Nella Roma il gol è un vizio di tutti
Nell’anno solare 22 marcatori: cambiano gli interpreti, non gli schemi
Dite pure peste e corna di Rudi Garcia. L’allenatore di oggi (domani vedremo) resta un direttore del coro, un orchestratore di calcio sinfonico. Magari stonato in più occasioni oppure insopportabilmente adagio molto. Ma sempre con tanti strumenti e voci a cantare.
A segnare, soprattutto. Quest’anno, e intendiamo proprio l’anno, dal primo gennaio a oggi, la Roma diretta dal francese ha sommato 22 marcatori diversi. I dati estesi sono qui accanto. Si tratta comunque di un primato tra le attuali squadre di Serie A. Sono due formazioni titolari messe insieme , diluite nell’arco di dodici mesi.
FATICA. Dodici mesi poi sono più dell’aspettativa di vita di una rosa media nella visione del calcio di Walter Sabatini. Garcia dirige il coro e valorizza le voci, il direttore sportivo le scova e le ingaggia. Quindi ecco qui una prima spiegazione del fenomeno. Rispetto alla seconda metà della scorsa stagione si sono inseriti tra i marcatori 5 giocatori arrivati in estate. Compreso Umar Sadiq, che ha disputato due frammenti di partita in Serie A prima di arrivare a tre presenze contro il Genoa e iscriversi all’affollato club dei realizzatori.
Non confidate comunque in Sabatini per tutto ciò che accade. La sarabanda di gol di ogni autore e marca è anche responsabilità di Garcia e del modo in cui l’allenatore concepisce il gioco. Edin Dzeko avrebbe dovuto rastrellare gran parte dei gol stagionali. Ne ha segnati appena 3 in campionato, per sue colpe e pure per la lontananza dall’area a cui è condannato dagli schemi di Garfcia. O per la mancanza dei medesimi, direbbero i detrattori del tecnico.
Piaccia o no è questo che Garcia chiede al centravanti, una fatica quadrupla e il compito di attrarre il pallone e gli avversari in maniera che gli incursori trovino terreno sgombro davanti a sé. Gervinho, Salah e chiunque abbia voglia di lanciarsi. Anche lo scorso anno funzionava così. Idem nella prima stagione dell’allenatore. In questo campionato i 32 gol della Roma (secondo attacco del campionato, a una lunghezza dalla Fiorentina) sono stati segnati da 13 giocatori differenti e anche questo è un bel numero largo.
ORDINE. Garcia ci mette di suo anche il vizio e il vezzo di cambiare continuamente formazione, in una personale interpretazione del ricambio. Spesso è una scelta, troppo frequentemente è un obbligo a causa degli infortuni ancora e sempre al di sopra della media. Forse nutriamo fede eccessiva in un presunto ordine superiore che regge il calcio, ma a ben vedere anche la distribuzione dei gol tra i vari giocatori ha una sua logica. Pjanic continua a segnare molto nonostante le prestazioni dimenticabili, Gervinho ha ricominciato in autunno dopo l’eclissi di primavera, Totti ha concluso poco perché pochissimo ha giocato. Il rendimento di Florenzi è deliziosamente simmetrico, 3 gol nella seconda metà della stagione scorsa e 3 in questa. La logica viene meno nel rapporto tra cifre e risultati. Remano tutti eppure la barca ondeggia.