Corriere dello Sport Stadio (Bologna)
Stefania Okaka: «Dai Stefano, vieni al Bari»
Marco è nato lo scorso novembre, ma già tifa Atalanta come papà. Se è vero che la fede calcistica va coltivata sin da piccini, la società ha escogitato il modo per reclutare nuovi (e potenziali) tifosi. Tutti in fasce. Perché il “Progetto Neonati Atalantini” è quello di avvicinare i baby bergamaschi, e di conseguenza le loro famiglie, al club numero uno della città. Come? Regalando una mini-maglietta ufficiale cucita ad hoc, un prodotto confezionato per calzare fino agli 8 mesi di vita. Biberon e Atalanta. Ciuccio, carillon e Dea nerazzurra nel passeggino. Del resto, “chi nasce a Bergamo e provincia non può tifare una squadra che non sia l’Atalanta. Da subito, sin da piccoli, da neonati”.
Bomba-marketing o missione-simpatia, bastò quella frase detta una sera di luglio dal presidente Antonio Percassi ad accendere i sogni di futuri genitori col vizio dello stadio. Prima l‘apertura di una vera e propria anagrafe, una sezione on-line per le adesioni dei nati dal 13 luglio, poi la partnership con le aziende sanitarie del territorio. Le iscrizioni sono ferme a quota 530 su 1.572 nati. L’Atalanta, inoltre, donerà 1 euro per ogni casacca al "Fondo Atalanta" aperto presso la Fondazione della Comunità. Il ricavato sarà donato agli ospedali coinvolti nel "Progetto Neonati". Altro che Città dei Mille, Bergamo. Le richieste sono arrivate anche dall’Italia intera e dall’estero: Norvegia, Inghilterra, Stati Uniti e Cina.