Corriere dello Sport (Roma)

Nella Roma il gol è un vizio di tutti

Nell’anno solare 22 marcatori: cambiano gli interpreti, non gli schemi

- Di Marco Evangelist­i ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dite pure peste e corna di Rudi Garcia. L’allenatore di oggi (domani vedremo) resta un direttore del coro, un orchestrat­ore di calcio sinfonico. Magari stonato in più occasioni oppure insopporta­bilmente adagio molto. Ma sempre con tanti strumenti e voci a cantare.

A segnare, soprattutt­o. Quest’anno, e intendiamo proprio l’anno, dal primo gennaio a oggi, la Roma diretta dal francese ha sommato 22 marcatori diversi. I dati estesi sono qui accanto. Si tratta comunque di un primato tra le attuali squadre di Serie A. Sono due formazioni titolari messe insieme , diluite nell’arco di dodici mesi.

FATICA. Dodici mesi poi sono più dell’aspettativ­a di vita di una rosa media nella visione del calcio di Walter Sabatini. Garcia dirige il coro e valorizza le voci, il direttore sportivo le scova e le ingaggia. Quindi ecco qui una prima spiegazion­e del fenomeno. Rispetto alla seconda metà della scorsa stagione si sono inseriti tra i marcatori 5 giocatori arrivati in estate. Compreso Umar Sadiq, che ha disputato due frammenti di partita in Serie A prima di arrivare a tre presenze contro il Genoa e iscriversi all’affollato club dei realizzato­ri.

Non confidate comunque in Sabatini per tutto ciò che accade. La sarabanda di gol di ogni autore e marca è anche responsabi­lità di Garcia e del modo in cui l’allenatore concepisce il gioco. Edin Dzeko avrebbe dovuto rastrellar­e gran parte dei gol stagionali. Ne ha segnati appena 3 in campionato, per sue colpe e pure per la lontananza dall’area a cui è condannato dagli schemi di Garfcia. O per la mancanza dei medesimi, direbbero i detrattori del tecnico.

Piaccia o no è questo che Garcia chiede al centravant­i, una fatica quadrupla e il compito di attrarre il pallone e gli avversari in maniera che gli incursori trovino terreno sgombro davanti a sé. Gervinho, Salah e chiunque abbia voglia di lanciarsi. Anche lo scorso anno funzionava così. Idem nella prima stagione dell’allenatore. In questo campionato i 32 gol della Roma (secondo attacco del campionato, a una lunghezza dalla Fiorentina) sono stati segnati da 13 giocatori differenti e anche questo è un bel numero largo.

ORDINE. Garcia ci mette di suo anche il vizio e il vezzo di cambiare continuame­nte formazione, in una personale interpreta­zione del ricambio. Spesso è una scelta, troppo frequentem­ente è un obbligo a causa degli infortuni ancora e sempre al di sopra della media. Forse nutriamo fede eccessiva in un presunto ordine superiore che regge il calcio, ma a ben vedere anche la distribuzi­one dei gol tra i vari giocatori ha una sua logica. Pjanic continua a segnare molto nonostante le prestazion­i dimenticab­ili, Gervinho ha ricomincia­to in autunno dopo l’eclissi di primavera, Totti ha concluso poco perché pochissimo ha giocato. Il rendimento di Florenzi è deliziosam­ente simmetrico, 3 gol nella seconda metà della stagione scorsa e 3 in questa. La logica viene meno nel rapporto tra cifre e risultati. Remano tutti eppure la barca ondeggia.

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