Italia alloggia in una struttura a una manciata di chilometri da Netanya (città a nord di Tel Aviv) dove ci sono anche altre nazionali, gli spostamenti avvengono in pullman. Ieri, tra trasferimenti e traffico, gli azzurri sono usciti dalla vasca del National Olimpic Swimming Pool alle otto di sera (le sette in Italia). Quella che scatta domani è la 18ª edizione dei campionati europei di vasca corta, record di paesi partecipanti (48) e 500 atleti in vasca, 36 sono italiani. «L'obiettivo - dice il dt Butini - è confermare il trend di medaglie delle ultime edizioni; cementare ulteriormente il gruppo in vista delle tappe di avvicinamento alle Olimpiadi e permettere ai più giovani di acquisire esperienza internazionale in vista del prossimo quadriennio». «La strada è lunghissima, sappiamo dove vogliamo andare ma non sempre la ciambella riesce col buco. Bisogna allenarsi bene ed essere fortunati, non ammalarsi e mettere in fila un passo dopo l'altro. Questa è veramente una tappa di passaggio».
Federica Pellegrini non solo è qui ma sarà sicuramente a Rio, la sua quarta Olimpiade. Morini l'ha anche allenata, in un periodo difficilissimo, subito dopo la morte di Alberto Castagnetti. Era la fine del 2009.
«Sì, quando la seguivo io ha vinto un Europeo e fatto un record del mondo».
Il rapporto si è interrotto bruscamente ma ultimamente hanno condiviso parte dei collegiali in altura.
«Sono convinto che farà bene anche a Rio. Ha entusiasmo, è sempre molto professionale. Grazie a tutto il lavoro fatto, può nuotare qualche chilometro in meno e intelligentemente lavorare di più in palestra. Non posso dire che vincerà ancora una medaglia d'oro, ma da come la vedo penso si toglierà ancora un po' di soddisfazioni».
A proposito di Rio, l'anno olimpico rischia di essere l'anno del doping.
«In questo sono cattivo. Per me chi viene trovato positivo non può tornare a gareggiare,