Corriere dello Sport Stadio (Bologna)

KALINIC Vice re d’Europa fuori casa fa paura

In trasferta solo Ronaldo ha segnato più di lui: 6 a 5

- Di Francesca Bandinelli FIRENZE

La doppia cifra, Nikola Kalinic in questo avvio di stagione l'ha già raggiunta. I 3 gol segnati in Ucraina, tra cui una doppietta prima del trasferime­nto a Firenze, sono stati il suo biglietto da visita e a questi si sommano i 7 messi insieme, tra Serie A e Europa League, con la maglia viola numero 9, la stessa di Gabriel Omar Batistuta. C'era la garanzia di Sousa, il tecnico che lo ha seguito negli ultimi 9 anni cercando di portarlo al centro del suo progetto tecnico, ma in pochi lo conoscevan­o. Ci ha messo poco a mostrare il Dna da cecchino d'area: 6 reti in campionato, miglior realizzato­re della Fiorentina e trappola micidiale per gli avversari soprattutt­o lontano dal Franchi. Cinque le realizzazi­oni arrivate in trasferta, sempre a segno nelle ultime 3 gare esterne dei viola. Nei primi 5 campionati d’Europa, meglio di lui, lontano dalle mura amiche, ha fatto solo Cristiano Ronaldo (6 gol): a quota 5 reti esterne ci sono Kalinic, Jamie Vardy del Leicester City allenato dall’ex tecnico viola Ranieri e Aubameyang del Borussia Dortmund. Ben Harfa del Nizza è a quota 4, così come Cavani. Kalinic ostruisce e si sacrifica per la squadra, ma al momento giusto sa sempre farsi trovare al centro dell'area, pronto a dare la zampata vincente, per altro ogni volta col suo destro che non perdona. SULLE ORME DEI GRANDI. Arrivato in estate, in silenzio, ha sempre pensato solo a lavorare. Cinque milioni e mezzo l'investimen­to sostenuto dai fratelli Della Valle: con- tratto fino al 2019 con un ingaggio netto di 1,2 milioni di euro a stagione. In poche settimane ha spazzato subito via il ricordo, per quanto sbiadito, di Mario Gomez, il tedesco dal fisico statuario e dal ciuffo perfetto anche in campo. Ha segnato gli stessi gol di Lorenzo Insigne (6), il gioiello fatto in casa dal Napoli, ma anche quelli del Kun Aguero, punta di diamante del Manchester City e di Karim Benzema del Real Madrid. Nella classifica dei cannonieri internazio­nali - che si basa sui primi 5 campionati d'Europa, Serie A, Premier Ligue, Ligue 1, Bundesliga e Liga - Kalinic segue le orme dei grandi. Se per il momento sono inarrivabi­li Lewandowsk­i e Aubameyang (13 gol), non è poi così lontano invece Neymar (8) né tanto meno gli assi del Paris Saint Germain, Cavani e Ibrahimovi­c (7). Di certo, Nikola ha fatto meglio di Mohamed Salah, lo scorpione d'Egitto corso a Roma in cerca di maggiori fortune, e di Car- los Bacca, passato dal Siviglia campione d'Europa al Milan (entrambi 5 gol). A fare la differenza, fin qui, non sono state solo le reti messe insieme: ha provocato due espulsioni (Ely contro il Milan e Miranda con l'Inter), costruito i presuppost­i della punizione con cui Alonso ha portato in van- taggio i viola contro i rossoneri alla prima di campionato, costretto la squadra di Mancini a vedersi fischiare contro il primo rigore della stagione (trasformat­o da Ilicic) e costruito due assist vincenti: per Alonso col Torino e per Verdù (di tacco) con l'Atalanta. RE DI FIRENZE E CROAZIA. Kalinic in poche settimane si è preso tutto, Firenze e pure la Croazia. Sì, perché è vero che nelle ultime due gare che hanno permesso alla sua Nazionale di qualificar­si alla fase finale di Euro 2016 ha dovuto sostituire Mario Mandzukic alle prese con un infortunio, ma le difficoltà dell'attaccante passato alla Juventus sono evidenti a tutti. Adesso, per lui, puntare ad una maglia da titolare in Francia non è più un sogno nel cassetto. Gol e assist (gli ultimi contro la Bulgaria lo scorso 10 ottobre), è lui a costruirsi la strada verso il paradiso. Grazie (anche) ai suoi gol la Fiorentina ha messo insieme il miglior "bottino" di punti dopo 10 giornate dal 2005/06: quella era la Fiorentina di Cesare Prandelli, la stessa che si sarebbe presa la qualificaz­ione ai preliminar­i di Champions (revocata poi dagli effetti di Calciopoli) e aperto un'era di speranza per il popolo viola. Kalinic, intanto, pensa ai nuovi record. Quelli che restano da abbattere.

Guardando i primi cinque campionati, fuori ha segnato quanto Vardy e Aubameyang In totale è fra i primi venti bomber d’Europa: due gol in meno di Neymar, uno in meno di Ibra

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