CHIRICHELLA «Mi manca solo Napoli»
«Ma a Novara mi sono ambientata in fretta La Nazionale dà emozioni e responsabilità»
Il 2015 è finito con un infortunio alla caviglia destra che le ha impedito di giocare al 100% il preolimpico in Turchia e per questo Cristina Chirichella al 2016 ha molto da chiedere. I suoi sogni e le sue ambizioni ce le ha confessate ieri a Milano dove ha partecipato in qualità di testimonial per Nike alla Nike Women Week, un evento che prevede per le donne incontri con atlete di alto livello, allenamenti e servizi di beauty e alimentazione.
Chirichella, come ci si sente ad essere il volto nuovo del volley italiano?
«E’ una grande emozione e al tempo stesso una grande responsabilità».
In quasi tutti i palazzetti d’Italia le ragazzine fanno la fila per farsi un selfie con lei.
«E’ fantastico e mi emoziono sempre quando sento urlare il mio nome o il mio soprannome, Chiriché. Me lo hanno dato le mie amiche al Club Italia. Così firmare gli autografi è più veloce».
La sua generazione è pronta a raccogliere il testimone da quella della Lo Bianco, della Piccinini e della Cardullo?
«Abbiamo talento e voglia di arrivare in alto, ma dobbiamo lavorare parecchio».
Lei, a neppure 22 anni, ha già 75 presenze in Nazionale. A quante vuole arrivare?
«Tante, magari come la Lo Bianco (536, ndr)».
Quante possibilità ha l’Italia di qualificarsi alle Olimpiadi di Rio?
«Molte e ce la metteremo tutta. Sarebbe una grande soddisfazione riuscirci».
Il preolimpico di gennaio è stato un passo in avanti verso Rio o un’occasione sprecata?
«Un passo in avanti. Rispetto all’Europeo il nostro gruppo è cambiato e abbiamo avuto poco tempo per lavorare insieme. Nelle difficoltà però siamo emerse».
Gli esperti dicono che con la Chirichella al top, ad Ankara l’Italia avrebbe fatto meglio rispetto al terzo posto. Concorda?
«Troppa responsabilità... Di sicuro avrei dato a pieno il mio contributo, mentre a gennaio non ero al massimo».
Come ha fatto a infortunarsi alla caviglia nel pub a Schwerin il 31 dicembre?
«Prima di mezzanotte sono inciampata. C’era tanta gente, mi hanno spinta e sono caduta male. Che sfiga».
Bonitta si è arrabbiato con lei?
«Era presente e ha visto quello che è successo. Il 2015 è finito male, ma spero che il 2016 mi regali delle soddisfazioni».
A maggio a Tokyo che difficoltà vi aspettano?
«Conquistare lì un pass sarà più semplice rispetto a gennaio: in Europa ci sono più squadre di alto livello rispetto al Sudamerica o all’Africa».
«Fantastico sentire urlare il mio nome firmare autografi e fare selfie con le ragazze tifose»
«L’Olimpiade? Ce la metteremo tutta per qualificarci Nelle difficoltà siamo emerse»
Cosa le ha lasciato la Coppa Italia vinta lo scorso anno?
«Ho realizzato un piccolo sogno: giocare una finale e vincerla era una delle mie aspirazioni».
«Tifo per il Napoli di Sarri come tutta la mia famiglia Sogno la medaglia a Rio e lo scudetto»
Si è fatta un tatuaggio per celebrare quel successo?
«No, per la Coppa Italia no».
Se vincerà l’oro a Rio invece…