Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
La squalifica di Comotto rilancia l’ex laziale «Non è un calcio per giovani»
De Silvestri: «Sento mia la politica della Fiorentina. Si dice sempre che per crescere bisogna giocare, poi gli stranieri ti portano via il posto»
«Ci vorrebbe un leader giovane e magari un po’ più maturo, diciamo Montolivo». Buona idea. FIRENZE - La lista è stata fatta sulla carta gialla del ristorante Trey, Corvino ci passa per un attimo gli occhi sopra e sorride, lo stesso fa uno dei suoi uomini, Niccolini. Sopra c’è disegnata quella che potrebbe essere la Fiorentina del prossimo futuro, la squadra ye-ye della quale parliamo da tempo. La lista sulla carta gialla la portiamo anche al Franchi e la mostriamo a De Silvestri, il leader di questa squadra di ragazzi che possono far sognare. Pure lui sorride e in romanesco ci dice: «Ma questo è uno squadrone...» . Legge i nomi, da Seculin passando da Carraro, a Ljajic, Jovetic, Babacar, uno e più per ogni ruolo e poi convintissimo: TORNA CAVALLO-Nessun dubbio, ai tifosi viola De Silvestri piace. Lo chiamano il cavallo per quel suo battere la fascia a gran ritmo e ora il cavallo sta per tornare. «Non posso non sentire mia la politica intrapresa dalla società - ha commentato il difensore viola - anche nel calcio i giovani rappresentano il futuro. E fosse per me introdurrei in Italia il campionato riserve al posto di quello Primavera come già avviene in Inghilterra. Si di- ce sempre che un giovane per crescere deve giocare, poi arrivano gli stranieri e ti portano via il posto. Io dico invece che i giovani meritano fiducia e vanno preparati per bene. Ljajic e Babacar? Devono aiutarci adesso e in futuro. Babacar con l'infortunio di Gilardino sta avendo le sue occasioni e intanto ce lo coccoliamo. Ha solo 17 anni e non dobbiamo caricarlo di troppe responsabilità, però vogliamo vederlo sempre come contro la Reggina, capace di prendere botte per aiutare la squadra e fare pure gol. Ljajic è già un grande giocatore. Ma ce ne sono tanti altri, pure Carraro è forte». Adesso però De Silvestri è impegnato a ritrovare il posto da titolare perduto ultimamente a vantaggio del più esperto Comotto la cui squalifica domenica rilancerà proprio l'ex laziale: «Sono pronto a riprendermi la fascia destra anche se so che è una conquista che va fatta ogni giorno, in allenamento. All'inizio era normale che fossi arrabbiato per l'esclusione ma questo ha fatto piacere a Mihajlovic perché ha capito che ci tenevo. Ammetto che l'avevo presa male, ero un po' troppo nervoso poi però mi sono rimboccato le maniche per mettere in difficoltà l’allenatore». VIOLA-AZZURRO - Come tanti altri ragazzi viola è arrivato alla maglia azzurra, addirittura a quella della Nazionale di Prandelli. «Alla Nazionale penso sempre, come del resto tutti i giocatori italiani, ma so che prima devo fare bene con la Fiorentina». Ma adesso è tempo di Cagliari: «E’ una gara difficile, col nuovo tecnico hanno vinto due gare di fila e poi c'è Matri che è in formissima e segna tanto. Noi avremo molti assenti fra infortunati e squalificati ma questo non dev’essere un alibi, siamo la Fiorentina, giochiamo davanti al nostro pubblico, vogliamo e dobbiamo vincere». Con grande tenerezza ricorda il suo amico Sandri, il tifoso laziale morto nel novembre del 2007: «La giustizia ha fatto il suo corso e bisogna prenderne atto e rispettarla. Tutti sanno del mio rapporto con Gabriele e la sua famiglia, ieri ho mandato un messaggio al fratello, a Cristiano. Sono contento di aver sentito tutta la famiglia soddisfatta della sentenza anche se niente e nessuno potranno riportare indietro Gabriele. Sua madre ha detto che ora che è stata fatta giustizia potrebbe anche perdonare? E' una cosa molto bella, un modo per riaccreditare in qualche maniera una persona che ha commesso un grande, terribile, errore» . Infine sulla sciopero dei calciatori: «Andrebbe spiegato meglio alla gente perché non tutti i giocatori sono dei nababbi, basta pensare a quelli di B e C. E' una battaglia che va al di là dell'aspetto economico, comunque spero che si arrivi a un accordo».