Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
La classifica è povera e c’è la gara più attesa: i bianconeri vogliono fare bottino pieno «Cesena, contano soltanto i tre punti»
Parolo: I tifosi ci chiedono il derby, noi siamo pronti Se segno il gol decisivo, vado a ballare sotto la curva
CESENA - Parola di Parolo. «Vincere. Per noi. Per i tifosi. E per la classifica». In riva al Savio la febbre in vista del derby sale ora dopo ora. Secondo dopo secondo. Tra i protagonisti più attesi di questa sfida di campanile c’è ovviamente anche Marco Parolo. Classe 1985, ex di Foligno ed Hellas Verona, il talentuoso centrocampista lombardo è uno degli intoccabili di questo giovane Cesena: sempre schierato titolare da mister Ficcadenti, finora è anche riuscito a segnare due reti, contro Napoli e Lazio.
Parolo, la classifica del Cesena piange. «Ma la squadra è viva, gioca bene. In vista di questa folle corsa salvezza resto fiducioso».
Domenica, però, contro il Bologna non potrete sbagliare. «Ne siamo tutti consapevoli. Questi tre punti ci servono come il pane».
A Cesena, la febbre in vista di questo derby ha raggiunto limiti di guardia.
Parolo: ex Como, Pistoiese, Foligno e Verona
«L’ho capito quando lo scorso campionato l’ex bianconero Bernacci è venuto a giocare con l’Ascoli al Manuzzi. I nostri tifosi non gli hanno perdonato il fatto di essersi accasato qualche anno fa al Bologna e lo hanno fischiato per tutta la partita. E poi..».
E poi? «L’ho capito anche la scorsa estate quando sono usciti i calendari. La gente, più che parlare delle sfide con Ju- «Me ne sono accorto. Io non sono di qui, però posso constatare quotidianamente che in città non si parla d’altro».
Lei abita proprio in centro città, giusto? «Sì, e ogni volta che esco di casa qualche tifoso mi ferma e mi ripete lo stesso refrain: domenica dovete battere il Bologna».
Lei è arrivato a Cesena poco più di un anno fa. Quando ha capito che questo derby, per i tifosi bianconeri, non è una partita come tutte le altre?
Marco Parolo, 25 anni: due reti in A ve, Milan ed Inter, parlava di questo benedetto cinque dicembre, della supersfida col Bologna».
Insomma, non potete dire che vi mancano gli stimoli per sconfiggere i cugini emiliani. «Vero, verissimo».
Secondo lei che partita vedremo? «Difficile fare previsioni, in queste gare può succedere di tutto. Di certo, noi, dovremo essere aggressivi fin dall’inizio. Occhio però, non dovremo andare allo sbaraglio. Anche perché loro, là davanti, hanno un certo Di Vaio».
Chissà, magari domenica segna proprio lei. «Sarebbe il massimo».
Una penitenza in caso di sigillo personale nel derby? «Se segno un gol decisivo al Bologna, a fine gara vado sotto la curva bianconera a ballare “Waka Waka” di Shakira (e giù una fragorosa risata, ndr) ».
Fino a una manciata di settimane fa, per lei si parlava anche di Nazionale. «Sì, ma la gente ha sicuramente volato un po’ troppo con la fantasia. Per poter vestire l’azzurro non basta giocare sette o otto partite fatte bene».
Ha sentito che il Palermo è sulle sue tracce? «L’ho letto sui giornali, ma di questa cosa io non so niente. E poi, dopo il gol che mi sono mangiato due settimane fa proprio contro i rosanero, forse in Sicilia hanno cambiato idea sul sottoscritto (altra risata, ndr) ». Un’ultima domanda: e lo sciopero dei calciatori previsto per l’11 e 12 dicembre? «Spero non si faccia (il Cesena, in tutti i casi, resterà fermo in quanto la sfida con l’Inter è già stata rinviata al 19 gennaio, ndr). Però è chiaro che ci sono dei diritti dei calciatori che non sono sufficientemente tutelati».