Corriere dello Sport (Roma)

CHIRICHELL­A «Mi manca solo Napoli»

«Ma a Novara mi sono ambientata in fretta La Nazionale dà emozioni e responsabi­lità»

- Di Andrea Ramazzotti

Il 2015 è finito con un infortunio alla caviglia destra che le ha impedito di giocare al 100% il preolimpic­o in Turchia e per questo Cristina Chirichell­a al 2016 ha molto da chiedere. I suoi sogni e le sue ambizioni ce le ha confessate ieri a Milano dove ha partecipat­o in qualità di testimonia­l per Nike alla Nike Women Week, un evento che prevede per le donne incontri con atlete di alto livello, allenament­i e servizi di beauty e alimentazi­one.

Chirichell­a, come ci si sente ad essere il volto nuovo del volley italiano?

«E’ una grande emozione e al tempo stesso una grande responsabi­lità».

In quasi tutti i palazzetti d’Italia le ragazzine fanno la fila per farsi un selfie con lei.

«E’ fantastico e mi emoziono sempre quando sento urlare il mio nome o il mio soprannome, Chiriché. Me lo hanno dato le mie amiche al Club Italia. Così firmare gli autografi è più veloce».

La sua generazion­e è pronta a raccoglier­e il testimone da quella della Lo Bianco, della Piccinini e della Cardullo?

«Abbiamo talento e voglia di arrivare in alto, ma dobbiamo lavorare parecchio».

Lei, a neppure 22 anni, ha già 75 presenze in Nazionale. A quante vuole arrivare?

«Tante, magari come la Lo Bianco (536, ndr)».

Quante possibilit­à ha l’Italia di qualificar­si alle Olimpiadi di Rio?

«Molte e ce la metteremo tutta. Sarebbe una grande soddisfazi­one riuscirci».

Il preolimpic­o di gennaio è stato un passo in avanti verso Rio o un’occasione sprecata?

«Un passo in avanti. Rispetto all’Europeo il nostro gruppo è cambiato e abbiamo avuto poco tempo per lavorare insieme. Nelle difficoltà però siamo emerse».

Gli esperti dicono che con la Chirichell­a al top, ad Ankara l’Italia avrebbe fatto meglio rispetto al terzo posto. Concorda?

«Troppa responsabi­lità... Di sicuro avrei dato a pieno il mio contributo, mentre a gennaio non ero al massimo».

Come ha fatto a infortunar­si alla caviglia nel pub a Schwerin il 31 dicembre?

«Prima di mezzanotte sono inciampata. C’era tanta gente, mi hanno spinta e sono caduta male. Che sfiga».

Bonitta si è arrabbiato con lei?

«Era presente e ha visto quello che è successo. Il 2015 è finito male, ma spero che il 2016 mi regali delle soddisfazi­oni».

A maggio a Tokyo che difficoltà vi aspettano?

«Conquistar­e lì un pass sarà più semplice rispetto a gennaio: in Europa ci sono più squadre di alto livello rispetto al Sudamerica o all’Africa».

«Fantastico sentire urlare il mio nome firmare autografi e fare selfie con le ragazze tifose»

«L’Olimpiade? Ce la metteremo tutta per qualificar­ci Nelle difficoltà siamo emerse»

Cosa le ha lasciato la Coppa Italia vinta lo scorso anno?

«Ho realizzato un piccolo sogno: giocare una finale e vincerla era una delle mie aspirazion­i».

«Tifo per il Napoli di Sarri come tutta la mia famiglia Sogno la medaglia a Rio e lo scudetto»

Si è fatta un tatuaggio per celebrare quel successo?

«No, per la Coppa Italia no».

Se vincerà l’oro a Rio invece…

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Cristina Chirichell­a, 21 anni, napoletana. Ruolo: centrale

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