Corriere dello Sport (Roma)

LA MEGLIO GIOVENTÙ

Sono 94 gli under 23 protagonis­ti nel nostro campionato Ben 34 sono italiani e 49 sono scesi in campo nell’ultimo turno

- Di Alberto Polverosi ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA LAPRESSE

Dybala non è solo. Per il talento ha pochi simili in questo campionato, ma per l’età ha una buona compagnia. Anche grazie alle nuove norme, la Serie A sta tornando un campionato per giovani, per under 23, ma anche under 21, anche under 20. Ne abbiamo contati poco meno di 100 negli organici delle squadre, ma se il numero è alto anche per le disposizio­ni di Lega, è alto per scelta dei tecnici pure il numero delle presenze in A. Fra sabato e domenica sono scesi in campo quasi 50 under 23. Dybala (classe ‘93) ha segnato e deciso la partita più importante, Juventus-Roma, con un colpo di classe: nel suo caso non si tratta del giovane più bravo, ma del giocatore più forte del campionato insieme a Higuain. L’assist della sua rete è arrivato da un altro ‘93, Paul Pogba, e fra i rimpianti di Spalletti probabilme­nte c’è lo scarso utilizzo nella stessa gara di Torino di Sadiq (‘97), che di sicuro avrebbe fatto qualcosa in più dell’immobile Dzeko.

I GOL. Delle 29 reti segnate nell’ultimo turno di campionato, sette sono arrivate dai ragazzi. Oltre a Dybala, hanno segnato gol pesanti Zielinski (‘94), Cataldi (‘94), Balde Keita (‘94), Suso (‘93) e Quaison (‘93), un po’ meno importante la rete di Correa (‘94) contro il Napoli. Non è stato invece un sabato da ricordare per Gigio Donnarumma (‘99), il più giovane di questo gruppo: a Empoli ha trovato la sua serata peggiore dal giorno del debutto in poi.

IL MERCATO. Come dice Corvino nell’intervista a fianco, il calcio italiano, rispetto a quello inglese, tedesco e anche spagnolo, ha la necessità di far crescere giocatori giovani e di ottime prospettiv­e, abbinando risorse tecniche a prospettiv­e economiche. Non è un caso se la Juve, che ha già elementi come Rugani (‘94) e Berardi (‘94, ora al Sassuolo), ha acquistato Mandragora (‘97) e partecipat­o all’acquisto di Sensi (‘95) proprio insieme al Sassuolo, altro club impostato sui giovani, soprattutt­o italiani però.

IL VALORE. Cresce di continuo anche per quei ragazzi (comunque di avvenire certo) che stanno giocando poco, come Rugani chiuso nella Juve da Barzagli-Bonucci-Chiellini, il trio che non sposti nemmeno con le cannonate. Masina (‘94) e Diawara (‘97, pagato 400.000 euro), per esempio, hanno già offerte robuste che il Bologna esaminerà alla fine della stagione. Per alcuni, come Bernardesc­hi (‘94), Babacar (‘93), Zielinski, Paredes (‘94), Cataldi, Felipe Anderson (‘93), Balde Keita, Widmer (‘93) girano già richieste nel resto d’Europa.

FRANCESI E AFRICANI. Stanno diminuendo i giovani brasiliani e in assoluto i sudamerica­ni (se si eccettuano i casi degli argentini Dybala e Icardi) scelgono altri mercati. Dei verdeoro il migliore è Felipe Anderson, mentre Matos, Winck e Gilberto sono ancora da verificare. E’ interessan­te, invece, il gruppo dei francesi, il più numeroso dopo gli italiani. Il capo è Paul Pogba, ma anche Lemina (‘93) prima dell’infortunio, Digne (‘93), Niang (‘94) e Ntcham (‘96) hanno ottenuto spazio. Resta da decifrare Kondogbia (‘93) pagato caro dall’Inter per le sue ottime stagioni nel Monaco: a San Siro non sanno ancora che giocatore sia. Non sono pochi nemmeno gli africani, molti sono poco più che ragazzini a cui i loro allenatori hanno affidato il centrocamp­o, come Dioussé (‘97) ora tornato in panchina a Empoli, Diawara (‘97) e Donsah (‘96) nel Bologna, Gnoukouri (‘96) che Mancini vede bene e Duncan (‘93), uno dei rari interni mancini di tutto il campionato.

Paul Pogba, 22 anni, centrocamp­ista della Juventus

Segnano (7 gol su 29 solo nell’ultimo turno), sono titolari, hanno già offerte da mezza Europa

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