Corriere dello Sport (Roma)

Parolo: Nel 2016 riporterem­o tanti tifosi all’Olimpico

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E’ tornata la vittoria, ora devono tornare i tifosi all’Olimpico. E’ il sogno di Marco Parolo, è il sogno di tutta la Lazio: «Niente giustifica­zioni, con i risultati e la voglia di lottare dobbiamo riportare la gente allo stadio, spetta soltanto a noi. Vedere l’Olimpico vuoto è brutto, solo l’anno scorso ospitava 50mila persone. Non mi esprimo sulle polemiche, spero solo che i tifosi possano tornare allo stadio. Dobbiamo trascinarl­i». Parolo ha parlato a Lazio Style Radio, ha svelato i segreti che hanno portato alla svolta: «Ci siamo sbloccati in Coppa Italia e a San Siro contro l’Inter volevamo dare una svolta, ci siamo riusciti. Adesso dobbiamo continuare sulla strada intrapresa prima della sosta. E’ cambiata la mentalità nell’affrontare le cose, nel momento difficile è nato un confronto tra tutti noi, abbiamo dimostrato di avere voglia di uscire dalla crisi. Contro Empoli, Juventus e Sampdoria abbiamo fatto sempre buone partite». Lo spogliatoi­o è tornato unito, il centrocamp­ista lo assicura: «A Milano abbiamo concesso poco, ci siamo sacrificat­i per la squadra e alcuni nostri elementi hanno fatto la differenza. Giocare ogni tre giorni non è facile, abbiamo capito cosa serve. Un successo del genere era necessario, è arrivato nel momento più opportuno. A Milano c’era l’aria giusta anche negli spogliatoi, abbiamo capito che possiamo dire ancora la nostra». L’urlo della Lazio è un urlo di riscossa. Parolo ha svelato tanti sogni, uno riguarda il suo futuro. A giugno conta di essere protagonis­ta agli Europei: «Chiunque ha la possibilit­à di essere convocato e chiunque darà il massimo per essere nella lista dei 23. Si conoscerà solo a giugno, prima ci sono tanti mesi da affrontare. Bisogna vivere ogni partita come fosse una finale, senza fare tabelle». Si ripartirà da Lazio-Carpi: «Sarà una sfida difficile, dovremo interpreta­rla con intensità, senza concedere nulla. Possiamo vincere contro chiunque». Le lezioni sono state imparate: «Se abbiamo spazi possiamo far male altrimenti bisogna esser bravi a concretizz­are le occasioni create. Le altre squadre conoscono il nostro valore al di là della classifica e cercano di chiudere le nostre fonti di gioco. Serve movimento e cinismo da parte nostra». Il 2015 s’è chiuso con tanti rimpianti, ecco quelli di Parolo: «Vorrei rigiocare sicurament­e il derby di ritorno dell’anno scorso e la gara di Leverkusen, tuttavia al primo posto metto la finale di Coppa Italia contro la Juve. Avevamo grande voglia di vincere in tutti e tre i confronti, non abbiamo portato a casa il risultato. Forse solo i tedeschi hanno meritato il trionfo». Ha chiuso il suo intervento rivolgendo auguri sinceri al popolo della Lazio: «Un grandissim­o augurio con la speranza di rivedere allo stadio l’entusiasmo della passata stagione. Ce la metteremo tutta».

«La svolta è nata dopo un confronto tra tutti noi Adesso abbiamo capito cosa serve»

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LAPRESSE Marco Parolo, 30 anni. Con lui, Alessandro Matri, 31

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